La giusta alimentazione per l’inverno per combattere il freddo a tavola
Quando fa freddo è importante proteggere l’organismo, a cominciare dall’alimentazione, con alcune limitazioni per chi soffre di reflusso gastroesofageo
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Ad ogni stagione, la sua dieta. In inverno, ad esempio, con il calo delle temperature diventa importante proteggere la salute già a tavola per alzare le difese immunitarie, contrastare raffreddore e sindromi influenzali, in particolare quando possono aggravare malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiovascolare, muscoloscheletrico.
PRIMI E SECONDI PIATTI
Come comportarsi allora a tavola? Lo spiega, ad esempio, il Ministero della Salute. Prima regola: non sottovalutare l’importanza di bevande e pasti caldi, questo perché “aiutano a soddisfare le aumentate richieste metaboliche”, favorendo la produzione di calore interno. Tra i piatti caldi una buona idea idea sono la pasta con verdure o legumi, minestre o un brodo di carne o vegetale, pietanze, a seconda, fonte di fibre e proteine. Come secondo piatto, grazie al loro apporto proteico, andranno bene la carne, meglio se bianca, e il pesce. Nel caso del pesce non bisogna dimenticare che ha la sua stagionalità. La dottoressa Raffaella Cancello dello Istituto Auxologico Italiano ricorda, ad esempio, che in inverno è possibile acquistare luccio, orata grigia, gallinella rossa, aringa, merluzzo giallo, sgombro, merlano, sardine, sogliola, acciuga, alici. Chi, invece, ama i molluschi potrà scegliere tra calamaro, seppia, calamaretto, polpo, vongole veraci.
FRUTTA E VERDURA
In inverno, ricorda il Ministero della Salute, importanti sono anche frutta e verdura grazie al loro contenuto di sali minerali e vitamine, come la vitamina C, che aiuta la pelle a difendersi dal freddo. Nel carrello della spesa non dovranno allora mancare frutta fresca e di stagione, in particolare kiwi e agrumi, carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni, castagne, noci, mandorle, nocciole. La casa farmaceutica Angelini consiglia, ad esempio, carciofi, porri, cipolle e cardi per le loro proprietà depurative; frutta secca, castagne e patate perché energetiche; verze, agrumi, broccoli, cavoli, spinaci in quanto ricchi di acqua, fibre, vitamine e sali minerali; aglio e cipolla per le loro proprietà disinfettanti e i benefici sull’apparato polmonare e gastrico; infine, il peperoncino dal potere riscaldante. Tra le spezie indicate anche lo zenzero e la cannella, da sciogliere nel latte, tè, tisane.
IDRATAZIONE
In inverno, spiega ancora il Ministero della Salute, non va trascurata la giusta idratazione, almeno 1,5/2 lt di acqua al giorno, ciò che aiuterà a depurare l’organismo, mantenendo una “adeguata termoregolazione”. Per garantire un’adeguata idratazione aiuteranno anche tè, spremute, tisane, minestre, mentre vanno evitati alcool e superalcolici perché, causando una “eccessiva dispersione del calore prodotto dal corpo”, possono favorire l’insorgere di ipotermia.
CEREALI, YOGURTH, UOVA
Nella dieta invernale non possono mancare i cereali che grazie alle loro fibre che aiutano a scaldarsi senza appesantire l’organismo, nonché, grazie all’azione protettiva dei probiotici lo yogurth, e le uova, gustose e proteiche, nonché ricche di vitamina B2, indicata contro stanchezza e affaticamento e come coadiuvante per il metabolismo del ferro.
FORMAGGI
E per chi ama i formaggi? Così come il pesce, anche i formaggi hanno la loro stagionalità. La dottoressa Cancello spiega, ad esempio, perché in inverno è meglio consumare formaggi a pasta dura rispetto a quelli freschi: “Anche i formaggi hanno la loro stagione: non hanno lo stesso sapore in estate e in inverno. Ciò dipende dal periodo di raccolta del latte, il cui gusto è legato al fatto che le mucche abbiano mangiato l’erba buona e fresca all’aperto o il fieno secco nella stalla. Tenendo conto del tempo di maturazione, il latte estivo viene spesso utilizzato per formaggi a pasta dura che richiedono stagionatura e che sarebbe meglio gustare in inverno. Per i freschi invece meglio aspettare l’estate”.
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
L’inverno è una brutta stagione per chi soffre di reflusso gastroesofageo questo perché in inverno si tende a mangiare molti più cibi grassi ed elaborati, la cui digestione porta a una maggiore produzione di acidi gastrici, con ciò alzando il livello dell’acidità di stomaco. A chi soffre di reflusso gastroesofageo il dottor Marco Dal Fante, gastroenterologo della clinica Humanitas San Pio X, consiglia, ad esempio, di evitare pane fresco, focacce e brioche per il loro “alto contenuto di acqua”; il tè caldo perché la teina stimola la secrezione di acido gastrico; i dadi per brodo per la loro azione sulla parete gastrica; l’acqua frizzante per la presenza di acido carbonico; lattuga e scarola per il loro alto contenuto di fibre, che rimarrebbero a lungo nello stomaco; kiwi e agrumi perché troppo ricchi di vitamina C; pesce fritto o troppo condito, in quanto indigesto, nonché tonno, sgombro, salmone; alcool e cioccolata per il loro impatto sulla forza di contrazione, che tenderà a diminuure, del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.
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