Estate, come proteggere gli animali dai pericoli del caldo
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Caldo e afa, quel mix fastidioso che fa boccheggiare e che causa disagi anche agli animali, solo che spesso lo si dimentica, spingendo ad adottare comportamenti che aggravano le loro condizioni.
Come proteggerli, allora? L’ ENPA, l’ente nazionale per la protezione degli animali ha stilato un vademecum dedicato agli animali di affezione e a quelli selvatici.
Cani e gatti, ad esempio, non “sudano come noi” e allora per abbassare la loro temperatura corporea “aumentano i ritmi respiratori”. Li aiuteranno, pertanto, luoghi ombreggiati e ventilati, acqua fresca e cibo leggero. Nel caso l’animale si trovi in uno stato di ipertermia – i sintomi, ricorda l’ENPA, sono la pelle che scotta con l’animale che barcolla e che ha difficoltà a respirare – la temperatura andrà abbassata con acqua fresca e con impacchi freddi, nell’interno coscia, utilizzando i siberini – le mattonelle di ghiaccio, cioè, di frigoriferi portatili o borse termiche – rivestendoli “con una busta o con del tessuto” per “evitare di ferire” la pelle dell’animale.
Così come l’uomo, anche gli animali sono a rischio scottature solari: “È possibile proteggerli” spiega l’ENPA “applicando una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche e sulle punte delle orecchie prima di farli uscire”.
Tra gli errori frequenti c’è quello che porta molte persone a lasciare il proprio animale in macchina. Un pericolo per la sua incolumità, anche con finestrini aperti. Con il caldo, la temperatura interna dell’abitacolo, spiega l’ENPA, tende, infatti, a “salire rapidamente” fino a raggiungere anche 70°: “Lasciarli nell’abitacolo dunque è una disattenzione che può condannarli a morte”. Cosa fare, pertanto, se si avvista un animale chiuso, ad esempio, dentro un’automobile, anche quando non si dovesse risalire al proprietario? “Se si dovesse notare un animale chiuso all’interno di un’automobile” spiega l’ENPA “prestare attenzione ai sintomi di un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata). In questi casi un intervento immediato può salvargli la vita: se non si riuscisse a rintracciare il proprietario dell’autovettura, chiamare subito le forze dell’ordine. Fino al loro arrivo, è necessario cercare di creare ombra sistemando, ad esempio, alcuni giornali sul parabrezza e, nel caso in cui i finestrini non dovessero essere completamente chiusi, versare dell’acqua all’interno per bagnare l’animale o farlo bere. In casi estremi è accaduto che cittadini abbiano rotto il finestrino dell’automobile per soccorrere il quattrozampe ed evitargli una morte certa. In queste circostanze l’ENPA, considerando prevalente la salvezza dell’animale, offre il proprio sostegno legale”.
Altro errore è quello di costringere il nostro cane a seguirci nelle ore più calde del giorno, con il rischio di procurargli un colpo di calore o di fargli scottare “le zampe sull’asfalto arroventato”. Allo stesso modo gli andranno evitate gare ed attività sportive.
Ad infastidire gli amici a quattro zampe nella stagione calda ci sono anche i parassiti. Una raccomandazione riguarda gli antiparassitari che andranno scelti, ricorda l’ENPA, in base alla specie e alla taglia, anche perché alcuni prodotti per cani possono essere letali per i gatti”. I cani andranno, in particolare, protetti dai flebotomi, simili a zanzare e vettori della leishmaniosi: “In commercio” spiega l’ENPA “sono disponibili anche preparati a base di olio di Neem, potente disinfettante e antiparassitario, che non presenta alcuna controindicazione anche per i soggetti più sensibili”. I parassiti possono colpire anche conigli e cavie: “In questo caso” raccomanda l’ENPA “è necessario ispezionare attentamente ogni giorno l’animale per verificare l'eventuale presenza di uova di mosche sul pelo (infestano anche i cani), tenere pulito il luogo in cui vivono e cambiare almeno due giorni alla settimana la lettiera o il fondo”.
Anche chi ha pesci e pesciolini che siano di acquario o di laghetto deve osservare alcune avvertenze: gli acquari, ad esempio, non vanno mai esposti al sole diretto, ricordando di cambiare l’acqua e di rimuovere via via le alghe. “Chi avesse un laghetto in giardino” ricorda, quindi, l’ENPA “deve riempirlo regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire così l’ossigeno perso”. Una raccomandazione anche per chi possiede canarini o criceti, che non andranno mai lasciati “sul balcone al sole diretto” con le gabbie che andranno posizionate “in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato”.
Un pensiero, infine, per gli animali selvatici, cui andrà sempre assicurato refrigerio: “Per i selvatici” raccomanda, infatti, l’ENPA, “lasciare a disposizione una ciotolina d acqua, non profonda, ricordando di cambiarla almeno una volta al giorno, meglio se a terra; in questo periodo la fauna selvatica ha disposizione molto cibo mentre l’acqua potrebbe rappresentare un problema. Chi ha balconi e terrazzi può creare piccole zone d’ombra con le piante”.
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Ente Nazionale Protezione Animali – ENPA Website Twitter Facebook Google+ Pinterest