Farfalline della pasta e altri parassiti della dispensa: trucchi per liberarsene
Farina con ragnatele, pasta con macchie bianche, carcasse di larve, confezioni bucate, segno che la dispensa è stata infestata dai parassiti delle derrate
Leggi più veloce
Non sono pochi: sono i parassiti che attaccano le derrate tra mulini, pastifici, industria alimentare, depositi, magazzini, abitazioni. Amano di tutto, dall’aceto alle zuppe liofilizzate, ma anche il tabacco, la gelatina, i dadi per brodo, il cacao, il caffé, il cibo secco per cani e gatti, le olive, il bacon, l’uva sultanina. Per contrastarli importante è l’igiene.
ESEMPI DI INFESTANTI
Nella dispensa di casa comune è la farfallina della pasta, in particolare dei maccheroni. Parliamo della Plodia interpunctella, la tignola fasciata, che va ghiotta anche per dolci secchi, biscotti, corn flake, dadi per brodo, farina di grano, muesli, popcorn, riso, farina di riso. Le femmine riescono a deporre tra le 200 e le 400 uova in una ventina di giorni. Le larve, che possono perforare gli imballaggi, s’attaccano sulla superficie delle derrate, producendo con la bava fili sericei.
Amante dei maccheroni è anche la Ephestia kuehniella, la tignola grigia della farina, che attacca anche dolci secchi e biscotti, dadi per brodo, farina di grano, muesli, riso, farina di riso, spaghetti di soia, noodle. Le femmine possono deporre fino a 700 uova. Le larve, che con la bava producono fili sericei, possono perforare gli imballaggi di cartone e i film plastici.
Altro lepidottero nemico della dispensa è la Ephestia cautella o tignola della frutta secca, amante dei corn flake, del muesli, del riso e della farina di riso. La femmina può deporre dalle 150 alle 200 uova, mentre le larve, che possono perforare gli imballaggi, danneggiano le derrate con i fili sericei della loro bava.
Presente nel caffè, nei corn flake, nel riso e nella farina di riso è la Ephestia elutella o tignola del cacao, che si nutre, giust’appunto, anche di semi di cacao e tabacco ma che può anche infestare la frutta secca e a guscio e i cereali in genere. La femmina può deporre circa 100 uova, mentre le larve s’adagiano sul substrato alimentare, di cui si nutrono, rivestendolo di bava sericea.
Causa danni, anche con le sue larve, a caffè, dadi per brodo, farina di grano, pane, pasta, frutta essiccata, spezie, erbe officinali, vegetali, zuppe liofilizzate lo Stegobium paniceum, un coleottero capace di perforare gli imballaggi noto come anobio del pane. Le femmine possono deporre dalle 20 alle 100 uova, mentre le larve riescono a scavare gallerie nelle derrate.
INFESTAZIONE DELLA DISPENSA
Per capire se una dispensa è stata infestata bisogna verificare la presenza di escrementi, bave sericee, esuvie, frammenti di corpo, bozzoli, squame, peli, carcasse di larve, adulti morti, buchi nelle confezioni. La raccomandazione è di conservare farina, pasta, riso, biscotti in contenitori di plastica o in vetro ben chiusi, mentre confezioni già aperte e chiuse male possono diventare un focolaio di infezione, senza dimenticare che gli infestanti possono anche bucare confezioni ben chiuse da qui l’importanza di optare per contenitori da dispensa. Dadi per brodo vegetali o di carne andranno, invece, conservati in contenitori di latta. La pasta, inoltre, va tenuta separata dal riso e dai legumi per evitare le migrazioni di infestanti da una derrata all’altra. Un consiglio tradizionale è quello di non saturare la dispensa, acquistando i prodotti via via e consumandoli fino alla fine.
INFESTAZIONE E FILIERA ALIMENTARE
Un pacco integro e ben chiuso può essere mangiucchiato dalle larve tanto che la loro presenza all’interno può risalire alla fase successiva alla produzione. Incolpare un produttore, che si vedrà costretto a ritirare dal commercio i lotti del tal prodotto, non è in questo caso la soluzione. Diversi studi hanno, infatti, dimostrato che le condizioni favorevoli a un’infestazione possono avvenire durante lo stoccaggio o la distribuzione a causa di scorrette modalità di conservazione o danni al prodotto finito, con conseguente minaccia per l’igiene e la salubrità dell’alimento, nonché per la salute del consumatore. È per questo motivo che il regolamento comunitario CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari obbliga gli operatori del settore a rispettare i requisiti igienico-sanitari anche nella fase successiva alla produzione e, quindi, durante il magazzinaggio, il trasporto, la distribuzione, la vendita. La contaminazione può allora avvenire nelle varie fasi della filiera o anche in casa, dentro una dispensa già infestata.
Un aiuto per i produttori è il filth test, con cui possono controllare la presenza di impurità e determinare in questo modo la salubrità dell’alimento destinato al consumo umano, mentre contro il rischio infestazione importante è la scelta di materie prime di altissima qualità.
CURA DELLA DISPENSA
Se un’azienda produttrice è obbligata a rispettare elevati standard di igiene e sanificazione contrastando, così, la presenza dei parassiti, anche in casa si possono seguire delle regole ben precise, rivolgendosi nei casi estremi a un servizio professionale di disinfestazione. Un’azienda che si occupa di infestanti e bonifica degli ambienti casalinghi, parlando di tarme adulte e larve, consiglia di cercare gli adulti di notte, quando è più facile vederli volare verso la dispensa. In caso si sospetti un’infestazione, bisogna controllare tutti i cibi secchi della dispensa e anche quello secco per animali, frutta secca e altri alimenti ancora.
La dispensa va ben ispezionata, controllando angoli e bordi per verificare, in particolare, l’eventuale presenza di bozzoli: una spia sarà la presenza di “materiale tessuto o granuloso”. Della dispensa andranno anche ispezionati lattine e vasetti questo perché le tarme sono solite tessere i bozzoli nei coperchi. Per una pulizia accurata la dispensa va svuotata. Il cibo infestato va buttato, mentre le confezioni di cereali o pasta aperte che non sembrano infestate possono essere tenute nel congelatore per una settimana, questo perché le basse temperature uccidono le uova delle tarme altrimenti invisibili a occhio nudo.
Per pulire angoli, pareti e zoccolo di una dispensa ideale, consiglia l’azienda, è l’aspirapolvere con tubo e aspiratore angolare, con cui pulire anche la zona sotto le mensole e i rivestimenti, questi ultimi da sostituire qualora siano in cattive condizioni. Vanno ripulite anche le maniglie. La dispensa va, quindi, strofinata con acqua calda e sapone, usando uno straccio per piatti o una spugna per lavare le pareti, mentre gli eventuali contenitori vanno lavati, anche in assenza di tracce di infestanti, in lavastoviglie o in acqua calda con detersivo per piatti, quindi asciugandoli ben bene pronti per l’uso – l’umidità è, infatti, l’ambiente ideale per la proliferazione delle tarme. Prima di riporre gli alimenti in dispensa, questa va asciugata con uno straccio pulito o con dei fogli di carta assorbente.
Per tenere lontane le tarme dalle derrate dispensa e contenitori possono essere disinfettati con aceto di vino, nonché con olio essenziale di menta piperita, citronella, eucalipto, albero del tè, agrumi. Aiuteranno anche le foglie di alloro, il cui odore è detestato dalle farfalline.
Le farfalline della dispensa possono essere catturate con trappole adesive, da sostituire periodicamente, la cui colla contiene ferormoni sessuali femminili, molecole con funzione di richiamo che attirano i maschi, la cui cattura, con successiva morte, contribuisce a interrompere il ciclo vitale. Queste trappole sono utili anche contro altri parassiti per una dispensa finalmente libera, salubre e pulita.