Medicinali scaduti? Cosa farne e quali sono i rischi se si assumono. La giusta conservazione dei farmaci
Come smaltire i medicinali che hanno superato la data di scadenza e quando è inopportuno usarli. Mai gettarli nel water
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A tutti è capitato di ritrovare in casa un farmaco scaduto, magari proprio quando lo cercavamo perché serviva a curarci. Cosa fare? L’assunzione di medicinali dopo la data di scadenza è da evitare, anche se a volte chiudiamo un occhio e lo assumiamo lo stesso. Un comportamento che ci espone a potenziali rischi.
Durata di un farmaco
La data di scadenza riportata sulla confezione di un farmaco indica il limite entro il quale il produttore assicura la sua piena efficacia e sicurezza. “Non è la mera conseguenza di considerazioni arbitrarie o di logiche di tipo commerciale, ma scaturisce da evidenze scientifiche. È il risultato di una valutazione basata sugli studi di stabilità condotti sui farmaci. I metodi utilizzati per svolgere questi test sono standardizzati e regolati da protocolli riportati nelle linee guida internazionali”, spiega una nota dell’Aifa, agenzia italiana del farmaco. Il periodo di validità di un medicinale è autorizzato sulla base della valutazione derivanti dagli studi. Di conseguenza è inopportuno che siano i pazienti a valutare se un farmaco scaduto sia utilizzabile o meno. Col passare del tempo si può verificare una degradazione del principio attivo, che oltre a inficiarne l’efficacia, può comportare rischi in termini di salute. Molto dipende anche da come questi vengono conservati infatti una conservazione casalinga è spesso imperfetta e dalle formulazioni, considerato che i medicinali liquidi hanno più probabilità di perdere stabilità rispetto alle compresse che sono più durevoli.
Corretta conservazione
La corretta conservazione dei medicinali è essenziale per mantenere inalterate le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche durante il periodo di validità specificato. Oltre a conservarli nella confezione originale, è importante che siano riposti in un luogo fresco e asciutto della casa, quindi non nel bagno, abitudine comune. Di solito viene richiesta una temperatura inferiore ai 25° perché esporli a temperature superiori ne anticiperebbe la scadenza. Se la temperatura di conservazione è specificamente indicata, non rispettarla potrebbe rendere i farmaci dannosi, ciò vale soprattutto per antibiotici, insulina, analgesici, adrenergici e sedativi.
D’estate, se possibile, è meglio acquistare i farmaci in formulazioni solide perché meno sensibili alle alte temperature rispetto alle formulazioni liquide e quando si viaggia con farmaci al seguito è bene riporli nell’abitacolo che grazie all’aria condizionata è più fresco del bagagliaio.
Smaltimento farmaci scaduti
I medicinali sono classificati come rifiuti urbani pericolosi e non possono essere buttati nel cestino della raccolta indifferenziata. La scatola esterna di cartone e il foglietto illustrativo vanno buttati nella carta, mentre il farmaco va portato nei contenitori dedicati allo smaltimento di questi prodotti, presso le farmacie, all'interno del blister o flacone originale. Quest’ultimo si tende spesso a svuotarlo nel wc, un comportamento che contribuisce a inquinare le acque di fiumi e nei mari nonché i terreni.
Non possono essere gettati nella spazzatura oppure bruciati, perché la loro combustione potrebbe sviluppare sostanze nocive. Infine, il consiglio da tenere sempre a mente è che il miglior rifiuto è quello che non prodotto, di conseguenza bisogna evitare di fare scorte di farmaci, comprandone in più o in modo preventivo perché scadono e poi devono essere buttati.