Gestire lo stress ai tempi del virus con le giuste mosse
L’emergenza è globale, gli scenari incerti, la vita quotidiana è ko, ma per l’Organizzazione Mondiale della Sanità c'è un modo per arginare lo stress
Com’è la vita ai tempi del virus che sta facendo paura al mondo? Mentre i bollettini si susseguono con cifre snocciolate tra contagiati, deceduti e guariti, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso due infografiche con alcuni consigli su come gestire lo stress, consapevole di come durante un’emergenza sanitaria ci si possa sentire tristi, stressati, confusi e spaventati.
Uno stato d’animo che può essere alleviato parlandone con persone fidate come amici o familiari, ciò che aiuterà a proteggere la mente e l’umore dai contraccolpi subiti. Se ci si sente sopraffatti dall’angoscia, il consiglio è di rivolgersi a un operatore sanitario o a un consulente. Per gestire le emozioni un aiuto può venire dal passato ricordando, ad esempio, come in un dato momento della vita ciascuno ha affrontato e superato delle avversità.
Fonte di angoscia sono anche le informazioni non attendibili: consultare, allora, il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o quello di istituzioni governative (o anche scientificamente provate).
Preoccupazione e agitazione possono, inoltre, essere limitate riducendo il tempo che si passa da soli o con la famiglia guardando o ascoltando media inaffidabili percepiti come fonte di agitazione.
Se si è costretti a rimanere in casa non bisogna rinunciare a uno stile di vita sano - da una dieta corretta al sonno all’esercizio fisico - e ai contatti umani che possono essere mantenuti via posta elettronica o telefono (o anche via social, oggi come non mai rivalutati).
Per non aggravare la situazione il consiglio è anche quello di non fumare, di non bere alcoolici e di non consumare droghe.
PROTEGGERE I BAMBINI
Anche i bambini possono subire lo stress durante un’epidemia e un’emergenza sanitaria. La loro reazione allo stress si può manifestare in diversi modi: diventano più insistenti, ansiosi, arrendevoli, arrabbiati, agitati e possono arrivare a bagnare il letto.
Alle loro preoccupazioni va risposto sostenendoli, ascoltandoli e dando loro più amore e attenzione, tenendoli accanto a sé il più possibile, facendoli giocare e rilassare: “Ricorda di ascoltare i tuoi figli, parla con gentilezza e rassicurali” spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In caso di separazione, come potrebbe essere un ricovero in ospedale, vanno mantenuti contatti regolari - ad esempio via telefono - per rassicurarli, spiegando ciò che è accaduto, cosa sta accadendo e dando loro informazioni che tengano, tuttavia, conto della loro età. Ai più piccoli va anche spiegato ciò che sta accadendo nel mondo, insegnando loro come ridurre il rischio di essere contagiati e sempre con parole adatte alla loro età. Queste informazioni devono essere le più rassicuranti possibili, spiegando che la cosa potrebbe riguardare un membro della famiglia o che un bambino potrebbe non sentirsi bene e andare in ospedale. Senza dimenticare di aprire una finestra sulla speranza.
Abbiamo parlato di:
Organizzazione Mondiale della Sanità Website | Twitter | Facebook | Instagram | YouTube | LinkedIn