Curare il mal di testa a tavola e con i rimedi naturali
Fra i disturbi più diffusi al mondo, il mal di testa è spesso dovuto a cattive abitudini, a cominciare da una dieta altrettanto cattiva
Di mal di testa soffre gran parte della popolazione mondiale. Un disturbo di cui, tra cefalea ed emicrania, esistono diverse tipologie. Molto diffusa è la cefalea muscolo-tensiva, il comune mal di testa, un dolore da lieve a moderato che fascia il capo. Le cause possono essere dolore al collo, occhi stanchi e affaticati, disturbi del sonno, problemi di articolazione della mascella, rabbia repressa, posture scorrette. Il trattamento prevede l’uso di farmaci da banco come gli analgesici, nonché interventi comportamentali e psicologici e, in caso di disturbo sia cronico, farmaci contro l’emicrania.
L’emicrania è, invece, un dolore pulsante e martellante con intensità da moderata a grave, che può accompagnarsi a cambiamenti dell’umore, mancanza di appetito, problemi di equilibrio e muscolari, nausea, vomito, stanchezza, senso di pesantezza agli occhi, nonché da fastidio per l’attività fisica, odori, rumori forti, luce intensa. Tra gli elementi scatenanti ci sono insonnia, mancanza di sonno, alcolici, in particolare vino rosso, cambiamenti meteo, stress, digiuno. La causa possono essere anche alimenti contenenti tiarmina come formaggi stagionati, soia, fave, salami, salsicce secche, pesce affumicato o essicato, alcuni tipi di noci; i nitrati presenti di hot dog e affettati; monoglutammato di sodio presente, ad esempio, nei dadi da cucina; eccesso di caffeina. Il trattamento prevede, oltre al contrasto delle cause scatenanti, l’uso di farmaci per il controllo del dolore, contro il progredire dell’emicrania o, ancora, per prevenirla, nonché yoga e interventi comportamentali.
CAMPANELLO D’ALLARME
Ci sono casi in cui il mal di testa è un vero e proprio campanello d’allarme. Ci si deve, allora, rivolgere a un medico, spiega, ad esempio, ISSalute, se “si manifesta con un dolore improvviso e violento, molto più intenso di qualsiasi altro dolore provato in precedenza”; se “il dolore non scompare, anzi si aggrava con il passare del tempo, nonostante l’assunzione di antidolorifici”; se “si presenta in seguito ad un trauma cranico”; se “si accompagna a sintomi che fanno pensare a un danno cerebrale o a un problema a carico del sistema nervoso, come debolezza, difficoltà nell’articolare le parole, confusione, perdita della memoria e sonnolenza”; se “associato a febbre, irrigidimento del collo, eruzione cutanea, difficoltà della masticazione, problemi visivi, dolorosità del cuoio capelluto o arrossamento di un occhio accompagnato da dolore acuto”.
Il mal di testa può essere causato anche da alcuni farmaci, come, ad esempio, gli antidolorifici, nonché dalle variazioni ormonali dovute alle mestruazioni, dai contraccettivi orali, mentre è caratteristico nella donna durante la gravidanza o la menopausa. Altre cause possono essere trauma cranico o commozione cerebrale, raffreddore o influenza, avvelenamento da monossido di carbonio, apnea notturna con interruzione della respirazione durante il sonno.
A TAVOLA
Nei casi in cui il mal di testa non sia causato da gravi fattori che necessitano di ben altri interventi, la prevenzione può iniziare tavola. “Una delle prime regole” spiega, ad esempio, il neurologo Piero Barbanti, responsabile del centro diagnosi e terapia della cefalea e del dolore IRCCS S. Raffaele Pisana “è quella di fare una colazione abbondante e di evitare il digiuno prolungato, facendo cinque pasti al giorno. Il digiuno è, infatti, la seconda causa di emicrania nell’uomo e la terza nella donna. Via libera dunque allo spuntino di metà mattina e alla merenda a base di yogurth, frutta o cracker. Esiste poi il mal di testa da disidratazione ed è quindi raccomandabile bere non meno di un litro di acqua al giorno. Tra le bevande, il caffè, grazie all’azione vasocostrittoria della caffeina, ha un effetto analgesico sull’emicrania e sulle cefalee di tipo tensivo. Allo stesso tempo, però, eccedere nelle dosi consigliate, massimo 3 tazzine al giorno, può essere deleterio, portando alla dipendenza e al mal di testa cronico”.
Come comportarsi, invece, a pranzo e a cena? “Occorre seguire una dieta varia ed equilibrata” spiega il neurologo “alternando ogni settimana carne, pesce, formaggi e uova. Almeno cinque porzioni di vegetali al giorno, tre di frutta e due di verdura, aumentano l’assunzione della vitamina B2, che ha un effetto protettivo sull’emicrania. Per quanto riguarda i condimenti, evitare preparazioni troppo elaborate e preferire salse di pomodoro o a base di verdure. Evitare l’eccesso di cibi grassi e di burro, margarina o olio di semi. Promossi, invece i grassi monoinsaturi dell’olio extravergine di oliva, a crudo, indicato nella dieta anticefalea come condimento prevalente”.
Un aiuto contro il mal di testa sono anche il magnesio e il potassio. Fonte di magnesio sono, ad esempio, frutta secca, spinaci, carciofi, bietola, cereali, legumi, mentre il potassio è generalmente presente in frutta e verdura fresca, nonché nel pesce e nelle carni bianche. Il fabbisogno quotidiano dei due sali minerali può essere garantito dai comuni integratori alimentari.
RIMEDI NATURALI
Il mal di testa, purché non dovuto a cause particolarmente gravi, può essere curato con alcuni rimedi naturali come, ad esempio, girasole, lavanda, escolzia, artiglio del diavolo, pera, canapa, guaranà, basilico, patata, coriandolo.
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