Dal sarin all'antrace: tutti i volti del terrore globale contro uomo e ambiente
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Nel passato c’erano gli untori, che seminavano peste, tifo e colera, come i Romani che gettavano le carcasse degli animali nei pozzi dei nemici per inquirnarne le acque o i Tartari che durante l’assedio di Caffa pensarono di indebolirne le difese lanciando dentro le mura cadaveri infetti, tanto che fu forse questa la causa della peste che nel Trecento flagellò l’Europa. Gli untori di un tempo sono quelli che oggi colpiscono con raffinate armi chimiche e biologiche. Chi sono?
Dopo l’attentato contro le Torri Gemelle di New York, l’opinione pubblica imparò, ad esempio, a conoscere il pericolo antrace, infezione causata dalle spore del Bacillus anthracis, usato dai terroristi di al Qaeda come arma batteriologica, anche se il primo esperimento con antrace fu condotto nel 1942 in Europa, sull’isola di Gruinard, al largo della Scozia, rimasta “contaminata e inaccessibile” fino al 1988. Gli agenti delle armi batteriologiche, spiega il Centro Nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dello Istituto Superiore di Sanità, possono essere virus, batteri, rickettsia, tossine ed organismi geneticamente modificati, con le mutazioni genetiche che li rendono particolarmente “aggressivi e resistenti” alle potenziali terapie.
Tra i virus ci sono Hanta ed Ebola, con il primo che causa febbre e complicazioni renali e respiratorie e, il secondo, febbri emorragiche. Armi batteriologiche sono anche il Vibrio cholerae, Yersinia pestis, Salmonella tiphy, Staphylococcus aureus, gli organismi rickettsiali, parassiti intracellulari umani, cioè, come il Rickettsia prowasecki, l’agente del tifo. Quindi tossine come Botulinum e Clostridium perfrigens, che portano, rispettivamente, a paralisi respiratoria con conseguente asfissia e cancrena gassosa. È stato, inoltre, stimato che 1 g di tossina botulinica è tre milioni di volte più efficace del sarin, agente chimico nervino: “Per esempio, un missile SCUD pieno di tossine botuliniche” così, il Centro Nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute “può colpire un’area di 3700 chilometri quadrati, un’area sedici volte più grande di quella colpibile col Sarin”. La guerra biologica sembrerebbe, inoltre, più a basso costo: “In via del tutto approssimativa, colpire 1 chilometro quadrato costerebbe 2000 dollari usando armi convenzionali, 800 dollari usando armi nucleari, 600 dollari usando agenti chimici, e 1 dollaro usando agenti biologici. In linea puramente teorica ogni nazione con un’industria farmaceutica e medica ragionevolmente avanzata ha la capacità di produrre in massa armi biologiche”.
Gli agenti infettivi possono, inoltre, essere disseminati tramite esplosivi o spruzzatori montati sugli aerei.
Le armi biologiche non sono di oggi e benchè siano state messe al bando dalla Convenzione internazionale per la proibizione dello sviluppo, produzione e immagazzinaggio delle armi batteriologiche e delle tossine e sulla loro distribuzione del 1972, l’allarme è ancora alto. Così come ancora alto è quello sulle armi chimiche vietate dalla Convenzione per la Proibizione delle Armi Chimiche del 1993.
Quali sono gli agenti dannosi per uomo, alimenti, animali e ambiente? Chi li detiene? È semplice approvvigiornarsene? La risposta è in un rapporto del 2005 dell’Istituto Superiore di Sanità sulla sicurezza dei sistemi acquedottistici colpiti intenzionalmente da agenti chimici, radiologici e biologici. Nel rapporto si ricordano, tuttavia, anche episodi di vero e proprio terrorismo contro esseri umani con l’utilizzo di gas mostarda in Russia (1919), Marocco (1923-1926), Etiopia (1935-1940); di gas mostarda, lewisite, difenilcianoarsina e Yersinia pestis in Cina (1937-1945); di gas mostarda, cloroacetofenone (agente CN) e fosgente in Yemen (1963-1967); di o-clorobenzilidene malononitrile (agente CS), in Vietnam (1965-1975); di gas mostarda, o-clorobenzilidene malononitrile, tabun (agente GA) e sarin (agente GB) in Iraq (1983-1988); di Salmonella enterica Typhimurium negli Stati Uniti (1984); di sarin in Giappone (1994-1995). Senza dimenticare l’agente Orange, contenente diossina, che gli americani utilizzarono in Vietnam per distruggere la vegetazione, cancerogeno e capace di causare danni genetici con malformazione a danno dei neonati.
Il terrorismo può colpire anche gli alimenti. Il rapporto ricorda alcuni casi che in passato hanno interessato Italia ed Europa, come il mercurio che nel 1978, primo caso di ecoterrorismo alimentare, contaminò arance e pompelmi provenienti da Israele; il blu di metilene che fra il 1988 e il 1992 infettò i pompelmi; i coloranti, ad opera di ecoterroristi statunitensi, che nel 1992 inquinarono il latte; l’arsenico, nel 1997, nel tè proveniente da Ceylon; il cianuro, nel 1997, nella senape; il topicida Racumin, nel 1998, nei panettoni; l’insetticida, nel 1999, nel cioccolato, con gli alimenti contaminati inviati alle agenzie giornalistiche; il metanolo, nel 1999, nello champagne e con finalità ricattatorie; i disinfettanti a uso domestico, fra il 2003 e il 2004, nell’acqua minerale per scatenare il panico fra i consumatori.
Il rapporto, quindi, ricorda alcuni agenti tossici utilizzabili in casi di terrorismo, suddividendoli in contaminanti microbiologici, chimici inorganici, chimici organici, radiologici, biotossine, speficandone classe, provenienza e accessibilità.
Del primo gruppo fanno parte i batteri Bacillus anthracis, Brucella, Burkholderia, Campylobacter, Clostridium perfringens, E. coli, Francisella tularensis, Salmonella typhi, Shigella, Vibrio cholerae, Yersinia pestis, Yersinia enterocolitica, disponibili in natura, nonchè presso laboratori microbiologici e programmi di ricerca nazionali, con accesso limitato per alcuni; virus come Calici viruses, Enteroviruses, Hepatitis A/E, Variola, VEE virus, come i primi disponibili in natura, nonchè presso laboratori microbiologici e programmi di ricerca nazionali, con accesso limitato per alcuni; quindi, i parassiti Cryptosporidium parvum, Entamoeba histolytica e Toxoplasma gondii, di accesso illimitato, disponibili in natura e presso laboratori microbiologici.
Al secondo gruppo appartengono corrosivi e caustici come agenti per la pulizia del WC, esempio, l’acido cloridrico, acido solforico e soda caustica, di accesso illimitato, disponibili nella vendita al dettaglio e nell’industria; sali di cianuro e o cianogenici come cianuro di sodio, cianuro di potassio, cloruro di cianogeno, sali di ferricianuro, di accesso limitato, disponibili presso fornitori e industria galvanostegica; metalli come mercurio, piombo, osmio, loro sali, composti e complessi organici, inclusi di ferro, monossido di carbonio e rame, tossici e ad elevate dosi, di accesso limitato, disponibili presso industria, fornitori e laboratori; gli ossanioni non metallici e organo non metallici, come arsenicati, arseniti, seleniti, composti organoselenici e organoarsenici, di accesso limitato, disponibili nella vendita al dettaglio, industria, fornitori e laboratori.
Del terzo gruppo fanno parte i composti organici fluorurati come sodio trifluoroacetato, il veleno per ratti, fluoroalcoli e tensioattivi fluorurati, di accesso limitato e disponibili presso industria, fornitori e laboratori; gli idrocarburi e loro derivati ossigenati e/o alogenati come vernici, petrolio, cherosene, chetoni, alcoli, esempio, il metanolo, eteri, idrocarburi alorganici, di accesso illimitato e disponibili nella vendita al dettaglio, industria, fornitori e laboratori; insetticidi come organofosfati, esempio, il Malathion, composti cloruratim, esempio, il DDT, carbammati e alcuni alcaloidi, esempio, la nicotina, di accesso limitato e disponibili nella vendita al dettaglio, industria e fornitori; cattivi odori, sapore marcio e/o lacrimogeni come tioli, ammine, esempio, cadaverina e putresceina, esteri inorganici, di accesso limitato, disponibili presso laboratori, fornitori, Polizie, depositi militari; i composti organici idrosolubili come acetone, metanolo, glicole etilenico, utilizzato in origine come anticongelante, fenoli, detergenti, di accesso illimitato e disponibili nella vendita al dettaglio, industria, fornitori e laboratori; pesticidi diversi da insetticidi come erbicidi e rodenticidi, di accesso limitato e disponibili presso vendita al dettaglio, industria, agricoltura e laboratori; prodotti farmaceutici come anticoagulanti, di accesso limitato, disponibili in natura, nonchè presso farmacie, fornitori e laboratori; armi chimiche come agenti sul sistema nervoso, organofosfati, esempio, sarin, tabun e VX, vesicanti, ipriti azotate e solforata, lewisite, di accesso limitato e disponibili presso fornitori, depositi militari, nonchè alcuni laboratori.
Al quarto gruppo appartengono i radionuclidi, di accesso limitato e disponibili presso laboratori, fonti statali, strutture e smaltimento di rifiuti. I radionucidi, spiega, il rapporto, non si riferiscono, tuttavia, a bombe nucleari, termonucleari o al neutrone, ma sono quelli, sali e metalli, utilizzati in dispositivi medici e irradiatori industriali.
Dell’ultimo gruppo fanno, invece, parte le tossine prodotte biologicamente come le biotossine da batteri, piante, funghi, protista, strumenti di difesa di animali marini e terrestri, esempio ricina, saxitossina, tossina botulinica, micotossine T-2 e microcistine, di accesso limitato, disponibili in natura, nonchè presso laboratori, fornitori, farmacie e programmi di ricerca nazionali.
Abbiamo parlato di:
Centro Nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute Website
Istituto Superiore di Sanità Website Twitter
Convenzione internazionale per la proibizione dello sviluppo, produzione e immagazzinaggio delle armi batteriologiche e delle tossine e sulla loro distribuzione Documento
Convenzione per la Proibizione delle Armi Chimiche Documento
Sicurezza dei sistemi acquedottistici – Rapporti ISTISAN 05/4 Rapporto