Giornate FAI di Primavera: alla scoperta della bella Italia
Dal Palazzo della Consulta a Roma alla nave che salva le vite nel Mediterraneo al borgo calabrese capitale dell’accoglienza, l'Italia si svela
Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, promosse dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, con l’apertura straordinaria in 430 località di oltre 1100 siti, fra cui 296 luoghi di culto, 227 tra palazzi e ville, 30 castelli, 40 borghi, 35 fra parchi, giardini, boschi e aree naturalistiche, 22 aree archeologiche, 23 fra campanili e torri, 44 piccoli musei, 11 biblioteche, 8 tra ex ospedali psischiatrici o antichi ospedali, 12 teatri e 2 stadi - per gli iscritti FAI o per chi s’iscriverà in occasione dell’evento sono previste 83 aperture esclusive e 15 iniziative dedicate. Nel programma anche 31 biciclettate in collaborazione con FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
Un ponte fra le culture
Novità dell’edizione 2019 FAI ponte tra culture, un progetto che “si propone di amplificare e raccontare” spiega il FAI “le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni aperti in tutta Italia. Molti di questi luoghi testimoniano la ricchezza derivata dall’incontro e dalla fusione tra la nostra tradizione e quella dei paesi europei, asiatici, americani e africani”. Per l’occasione in alcuni di questi siti - beni FAI - le visite saranno curate da oltre cento volontari di origine straniera che “racconteranno gli aspetti storici, artistici e architettonici tipici della loro cultura di provenienza che, a contatto con la nostra, ha contribuito a dar vita al nostro patrimonio”.
Un esempio è la Biblioteca Carlo Viganò dell’Università Cattolica di Brescia che conserva in lingua latina, greca, araba e volgare manoscritti, cinquecentine e opere a stampa che parlano di algebra, astronomia, fisica, matematica, geometria e meccanica.
O Piazzetta Sett’Angeli, a Palermo, dal nome di un monastero fondato nel 1529 dedicato a San Francesco di Paola e intitolato ai Sette Angeli di un affresco ritrovato durante i lavori nella chiesa del monastero. Nella piazza, sotto il livello stradale ci sono, invece, i resti di una domus romana del I-II d.C. con mosaici policromi, rinvenuti durante alcuni lavori alla rete idrica.
Un altro esempio è il Gabinetto Cinese del Palazzo Reale di Torino, nato nel XVIII secolo come Gabinetto di Toeletta della Regina e progettato da Filippo Juvarra che, ricordano i Musei Reali di Torino, “suggerì di rivestirne le pareti con pannelli di lacche provenienti dalla Cina dando un forte impulso al gusto per l’esotismo in Piemonte”.
Quindi, Venezia, con la Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone e che ancora a distanza di secoli ricorda il legame spirituale e culturale fra i Dalmati e Venezia: “San Giorgio degli Schiavoni una delle scuole ‘piccole’ di arti e mestieri e luogo di aggregazione e culto per i molti stranieri in città” ricorda il FAI “fu fondata quando Venezia acquisì la giurisdizione sull’Istria e la Dalmazia nel 1451 e i Dalmati (o ‘Schiavoni’) divennero più numerosi”.
Tutti a bordo!
Tra le curiosità la visita, oltre al Centro di Geodesia Spaziale di Matera, allo Stadio Comunale Artemio Franchi di Firenze e all’Ippodromo di San Siro, a Milano, quella, a La Spezia, a Nave Italia, un brigantino un tempo veliero vacanziero e oggi simbolo dell’impegno sociale della Marina Militare e dello Yacht Club Italiano che nel 2007, dopo averlo acquistato da una compagnia olandese col nome di Swan fan Makkum, il cigno di Makkum, hanno dato vita alla Fondazione Tender to Nave Italia, che porta avanti progetti di ricerca, formazione e terapia.
Sempre a La Spezia si potrà salire a bordo della fregata Carlo Bergamini, varata nel 2011 e utilizzata dalla Marina Militare nell’operazione Mare Nostrum per la salvaguardia della vita umana in mare e il monitoraggio dei flussi migratori nel Mediterraneo.
I guardiani della Costituzione
Per ricordare l’importanza della Costituzione repubblicana aprirà le sue porte, a Roma, il Palazzo della Consulta, in Piazza del Quirinale, in origine palazzo patrizio cinquecentesco e dal 1955 sede della Corte Costituzionale, l’organo chiamato a garantire la legittimità costituzionale di leggi e atti dello Stato.
“Nel corso della visita” spiegano gli organizzatori “gli Apprendisti Ciceroni leggeranno alcuni principi fondamentali della Costituzione, come gli articoli 8, 9 e 10, che proclamano la libertà di culto, la tutela del patrimonio artistico e architettonico, la garanzia di asilo per lo straniero (al quale nel suo paese sia impedito l’esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana)”.
Il borgo calabrese simbolo di accoglienza
Per ricordare, invece, l’importanza del ponte fra culture è stato scelto il borgo calabrese di Badolato, in provincia di Catanzaro, fondato nel 1080 dal duca Roberto Guiscardo come presidio tra la Serra Calabrese e il Mar Jonio. Vittima nel tempo di terremoti e dell’alluvione del 1951, nel 1986 il borgo contava solo 500 abitanti, tanto che l’amministrazione di allora mise, a mo’ di provocazione, in vendita il paese. Fino a quando la storia di una nave di disperati non cambiò il suo destino: “Il 26 dicembre del 1997 la nave turca Ararat, che trasporta 836 tra uomini, donne e bambini provenienti dal Kurdistan” racconta il FAI “si arena sulla spiaggia di Santa Caterina allo Jonio, davanti a Badolato. I curdi vengono accolti dai badolatesi e 339 rifugiati politici vengono alloggiati in case vuote messe a disposizione da Comune e privati. Cinque giorni dopo lo sbarco i badolatesi offrono ai curdi, musulmani, la più importante chiesa del paese, San Domenico, per festeggiare il capodanno, e il paese risorge grazie agli arrivi dal mare. I curdi, infatti, lavorano alla ristrutturazione delle case, che vengono vendute ai turisti europei (tedeschi, danesi, svedesi, inglesi e gallesi) attratti dalla bellezza del borgo e dalla sua storia”.
Oggi Badolato, che nel 2010 il regista Wim Wenders ha immortalato nel cortometraggio Il volo sull’arrivo di un barcone sulla costa calabrese, è il borgo degli artisti e degli stranieri considerato “capitale calabrese dell’accoglienza e della valorizzazione della cultura del territorio”.
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