Strage di delfini in Toscana, è il morbillo dei cetacei la causa del decesso di 40 esemplari
La conferma dalle analisi effettuate sulle carcasse degli animali che hanno evidenziato anche la presenza di Ddt e Pct che potrebbero aver contribuito al diffondersi della malattia
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Trovato il responsabile della strage dei delfini in Toscana è il virus Cemv, il Mobillivirus dei cetacei. Le analisi hanno evidenziato anche la presenza di Ddt e Pct che potrebbero aver contribuito al diffondersi della malattia che dall’inizio dell’anno ha causato la morte di 40 cetacei. E' quanto rende noto la Regione Toscana a cui è stata trasmessa la relazione circa le analisi fisiche, batteriologiche ed ecotossicologiche sulle carcasse di delfino rinvenute lungo le coste toscane.
Le indagini in corso
Il referto, sottoscritto da tecnici del dipartimento di scienze fisiche terra e ambiente dell'Università di Siena, dell'Istituto zooprofilattico sperimentale per le Regioni Lazio e di Arpat, annuncia poi ulteriori indagini - già in corso sugli stipiti virali isolati dall'Izs - per stabilire eventuali correlazioni tra il fenomeno in corso ed i precedenti analoghi avvenuti sempre nel Santuario dei Cetacei nel 2013 e nel 2016.
Le analisi
Il lavoro sarà portato avanti in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la diagnosi dei Mammiferi marini spiaggiati (Credima), che sta analizzando i casi di altri delfini spiaggiati in Liguria. 'Le analisi che la Regione ha commissionato a ben tre importanti istituti - spiega l'assessore toscano all'ambiente Federica Fratoni - hanno confermato il Cemv come causa del picco nei decessi di delfini riscontrato da giugno nel Santuario dei cetacei. Il Cemv è patogeno solo per questi animali e quindi non rappresenta un pericolo per altre specie'.
Trovati livelli elevati di insetticidi
'Siamo impotenti davanti a questo virus - continua l'assessore - ma potremmo fare molto circa un altro problema evidenziato dalle analisi di tessuti e degli organi prelevati durante gli esami autoptici dei delfini: la nota dei tre istituti evidenzia livelli elevati di Ddts e Pcbs, policlorobifenili organoclorurati di vecchia generazione utilizzati anche come insetticidi ed ancora presenti nel Mar Mediterraneo.
L’appello al governo
Questi prodotti possono avere un effetto immunosoppressore e dunque possono aver contribuito al diffondersi della malattia ed ai suoi effetti. Per questo faccio un appello al Governo perché finalmente l'Italia aderisca alla Convenzione di Stoccolma del 2001, che mette al bando gli inquinanti organici persistenti. Il nostro è l'unico Paese europeo a non aver ancora sottoscritto quel patto di civiltà ed è giunto il momento di rimediare a questo errore'.