Cos'è il dismorfismo corporeo e come si supera: il caso di Anna Lou Castoldi che si vergognava del suo corpo e pensava di "fare schifo"

Il racconto fatto in pubblico dalla figlia di Asia Argento e Morgan rende l'idea di un fenomeno che rappresenta un disagio crescente anche fra i giovani

Foto Ansa e Instagram

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Anna Lou Castoldi, figlia di Asia Argento e Morgan, si è aperta di fronte alle telecamere di Ballando con le stelle e ha deciso di raccontare una parte del suo passato, un pezzo doloroso della sua storia caratterizzato dal bullismo subito dai compagni: “Da piccola alle medie mi vergognavo troppo del mio corpo. Mi bullizzavano. Facevano le rime, poi Anna Lou fa rima con pupù quindi per le elementari e medie era perfetta. Il periodo più difficile emotivamente per me e altre persone sono le medie. Era tutto buio, ogni cosa era un incubo. Non riuscivo ad accettare le cose per com'erano. Vivevo in maniera molto pesante. Ero convinta di non valere niente, di fare schifo. Poi mi è stato detto che soffrivo di dismorfia, o dismorfofobia. Praticamente ti vedi in un altro modo. Se mi guardavo allo specchio, dopo qualche secondo la mia faccia cominciava a mutare. Infatti sono piena di autoritratti in cui mi dipingo in maniera deforme. Questa è un'età tosta per tutti, quindi se posso far sentire qualcuno in compagnia voglio dire che ci sono stata e le cose migliorano. Io non lo sapevo e pensavo di dover vivere un'eternità di delirio” (Rocco, 20 ottobre 2024).

Cos'è la dismorfofobia

La dismorfofobia, o disturbo da dismorfismo corporeo o dismorfia, è un disturbo mentale caratterizzato da una preoccupazione ossessiva riguardo a presunti difetti fisici immaginari o minimamente visibili.
Questa condizione può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana della persona affetta, influenzando l'autostima, le relazioni interpersonali e la qualità complessiva della vita, in quanto chi ne soffre tende a prestare un'attenzione ossessiva a questi difetti, controllandoli costantemente o cercando di nasconderli.

Quante persone soffrono di dismorfofobia

Circa il 2% della popolazione generale soffre di dismorfofobia. Si manifesta, il più delle volte, durante la fase dell'età adolescenziale, e le donne ne risultano più colpite rispetto agli uomini. 
L'elemento peculiare della dismorfofobia è la preoccupazione per un difetto nell'aspetto fisico, che può essere totalmente immaginario, oppure, se è presente una reale piccola anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto è di gran lunga eccessiva al normale.

Le conseguenze del dismorfismo corporeo

Come conseguenza, i dismorfofobici spesso passano molte ore al giorno a pensare al loro “difetto” e a come porvi rimedio, talvolta ricorrendo alla chirurgia estetica, al punto che questi pensieri possono dominare la loro vita. I sentimenti di vergogna per il proprio “difetto”, possono portare all'evitamento delle situazioni di lavoro, scuola o di contatto sociale, fino a casi estremi di ritiro sociale assoluto (Micheli, 30 ottobre 2013).

L'attenzione sui "difetti"

L'attenzione può rivolgersi ad ogni parte del corpo che può essere criticata per le sue dimensioni o per la sua forma: naso, bocca, orecchie, capelli, pelle, seno e organi genitali
Il ruolo della vergogna risulta centrale sia nello sviluppo che nel mantenimento del disturbo. 
La vergogna contribuisce in modo significativo all'aumento generale dei sintomi e delle conseguenze psicosociali negative comunemente associate, come la depressione.

Vergogna ed il senso di inadeguatezza

La vergogna ed il senso di inadeguatezza corrispondono all'esperienza emotiva di percepire il sé come intrinsecamente difettoso e socialmente indesiderabile, con il conseguente bisogno di “scomparire” o nascondersi (Micheli, 9 marzo 2023).
Il timore centrale varia dall'apparire “non attraente” o “non giusto” al percepirsi come “orribile”.
Tali pensieri sono intrusivi e causano una perdita di tempo significativa poiché si verificano in media per 3-8 ore al giorno, generando dei rituali mentali o comportamentali come:

  •    confrontare il proprio aspetto con quello degli altri;
  •    guardarsi ripetutamente allo specchio per esaminarsi direttamente o viceversa evitare di specchiarsi e vestirsi o lavarsi in condizioni di scarsa illuminazione;
  •    dedicarsi eccessivamente alla cura di sé o abbronzarsi esageratamente per nascondere i difetti;
  •    ricercare rassicurazioni riguardo a come appaiono le imperfezioni percepite;
  •    fare eccessivo esercizio fisico;
  •    fare acquisti compulsivi di prodotti di bellezza o dimagranti;
  •   cambiarsi più volte d'abito o truccarsi eccessivamente per camuffare le imperfezioni (Colucci, 17 agosto 2020).

Non è una questione estetica

A nulla varrà tentare di convincere queste persone di non essere difettose o di essere bellissime come sono. Non si tratta di vanità o di estetica: queste persone si giocano una vita serena per via delle convinzioni presenti nella loro mente.
Specchiandosi, noteranno sempre e solo il difetto che le ossessiona: il resto seppur piacevole non esisterà, perché non sarà in grado di lenire il dolore che il difetto fisico porta con sé (Favotto, 8 giugno 2023).

Come superare la dismorfia

La psicoterapia può essere importante per lavorare sulle modalità distorte e non aderenti alla realtà con cui il paziente percepisce il proprio corpo, modificando le credenze errate della persona fino ad arrivare all'accettazione del difetto, all'incremento dell'autostima e all'accrescimento di una corretta autopercezione. 

 

31/10/2024
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