Cosa sono Sles, peg, siliconi e parabeni? Le dritte per leggere l’etichetta di saponi e cosmetici

L'elenco degli ingredienti di creme, shampoo e bagno schiuma è un rebus: ecco cosa c’è da sapere per decifrare il misterioso INCI

Cosa sono Sles peg siliconi e parabeni Le dritte per leggere letichetta di saponi e cosmetici
di Redazione

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A cosa servono Sles, parabeni, siliconi ed emulsionanti? Cosa ci spalmiamo addosso durante l’igiene e la cosmesi quotidiana senza averne consapevolezza? Profumi, oli, creme, shampoo e bagnoschiuma sono solo alcuni dei prodotti per la cura del corpo di cui si fa uso e meglio sarebbe avere informazioni sulla qualità dei loro ingredienti. Uala, sito e applicazione leader nel Sud Europa dedicato al mondo beauty, dà delucidazioni sull’INCI, la denominazione usata per indicare i componenti dei prodotti di bellezza, una lista fondamentale per tutelare la salute del consumatore. Il 53% degli italiani afferma infatti di non leggere l’etichetta prima di acquistare un prodotto di bellezza e ben uno su tre non ha mai sentito parlare di INCI. Percentuali che si devono, probabilmente, alla poca informazione a riguardo: l’81% degli intervistati sostiene infatti che non si parli a sufficienza dell’INCI, contro solo il 19% che ritiene che ci sia abbastanza informazione in materia.

Sigle misteriose

Nel libro Occhio all'etichetta scritto da Lucia Cuffaro e Elena Trioli (Gruppo Macro), tutto dedicato a quelle informazioni fondamentali in tema di alimentazione, cura della persona, della casa, abiti che bisognerebbe imparare a conoscere ben di più, un capitolo è dedicato all'Inci: International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ovvero la denominazione internazionale che indica la lista delle sostanze presenti nel cosmetico, obbligatorio dal 1997 per tutti i cosmetici dell'Unione Europeo. L'elenco è in ordine decrescente: se un ingrediente è posto in cima significa che è presente in grande quantità. Certo non è facile decifrare le sigle: sono in inglese gli ingredienti di origine sintetica, in latino quelli di origine vegetale. È come fare l'autopsia di qualcosa ma bisogna sapere che i primi cinque ingredienti sono importantissimi. Cuffaro e Trioli consigliano di leggere le etichette con il www.biodizionario.it dove l'elenco è aggiornato. Ecco però qualche dritta per cominciare a saperne di più in merito all'INCI.

Come leggere l’etichetta

Il primo ingrediente solitamente è acqua e fin qui tutto bene, al secondo posto troppo spesso ci sono i tensioattivi schiumogeni derivanti dal petrolio, come il Sodium Lauryl Sulfate (Sls), il Sodium Laureth Sulfate (sles). I conservati in genere hanno la dicitura Paraben. Poi ci sono i Mineral Oil, i finti oli idratanti che derivano dalla raffinazione del greggio, l'Alcohol, il Limoneme, i Synthetic Colors e addirittura un antigelo il Propylene Glycol.

I tensioattivi da evitare

Attenzione particolare a queste sigle: Mea, Tea, Dea sono tensioattivi che fanno parte della famiglia delle ammine. Meglio stare alla larga anche da Peg e Ppf, emulsionanti cosmetici. Come evitare i siliconi: nell'Inci si riconoscono dalla radice in -one come Dimethicone, Phenyl Trimethicone..., la texture delle creme ha un piacevole effetto setoso ma la morbidezza è solo apparente. Negli smalti ci sono 4 ingredienti pericolosi: Toluene, Formaldeide, Dbp e Canfora, fortunatamente molti marchi hanno scelto una produzione dichiarata 4free, che esclude cioè queste sostanze.

Consumatori coscienziosi

Secondo la ricerca di Uala, l’attenzione a ciò che si mette nel carrello della spesa non è per tutti i prodotti uguale: il 44% ammette di leggere ciò che acquista solo se si tratta di generi alimentari, percentuale uguale a chi dichiara di informarsi in egual misura su ciò che si mangia e ciò che si usa per prendersi cura del proprio corpo. Analizzando il comportamento di coloro che leggono l’INCI, si scopre che i prodotti per il viso sono quelli a cui si presta la maggiore attenzione (60%). Al secondo posto sotto la lente di ingrandimento i prodotti per capelli (17%) e al terzo quelli per il make-up (12%). Appena il 9% dei rispondenti valuta durante l’acquisto la qualità di creme ed elisir per il corpo.

Prodotti testati o cruelty free

La maggior parte dei consumatori che compie scelte informate, anche nel campo della bellezza, ritiene parimenti importante che ciò che sta acquistando sia vegan, non testato sugli animali, senza parabeni e siliconi (60%). Chi invece si concentra principalmente su una sola dicitura valuta fondamentale verificare che il prodotto sia privo di siliconi (18%).

Tra chi spende più tempo a vagliare la qualità di ciò che mettono nel carrello della spesa beauty, la marca non sembra essere sinonimo di garanzia. Ben il 71%, infatti, legge comunque i componenti del prodotto contro il 29% di coloro che si fidano ciecamente della marca. Ma cosa succede quando il prodotto di bellezza viene utilizzato non a casa ma in salone? Che si tratti di fare un’acconciatura, un massaggio o una ceretta, non ci si dimentica mai di chiedere cosa contengono i prodotti utilizzati nel 19% dei casi. Un altro 45% dei rispondenti chiede spesso informazioni sui prodotti, mentre il 36% ammette di non informarsi mai circa la qualità dei prodotti utilizzati dal salone.

16/10/2019
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