Giornate FAI d'Autunno: alla scoperta della bella Italia
Sabato 13 e domenica 14 ottobre appuntamento con le Giornate d’Autunno del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, alla scoperta di 660 luoghi, in 250 località italiane, tra palazzi, chiese, castelli, siti archeologici, fari, giardini, ipogei, biblioteche, treni storici, architetture industriali, botteghe artigiane, musei, fari, borghi, interi quartieri: “Un weekend in cui soffermare lo sguardo, spesso sfuggente e distratto, sulle bellezze poco conosciute e inaccessibili del nostro Paese” spiega il FAI, che in concomitanza della sua campagna #salvalacqua, pensata per sensibilizzare sull’importanza della risorsa più preziosa, molti percorsi avranno proprio l’acqua come fil rouge: sarà, infatti, possibile visitare mulini, dighe, cisterne, acquedotti e depuratori.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Commissione Europea nell’ambito dell’anno europeo del patrimonio culturale: “Alcuni dei luoghi aperti sabato 13 e domenica 14 ottobre sono stati, infatti, recuperati e valorizzati grazie a finanziamenti europei” ricorda il FAI, che ha anche ricevuto il sostegno di regioni, province, comuni, soprintendenze, università, enti religiosi, istituzioni pubbliche e private, aziende, privati cittadini. Guideranno i visitatori alla scoperta dei tesori italiani anche degli speciali ciceroni, parliamo dei giovani volontari del FAI, ormai una tradizione.
Tante le curiosità.
A Roma, ad esempio, sarà possibile visitare, oltre al Palazzo dell’Aeronautica con sontuosi affreschi che ricordano le imprese dell’aria, il bunker della stazione Termini, pensato nel 1936 come rifugio per i ferrovieri in caso di bombardamenti e dove ospitare apparecchiature e dispositivi elettrici per il comando automatico di scambi e segnali e gli impianti per il funzionamento della grande stazione ferroviaria.
E un treno, è il treno presidenziale di 9 vetture riconsegnate fra il 1947 e il 1948 dalle Officine FS di Porta al Prato e di Voghera alle Ferrovie dello Stato. Le vetture, danneggiate durante la guerra, appartenevano al Treno Reale, di 12 vetture, costruito per i Savoia fra il 1928 e il 1933: “Le prime tre carrozze” spiega il FAI “furono realizzate nel 1929 dalla FIAT che risultò vincitrice del Concorso Nazionale per la costruzione di un Treno Reale da allestire in occasione delle nozze del Principe ereditario Umberto di Savoia con la Principessa Maria José. Il Treno Reale fu arricchito con allestimenti realizzati dai migliori artigiani dell’epoca nel campo delle lavorazioni in bronzo e cuoio, degli intarsi, della tessitura, del ricamo e delle decorazioni. L’intero lavoro di costruzione e allestimento fu seguito dall’architetto Giulio Casanova della Reale Accademia Albertina di Torino”.
Per gli amanti del verde c’è Napoli, dove sarà possibile visitare, oltre al Real Orto Botanico, dove vivono 9000 specie vegetali per un totale di quasi 25000 esemplari, il Giardino di Babuk, un’oasi con alberi di limone, banani e altre specie, fra cui un antico faggio del Trecento. Fu voluto dalla famiglia Caracciolo del Sole, che possedeva lì vicino un grande palazzo. Fu battezzato Babuk dal nome del gatto che viveva, come tanti altri felini del luogo, tra la “fitta vegetazione”. Poco sotto il giardino c’è un ipogeo - una cavità naturale del Seicento con caverne, locali scavati nel tufo e cunicoli, un tempo usati per il rifornimento idrico del palazzo - dalla storia intrigante: “La cavità” racconta il FAI “perse la sua originaria funzione dopo 1884, quando si decretò la dismissione delle cisterne in seguito a un’epidemia di colera, e durante la Seconda Guerra Mondiale venne usata come ricovero antiaereo, come testimoniato da un impianto elettrico degli anni ‘40 realizzato con isolatori in porcellana. È molto difficile ricostruire gli utilizzi di questi sotterranei nel tempo: lungo la discesa, infatti, si trovano, incisi nel tufo, crocifissi, pesci, salamandre e altri simboli esoterici e religiosi, che rendono ancora oggi misteriosa la storia di questo luogo”.
A Valva, in provincia di Salerno, c’è Villa d’Ayala, sorta alle pendici del Monte Marzano, che fu territorio del signore normanno Gozzolino. Un luogo con grotte di caverne e canali per l’incanalatura delle acque, un Teatrino di Verzura con gli spalti ricavati da siepi di bosso e busti di figure umane in marmo a simboleggiare il pubblico. Il teatro fa parte del grande parco di lecci, castagni e aceri, che circonda la villa, arricchito da fontane, statue, due giardini all’italiana e piccole architetture. Un tempo dei marchesi Valva, discendenti di Gozzolino, e della famiglia d’Ayala, la villa appartiene al Sovrano Ordine di Malta, cui fu donata nel 1959 da Giuseppe, ultimo dei d’Ayala.
A Torino un percorso si snoderà, invece, lungo il Po, dai Murazzi, costruiti nell’Ottocento contro le piene del fiume, fino alla Reale Società Canottieri Cerea, tra i più antichi club remieri italiani, dove sarà possibile visitare il circolo, uno chalet del 1868 che s’affaccia sulla collina e sul Monte dei Cappuccini, con una “posizione affascinante nel cuore del Parco del Valentino”.
Per gli amanti del mare c’è Portofino, di cui potranno visitare il Faro, riaperto dopo 14 anni di abbandono: “Il torrione bianco” spiega il FAI “costruito nel 1870, sarà raggiungibile lungo la passeggiata panoramica riaperta di recente, che offre una splendida vista sul celebre borgo di pescatori e conduce al Castello Brown. Dal molo di Portofino, il sentiero si stringe e allarga, sale e scende tra noccioli, ulivi, pini, lecci, corbezzoli e castagni fino a raggiungere la punta del promontorio e infine il faro, simbolo del borgo e della marineria italiana”.
O Bari, con la visita al Teatro dell’Arte, che sorge su una struttura di palafitte e collegato alla terraferma da un pontile. Il teatro, attualmente in restauro, verrà riaperto in anteprima per il FAI. Un teatro dalla storia tribolata: “Il primo Teatro Margherita” racconta il FAI “realizzato in legno nel 1910 fu bersaglio di violente critiche sia da parte dei proprietari del Teatro Petruzzelli, che ne vedevano un concorrente, sia da coloro che ritenevano ostruisse la vista del mare da corso Vittorio Emanuele. Distrutto da un incendio nel 1911, venne sostituito dall’attuale teatro in cemento armato progettato da Francesco De Giglio e inaugurato nel 1914 col nome di Kursaal Margherita, con un programma contenente i migliori numeri del cafè chantant e diverse attrazioni; continuò la sua attività fino al 1943, quando gli alleati anglo-americani lo requisirono per farne un club, il Garrison Theatre, destinato all’intrattenimento delle truppe. Alla riapertura diventerà, con la sala Murat e l’ex Mercato del pesce, sede del polo museale di arte contemporanea della città metropolitana di Bari”.
Altra curiosità d’acqua il Museo della Barca Lariana, sul Lago di Como, con la sua collezione di barche a remi, gondole, barche da pesca e da caccia, motoscafi, imbarcazioni militari e barconi da lavoro, documenti, fotografie e oggetti su costruzione e uso delle barche.
E ancora le Terme di Boario, con le acque termali conosciute sin dal Medioevo, la Villa di Domiziano di Sabaudia, il Carcere di Sant’Agostino di Savona, il Canale delle Moline di Bologna, il Palazzo Zani, sempre a Bologna, sede del Consorzio della Bonifica Renana, la Salata, antico porto fluviale per i barconi provenienti dolle Saline di Cervia, la Chiusa di Casalecchio di Reno, la Certosa di San Girolamo famosa come Certosa di Parma, il borgo medievale di Dozza, sull’Appenino tosco-emiliano, il Fanale di Livorno, tra i più antichi fari italiani costruito, quando Pisa era Repubblica Marinara, con pietra della Verruca della cava di San Giuliano Terme, vicino Pisa, oggi rinomata località termale; le Terme romane della Rotonda e le Terme achilliane di Catania e sempre a Catania l’antica Biblioteca ospitata nel Monastro dei Benedettini e dal 2002 patrimonio Unesco, quindi Villa Zingali Tetto, un gioiello liberty con torre, terrazza e un giardino all’inglese con fontanelle e piccoli caseggiati; a Milano, Palazzo Marino, sede del Comune, di fronte al Teatro alla Scala, Palazzo Edison con i suoi pavimenti in marmo, soffitti decorati, statue e balaustre in ferro battuto, vetrate a forma di cupola, la fontana di marmo della Sala del Consiglio con l’acqua delle bocchette pensata per assorbire il fumo di sigari e sigarette, il Teatro Lirico, ancora in restauro, la Torre della Fondazione Prada con terrazza panoramica; Casa Masieri, a Venezia, e Ca’ Dolfin, sede dell’università Ca’ Foscari.
Questi e tanti altri luoghi, alla scoperta del grande patrimonio italiano.
Per maggiori informazioni
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