Dermatite atopica colpisce milioni di bambini in tutto il mondo, ma un farmaco sembra ridurre i sintomi
Il Dupilumab, stanto ai dati pubblicati sulle pagine di JAMA Dermatology, risulterebbe sicuro ed efficace in tutti i casi di dermatite eritrodermica atopica o eczema, in cui è stato colpito più del 90 per cento del corpo
Leggi più veloce
La dermatite atopica (DA), o eczema atopico, è un'infiammazione cronica non contagiosa della pelle che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Soltanto negli Stati Uniti ne soffrono oltre 9,6 milioni di bambini e circa 16,5 milioni di adulti. Il 67 per cento dei pazienti è spesso costretto ad assentarsi dal lavoro, mentre oltre il 50 per cento di chi ne soffre dichiara di non poter vivere una vita “normale”. L’impatto sociale della patologia risulta essere quasi incalcolabile. La patologia, spesso molto pruriginosa, si sviluppa con fasi di miglioramento spontaneo, e altre di esacerbazione.
Un farmaco sicuro ed efficce contro la DA
Una recente ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Jama Dermatology, confermerebbe ora gli effetti positivi derivanti dall’uso del farmaco Dupilumab. I pazienti che hanno sperimentato il medicinale hanno riferito di una evidente riduzione dei sintomi e, conseguentemente, un miglioramento della qualità della vita. Il farmaco, a detta degli esperti, offre un altissimo livello di sicurezza e garantirebbe un’efficacia elevata nei casi di dermatite eritrodermica atopica, in cui è stato colpito più del 90 per cento del corpo.
Lo studio
La ricerca si basa sull’analisi di sei differenti studi che hanno coinvolto 209 pazienti con DA eritrodermico. Fino ad oggi uno dei trattamenti più comuni prevede l’utilizzo di farmaci immunosoppressori generali”. Poiché Dupilumab è un medicinale specificamente rivolto a bloccare le citochine, responsabili delle risposte infiammatorie, è generalmente considerato più sicuro per un uso a lungo termine. Nel corso dello studio sono stati segnalati molteplici effetti collaterali, che includono reazioni al sito di iniezione, congiuntivite e rinofaringite. I pazienti con AD eritrodermico sono risultati quelli con maggiori probabilità di sviluppare congiuntivite, rispetto ai pazienti con casi più lievi.
“La nostra ricerca - ha evidenziato il professor Paller - è soltanto all’inizio, con il tempo troveremo altre opzioni per i nostri pazienti affetti da dermatite atopica. La ragione per cui questo studio risulta più importante di altri è data dal fatto che siamo riusciti a trovare una soluzione immediatamente praticabile per i pazienti più bisognosi, benché siano presenti dei rischi da valutare attentamente”.
Fonti:
JAMA