Educazione sentimentale nelle scuole: ecco le domande alle quali i genitori non sanno rispondere
La sessuologa Roberta Giommi si occupa di educazione sentimentale e sessuale nelle scuole da anni. Ecco la sua ricetta per i corsi da avviare nelle scuole
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Il 22 Novembre 2023 quattro ministri hanno presentano il progetto sperimentale di educazione alle relazioni nelle scuole secondarie di secondo grado e questo è stato identificato come forma di prevenzione dei comportamenti violenti. La prevenzione primaria è sicuramente partire prima costruendo valori, sapendo che bisogna avere in testa un cambiamento culturale ed etico che deve partire dalla Scuola. L’obiettivo principale del progetto, dunque, è supportare la cultura del rispetto e delle pari opportunità contro ogni forma di violenza e discriminazione. Per tale ragione, all’interno delle scuole secondarie di secondo grado che vorranno aderire alla sperimentazione, saranno creati gruppi di discussione e di confronto tra i giovani, moderati da docenti e animati da esperti.
I precedenti
Sento il bisogno di condividere l’idea che fare un lavoro di prevenzione è un impegno che come Istituto Ricerca e Formazione e Istituto Internazionale di Sessuologia abbiamo svolto e svolgiamo nelle scuole da molti anni, scegliendo dove è possibile l’ultimo anno della primaria in modo da cogliere il momento del possibile ingresso nel corpo sessuato, quando nessuno pensa che sia necessario guidare alla conoscenza delle basi. Poi lavoriamo nelle secondarie di primo grado e di secondo grado consapevoli che sarebbe necessario svolgere questi incontri come suggerisce anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Formazione degli operatori dei Consultori
Siamo consapevoli, avendo incontrato realtà in tutte le Regioni d’Italia, che era ed è un lavoro necessario, perché parte dal costruire consapevolezze e comportamenti che cambiano le relazioni, e cambiano come si affrontano i problemi, come ci prendiamo cura di paure e preoccupazioni, sempre coinvolgendo anche i genitori perché parliamo con minori o appena maggiorenni. E’ stato molto importante anche svolgere per molti anni la formazione e poi la supervisione degli operatori dei Consultori spazi giovani che sarebbero anche ora da potenziare se vogliamo creare la prevenzione perché sono spazi con figure interdisciplinari e con una accoglienza utile.
Le fasi autogestite delle scuole
Parlare di prevenzione primaria è avere una idea del futuro e la soddisfazione è anche quella di essere chiamati alle fasi autogestite delle scuole secondarie di secondo grado dove gli argomenti e le domande sono più chiare e condivise, e senza il filtro dato dalla presenza degli insegnati.
Corsi di formazione per insegnati e genitori
Ho scritto tanti libri, proprio per far conoscere come si poteva parlare, come fare esperienze, lavorare in gruppo, confrontarsi, ho tenuto corsi di formazione per insegnati e genitori sia nelle biblioteche che nei Circoli. Come Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, F.I.S.S., abbiamo attraverso l’Osservatorio Infanzia e adolescenza fatto tre convegni per condividere il lavoro di tutti e raccontarlo, e abbiamo fatto una ricerca su questi temi che nel 2022 ha coinvolto più di 3500 ( tremila cinquecento) ragazz* (condotta on line sul sito skuola.net). Hanno espresso il loro parere sull’educazione alla sessualità e detto con forza che vorrebbero averla a scuola, infatti, la maggior parte (circa 9 su 10) pensano che sia essenziale.
La fascia di età più curiosa
Riguardo all’età, sono soprattutto quelli nella fascia tra i 15-18 anni e i più giovani della fascia 11-14 che la ritengono necessaria.
I programmi riguardano una attenzione speciale a tutte le informazioni utili e poi la capacità di affrontare gli stereotipi che riguardano tutti e che ci sia serenità o confronto nel vivere il corpo, e nell’esprimere i propri gusti, desideri, e bisogni. Riconoscendo che i ragazzi e le ragazze, le giovani e i giovani vivono in un mondo pieno di immagini e di sollecitazioni spesso difficili da capire, raccontano inoltre che hanno molte difficoltà ad essere ascoltati dagli adulti di riferimento. Una ragazza mi raccontava che anche i genitori sono iper-connessi sempre col cellulare e spesso rispondono in fretta prima di avere capito cosa ci sarebbe da capire.
È questa circolarità delle idee e delle formazioni che ci permette di prenderci cura di loro, sapendo che stanno crescendo, si innamorano, iniziano la sessualità, vedono tanti comportamenti diversi, affrontano inquietudini e conflitti e noi possiamo accompagnarli a volersi bene, stimarsi, guadagnare una capacità relazionale, non fare cose distruttive, non farsi male, vivere con gli altri, imparare a gestire i conflitti e le emozioni. Questo possiamo costruire e bisogna riuscirci. Siamo sicuri che le scuole possono aprirsi a queste proposte e sappiamo che ci sono tante esperienze che possono essere messe a disposizione, coinvolgendo tutti gli adulti autorevoli nel dare una mano per produrre questo importante accompagnamento. Condividendo con Voi questa sollecitazione, dichiariamo la nostra completa disponibilità, siamo pronti e preparati.