Cuori infranti e attacchi di panico: le risposte alle domande dei lettori

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Mi chiamo Anna e ho 43 anni. Quattro mesi fa ho conosciuto un uomo di 44 anni, dal primo giorno mi ha raccontato solo menzogne. La prima bugia sul suo lavoro, poi mi aveva detto che era libero invece dopo una discussione mi ha confessato di avere due figli, e di non avermi detto prima la verità per paura di perdermi. La seconda bugia è che lui era separato e viveva sotto casa loro in un altro appartamento. C’avevo creduto visto che la sera mi chiamava e stavamo al telefono per ore, ma ora non so più a cosa credere. Nella seconda e terza settimana di luglio lui è andato in vacanza con i figli e lì non ha potuto nascondermi che c’era anche lei. A quel punto mi ha dovuto raccontare tutta la verità cioè che lui vive in casa con la moglie e i figli, ma dorme sul divano da circa due anni, mi ha raccontato che è separato in casa e che fa questo solo per i figli. A questo punto non so più a cosa credere, mi ha raccontato tantissime bugie, vorrei un consiglio su come comportarmi. Ti ringrazio fin da ora, Anna.

Cara Anna, il consiglio immediato che mi viene in mente è: scappa a gambe levate da quest'uomo! D'altra parte sei tu che devi effettivamente decidere cosa fare. Chiediti cosa desideri da una relazione: vuoi bugie, menzogne, incertezze, mancate promesse? Non penso. Come non penso che questa persona sarà mai sincera con te. Devi essere tu la prima a credere di meritare di meglio: un uomo che sia onesto, affidabile e del quale non dover dubitare continuamente.

Sono un ragazzo italiano e le scrivo per raccontarle la mia storia: dopo una relazione di 4 anni e mezzo con una ragazza, finita per sua scelta, io rimasi molto male vista la durata e le aspettative. Avevo quasi 5 anni in più di lei e la nostra storia iniziò che ne aveva 17, quindi non era forse ancora matura. Finito il rapporto sa com'è, si è tristi, su facebook pubblicavo canzoni riguardanti storie che finiscono e così via. Dopo qualche mese, casualmente, conosco questa persona sul social network tramite un'amicizia in comune. Iniziamo a chiacchierare ogni tanto quando ci troviamo e via dicendo, finché un giorno decidiamo di incontrarci di persona per conoscerci. Da lì a qualche giorno lei mi invitò a casa sua una sera, poi siamo usciti qualche volta e via discorrendo. Ogni volta che andavo da lei era sempre verso sera, anche perché ha 13 anni più di me, un matrimonio alle spalle ed un figlio, quindi non voleva far vedere che frequentava un ragazzo più giovane. Mi diceva sempre di tornare dalla mia ex o di trovare un'altra persona perché lei non era adatta a me, ma non mi importava, pensando anche ad un futuro insieme. Quando mi ha conosciuto, con il suo modo di essere è riuscita a tirarmi fuori dal pozzo in cui stavo per la fine del precedente rapporto, solo chattando e ha significato tanto per me. Un giorno di punto in bianco mi disse che mi aveva visto qualcuno e non potevo più andare a casa sua perché giravano voci sul suo conto e le dava fastidio. Da lì non ci siamo più frequentati (a parte vederci una volta ogni tanto per un caffè), però lei iniziò a vedersi con un ragazzo del quale mi disse che non le importava assolutamente nulla. Per me fu una doccia fredda, perché io sono una persona sincera e credevo di aver trovato la stessa dote in una donna come lei. Un giorno pubblicai qualcosa sulla mia bacheca di facebook e si offese perché aveva capito che mi riferivo a lei e dei miei amici commentarono dandole contro (pur non sapendo chi fosse e nemmeno che il mio messaggio era riferito ad una persona che avevo frequentato). Da lì mi cancellò dagli amici e non si fece più sentire. Io la contattai e un giorno ci trovammo per parlare della situazione, ma mi attaccò dicendo che lei amava un'altra persona, dovevo lasciarla stare e altre cose anche abbastanza pesanti. Non so come uscire da questo tunnel e vorrei recuperare almeno l’amicizia con questa persona. Potrebbe darmi un consiglio? Grazie mille.

Caro lettore, perchè incaponirsi nel volere un'amicizia con una persona che invece non la desidera e non ne sente la necessità? Ora sei in questo tunnel solo perchè sei tu a volerci rimanere. Rifletti: sai benissimo che puoi reagire alla fine di una relazione perchè lo hai già fatto, anche grazie a questa persona. Riparti da questo punto, ma avendo chiaro in mente tutto ciò che hai provato e fatto quando hai iniziato piano piano a reagire alla fine della storia precedente. E non voltarti indietro: ciò che di positivo ti aspetta nella vita deve ancora arrivare!

Ho letto il suo post su Tiscali e mi sono deciso a parlarle del mio caso. Sono ormai 19 anni che va avanti questo mio problema. Circa 19 anni fa al mare, avevo 30 anni, come facevo ogni giorno, mi sono tuffato in acqua ed ho iniziato a nuotare nei vari stili (libero, rana, farfalla..), sono arrivato al largo dove non toccavo e mi sono reso conto che ero in debito di ossigeno. Sono andato in panico, credevo che non sarei più riuscito a tornare a riva, il cuore batteva all'impazzata. Sono riuscito a tornare sulla spiaggia con il cuore che batteva a mille. Da allora ho avuto sempre paura di fare sforzi che avrebbero inevitabilmente comportato un maggior battito cardiaco e quindi ho avuto paura della tachicardia. Come può comprendere ciò ha comportato un progressivo allontanamento da qualsiasi forma di attività fisica che a sua volta ha comportato una riduzione della capacità aerobica. Il classico serpente che si morde la coda. Ora mi ritrovo che non posso fare dieci graditini di scale senza fermarmi. Mi aiuti. La mia vita è una vita a metà. Cosa posso fare? La ringrazio di cuore, Giuseppe.

Caro Giuseppe, anche all'azzurra Giorgia Consiglio nella 10 km di nuoto di fondo circa due mesi fa è capitato di dover interrompere la gara per una crisi respiratoria dovuta ad un attacco di panico. La paura più grande in quei momenti è quella di morire per cui quando la tachicardia piano piano diminuisce ed il battito ritorna ad un ritmo regolare, tutto ciò che rimane è il tremendo ricordo delle sensazioni di grande paura che rendono impedente qualsiasi tentativo di approcciarsi ad una situazione analoga a quella che ha generato l'attacco di panico. Ciò che devi fare è riavvicinarti con molta gradualità a ciò che più ti spaventa e metterti alla prova anche solo per un minuto, aumentando il tempo di volta in volta, così da renderti conto che non ci sono pericoli concreti che possono danneggiarti. Non è un percorso facile da affrontare da soli, per cui ti consiglio di rivolgerti ad un esperto.

Sono fidanzata da 5 anni con un ragazzo che fa il carabiniere. Abbiamo trascorso i primi anni meravigliosamente, poi l'hanno trasferito per lavoro fuori e da lì pian piano lui ha iniziato a cambiare carattere: molto più forte, mentre io sempre più debole, più gelosa, l'opposto di come siamo sempre stati. Io vorrei tanto riuscire a ritornare come un tempo, forte e decisa, l'opposto di quello che era lui e che è diventato grazie a me. Ora mi cerca meno ed è meno attento a molti dettagli. Io ci soffro troppo, mentre quando ritorna in licenza, ritorna come prima e sto benissimo. Ma non posso stare dieci giorni bene e un mese male perchè non mi cerca più di tanto, non mi coccola, anzi ogni volta che parte mi promette che mi cerca e poi sempre la stessa cosa. Lui dice che mi ama, che anche se non mi cerca spesso non è detto che non mi pensi, ma è assurdo tutto ciò. Io credo che la colpa sia mia e della mia famiglia, gli diamo troppe certezze, troppo affetto che non ha mai visto nella sua famiglia, gli faccio vedere di essere gelosa ecc. Come dovrei comportarmi per ritornare a vivere serena e riprendere la sicurezza che mi manca per vivere questa storia? Io lo cerco sempre per prima per paura che lui non lo faccia e poi chissà magari mi lasci.

Cara lettrice, in qualche modo la soluzione al tuo problema si trova già tra le righe della tua lettera. Tu scrivi che cerchi sempre per prima il tuo ragazzo per paura che lui non lo faccia e che ti possa lasciare. Ma davvero pensi che se tu non lo cercassi così spesso lui non potrebbe lasciarti comunque? Così facendo rendi te stessa più insicura e lui più forte. Allora cerca di evitare di essere sempre tu a fare il primo passo, dai il tempo al tuo ragazzo di sentire la tua mancanza e di cercarti. Solo così avrai davvero la misura di quanto lui tiene a te. Non puoi colmare le sue mancanze ed esserne poi soddisfatta. Fai una tua vita, esci con gli amici e divertiti. Ritrova la fiducia in te stessa, che non deve dipendere da lui, ma da come riesci a gestire la tua vita indipendentemente dai fattori esterni. E se poi le cose seguiteranno ad andare male e tu continuerai a sentirti “dieci giorni bene e un mese male”, considera che forse non è la persona giusta per te. 

15/09/2011
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