Giacarta rischia di scomparire sotto il mare: pronti a costruire una nuova capitale
La città indonesiana sprofonda 5 centimetri all’anno e potrebbe finire sott'acqua entro il 2050. I suoi 10 milioni di abitanti sono a rischio. Il presidente Joko Widodo vuole spostarla da un’altra parte
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Giacarta, capitale dell’Indonesia, rischia di essere sommersa dall’acqua entro il 2050. Il fenomeno sembra inesorabile e già ora alcune parti della città hanno subito tale sorte, mentre altre la evitano solo perchè vengono protette da muri costieri.
La grande città finisce sotto le acque a un ritmo di 5 centimetri all’anno per motivi che vanno dal riscaldamento globale all’innalzamento del livello dei mari fino al prelievo sconsiderato dalle falde che rende il territorio su cui è adagiata sempre più fragile.
Abitanti a rischio
A leggere un articolo su Wired che si occupa del caso, Giacarta sarebbe anche una delle realtà urbane più inquinate del mondo, con problemi di mobilità e trasporto ed esposta a disastri naturali che mettono a rischio i suoi 10 milioni di abitanti. Per questo non mancano le posizioni di chi vorrebbe spostare la capitale indonesiana da un’altra parte. Tra queste voci ce n’è per altro una particolarmente importante: quella del presidente Joko Widodo che ha attivato un progetto per ricostruire l'insediamento da un'altra parte.
Pare che ora il progetto abbia già assunto connotati più precisi: la nuova Giacarta dovrebbe sorgere nel Borneo, più precisamente nella provincia del Kalimantan Orientale, dove il governo possiede 180mila ettari di terreno adatto allo scopo. Si tratta di un luogo non soggetto a calamità naturali ed è in posizione centrale.
I lavori
Secondo le intenzioni del presidente l’inizio dei lavori è previsto per il 2021 e gli stessi dovrebbero terminare nel 2024, con un costo di circa 33 miliardi di dollari. Lo stato dovrebbe metterci un 20% della spesa, mentre il resto dovrebbe arrivare dai privati.
Gli esperti ritengono che Giacarta finirà sotto il mare entro il 2050, ma Widodo vorrebbe darle comunque un futuro come “città economica, finanziaria, centro del commercio e dei servizi su scala regionale e globale”.