I disturbi alimentari, seconda causa di morte tra gli adolescenti e la pandemia ha fatto crescere i numeri
'La famiglia divorata' di Agnese Buonomo, dodici storie di ragazzi che lottano o che non ce l’hanno fatta contro una malattia che colpisce il corpo e la mente
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I disturbi alimentari rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti e la pandemia ha fatto crescere i numeri di un disagio che coinvolge sempre più famiglie. Anoressia, bulimia, binge-eating sono i nomi di un malessere che non ha a che fare solo con il corpo, come si racconta nel libro 'La famiglia divorata. Vivere accanto al disturbo alimentare' scritto dalla giornalista Agnese Buonomo ed edito da Mursia. Dodici storie scritte con levità, ma capaci di pesare a lungo sull’anima.
Alice, Enea, Sofia, Lorenzo sono solo alcuni dei ragazzi che lottano o che non ce l’hanno fatta contro una malattia che colpisce il corpo ma paralizza la mente. A raccontare le loro storie sono i genitori o i fratelli costretti a fare i conti con un disturbo che toglie peso ma aggiunge dolore e lo rende spesso a tal punto che quasi - tra le pagine - si ha la sensazione di toccarlo. Sofferenza e speranza si intrecciano in una narrazione semplice ma efficace, in un linguaggio comprensibile ai ragazzi e che non fa sconti: non ci sono solo storie a lieto fine perché di anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata si muore, come spiega nella prefazione Stefano Tavilla, presidente dell’associazione 'Mi nutro di vita'.
'In Italia oltre 3 milioni di persone soffrono di queste patologie. Se a ognuno di loro aggiungiamo anche un solo familiare i numeri raddoppiano. Il 10% della popolazione fa i conti con questo dramma. Malattie che per bambine, ragazze e donne, nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni, rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Circa 4 mila decessi ogni anno. Troppo spesso la famiglia vive la malattia nel buio e nel silenzio delle mura domestiche, sovrastata dall’ignoranza generale e dalla poca attenzione sociale'.
La crescita del problema con la pandemia
Una patologia che con la pandemia ha avuto una crescita esponenziale come spiega nell’intervista che chiude il libro Anna Ogliari, responsabile del servizio di psicopatologia dello sviluppo presso il Centro disturbi del comportamento alimentare dell’ospedale San Raffaele di Milano. 'I dati ufficiali parlano di un aumento del 30%. Il dato è allarmante non solo in termini di numeri, è altresì molto importante sottolineare come si sia abbassata l’età di esordio e siano cresciuti i casi tra i maschi. I disturbi del comportamento alimentare di solito si manifestano durante l’adolescenza, in questo ultimo anno e mezzo si è registrato un significativo aumento nella fase preadolescenziale, tra i 10 e i 13 anni'.
Giovani e giovanissimi come i protagonisti del libro e di famiglie 'divorate' da disturbi alimentari, talvolta vissuti come una debolezza o un capriccio, che invece necessitano di cure e strutture adeguate, ad oggi ancora insufficienti.
La malattia come uno tsunami
'Quando una figlia o un figlio si ammalano di disturbo del comportamento alimentare è come se un mostro entrasse a sconvolgere le loro vite, è l'intera famiglia ad essere investita da uno tsunami. Non esiste più nulla, tutto ruota attorno alla malattia. Purtroppo l'ho vissuto e lo vivo in prima persona. Anoressia, bulimia, binge-eating sono patologie subdole che trasformano la mente e il corpo di chi ne soffre in modo drastico. Per questo ho scritto questo libro, perché di disturbi alimentari si muore, ma si può anche, anzi si deve, guarire', spiega l’autrice Agnese Buonomo.