Un uomo su dieci soffre disfunzione erettile, le cause psicologiche e le possibili soluzioni in tempi brevi

L'impotenza maschile si presenta soprattutto a 45-50 anni. Ci sono cause mediche e psicologiche, come disturbi dell'umore, autostima carente, stress ed eventi traumatici. Cosa fare

di Enrico Maria Secci

Perdita dell’erezione sin dai preliminari, nonostante l’eccitazione. Difficoltà erettili prima o durante la penetrazione. Imprevedibili cedimenti del turgore, parziali, intermittenti o totali, che si verificano nell’atto sessuale, a dispetto del desiderio, dell’attrazione e della volontà.

Secondo le statistiche, l’impotenza maschile, più propriamente chiamata disfunzione erettile, riguarda almeno un uomo si dieci e si presenta con frequenza maggiore nella popolazione compresa tra i 45 e 50 anni.

Le cause

Le cause della disfunzione erettile possono essere di natura medica - ovvero legate alla condizione fisica dell’individuo, per esempio a livello endocrino e cardiovascolare -, o di natura psicologica, quando la difficoltà sessuale permane nonostante l’esclusione delle cause organiche dopo un accurato check-up urologico.

Come la disfunzione erettile dovuta al corpo e all’organo, l’impotenza sessuale psicologica può presentarsi in tutto l’arco della vita sessuale attiva maschile e acuirsi in corrispondenza di situazioni stressanti, sfavorevoli o avverse in famiglia, sul lavoro, in coppia o nell’intimità. Una debole, parziale o mancata risposta alla stimolazione erotica coinvolge un’eterogenea popolazione maschile:

con disturbi dell’umore;

con autostima carente;

soggetta a stress eccessivi personali e/o professionali;

vittima di eventi traumatici recenti (incidenti, lutti, morti improvvise, abbandoni, ecc.)

insoddisfatta della relazione con la/il partner;

non (più) attratta dalla (o dal) partner;

incerta o ambivalente sul proprio orientamento sessuale.

Le possibilità sopra elencate sono esemplificative, perché le origini e l’evoluzione della disfunzione erettile psicologena sono sempre soggettive e non generalizzabili. Allo stesso modo, in psicoterapia le soluzioni sono possibili, anche in tempi brevi, purché confezionate “sartorialmente” sul singolo paziente, sull’immagine che ha di sé, sulla sua storia affettiva e sessuale e sulla struttura del disturbo al momento della richiesta d’aiuto.

Occasionali episodi di deficit erettile non devono preoccupare, perché, a differenza di quanto si crede, l’eccitazione maschile non è un fenomeno di tipo “on-off” e non necessariamente prevede risposte organiche immediate e/o durevoli. 

La frustrazione e la soluzione

Tuttavia, quando la difficoltà maschile si ripete e diventa motivo di frustrazione, preoccupazione o di evitamento dell’intimità la prima cosa da fare è rivolgersi a un medico specialista, un urologo. La consulenza urologica ha lo scopo di diagnosticare la problematica erettile grazie ad esami specifici e individuare le soluzioni più idonee.

In assenza di una chiara eziologia organica, sarà indicato un percorso psicoterapeutico finalizzato a rimuovere i blocchi emotivi alla base della sintomatologia e a sciogliere i nodi psicologici che complicano la sua fisiologica attitudine al piacere, all’intimità e all’amore.

Tra gli stereotipi negativi sul trattamento psicologico dell’impotenza maschile il più diffuso afferma che la psicoterapia sia un percorso lungo, accidentato e molto costoso. Nulla di più falso. La terapia psicologica della disfunzione erettile può configurarsi, al contrario, come un intervento tattico e focale, solitamente di breve durata (tra 10 e 20 incontri) e, considerato il benefico tratto dai pazienti in tempi cosi limitati, ha un costo sostenibile, non superiore al prezzo di un iPhone.