La croce di Cristo ritrovata grazie al basilico: la storia incredibile e i tanti benefici per la salute
Il nome "basilico" significa degno di un re proprio perché aiutò a ritrovare i legni della croce del re dei cristiani. Ha proprietà antidepressive, digestive e antinfiammatorie
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Ogni venerdì santo nelle chiese di tutto il mondo si ricorda la passione e la crocifissione di Cristo, ma forse non tutti sanno che il ritrovamento della tomba e dei legni della croce sono legati a una comunissima pianta che tutti noi abbiamo nelle nostre case e usiamo in cucina quotidianamente. Si tratta del basilico, pianta dai mille benefici che proprio a questa leggenda deve il suo nome.
A ritrovare la croce a Gerusalemme fu l'imperatrice Elena che attratta dal profumo di una pianta si avvicinò a un cespuglio odoroso dietro il quale ritrovò i resti della croce. Elena pensò allora di battezzare quella pianta "basilico", cioè pianta "degna di un re" proprio perché era nata nel luogo dove era stata deposta la croce del "basilikon", cioè del re che per i cristiani era Gesù Cristo.
Ma oltre ai miti e alle leggende che circondano il basilico, è bene sottolineare i grandi benefici per la salute che ha questa pianta che profuma d'estate. Il basilico è ricco di vitamine (vitamina A, vitamine del gruppo B tra cui niacina, tiamina e riboflavina, vitamina C o acido ascorbico e vitamina E) e di sali minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese rame, potassio, sodio e zinco), di proteine, acqua e fibre. Malgrado sia ampiamente utilizzato in cucina, pochi ne conoscono tutte le proprietà. Il basilico è infatti un potente digestivo naturale, ancor più se lo si aggiunge agli infusi. Stimola inoltre l’appetito, ha proprietà depurative, antinfiammatorie, è antisettico. Inoltre contribuisce al benessere del sistema nervoso, perché ha proprietà antidepressive. L’olio essenziale, proprio come la citronella, allontana le zanzare. Se diluito nell’acqua, migliora la tonicità della pelle.
Effetti positivi sulla salute
In Oriente il basilico è apprezzato quasi quanto in Italia. Lo si utilizzava nella medicina tradizionale, soprattutto per alleviare sintomi gastrointestinali, ridurre la febbre e gli stati infiammatori, ma anche come antimicrobico.
La scienza lo ha più volte analizzato, focalizzandosi prevalentemente sugli effetti nutraceutici, ma il potenziale maggiore del basilico risiede nei suoi metaboliti secondari: acidi fenolici e flavonoidi (tra cui quercitina, rutina, catechine e luteolina) a cui sono riconosciuti potenzialità antifiammatorie. Alcuni studi condotti sull'uomo - con dosaggi anche superiori ai 5 grammi al giorno, hanno dimostrato un miglioramento del profilo lipidico e della glicemia a digiuno e postprandiale, abbassamento della pressione sanguigna in soggetti diabetici e obesi, senza mai aver portato a evidenti effetti collaterali.
Il consumo di questa pianta porta inoltre a una diminuzione della deposizione di placca, minore infiammazione gengivale e sanguinamento. Gli alti dosaggi, nonostante siano stati testati in laboratorio, sono sconsigliati. Diversamente, il consumo quotidiano di piccole quantità sembra offrire benefici: spegne le infiammazioni latenti.
Si consiglia di non superare mai i 5 grammi di basilico al giorno
Come scegliere e conservare il basilico
- Se il basilico viene venduto in contenitori o sacchetti controllate che l'imballaggio non sia danneggiato e controllate il più possibile le foglie per il grado di umidità, essiccazione o altri difetti.
- Quando in un mazzo sono presenti foglie marce non andrebbe acquistato. La pianta si deteriorerà rapidamente, anche dopo aver rimosso le foglie compromesse. Il basilico può inoltre essere venduto essiccato o surgelato.
- Il modo migliore per conservare il basilico è mettere il mazzo in un bicchiere o in un barattolo pieno d'acqua in frigorifero, coperto con un sacchetto di plastica; in questo modo rimarrà fresco e verde per una settimana.
- Il basilico può essere facilmente essiccato nel forno per utilizzarlo in scaglie quando se ne ha bisogno: mondate le foglie di basilico, sciacquatele e asciugatele, impostate il forno alla temperatura più bassa e cuocetele per due o quattro ore, fino a quando le foglie diventano croccanti; lasciate raffreddare il basilico, sbriciolate le foglie e conservatele in un contenitore ermetico.
- Per mantenere le foglie più a lungo, è possibile anche congelare il basilico: adagiate le foglie di basilico pulite e asciutte su una teglia e congelatele, successivamente trasferitele in sacchetti di plastica richiudibili; il basilico congelato in questo modo diventerà scuro ma manterrà intatto il sapore.
Curiosità
Il paese natio del basilico non è l’Italia, bensì l’India e l’Asia tropicale. Si diffuse dal Medio Oriente in Antica Grecia e in Italia dai tempi di Alessandro Magno, intorno al 350 a.C.. Solo dal XVI secolo iniziò a essere coltivato in Inghilterra, inoltre data la proprietà medicinale della pianta, accompagnava sempre i viaggiatori che con le prime spedizioni migratorie, la portarono anche nelle Americhe.
Le sei varietà di basilico
Sono almeno 6 le varietà più diffuse di basilico. In Messico quella più coltivata è la cinnamon, dal sapore speziato che ricorda quello dell’omonima spezia, la cannella. C’è poi la Dark Opal, simile alla precedente e sempre caratterizzata dal forte sapore speziato. La Minimum, di origine greca, si adatta meglio ai climi freddi. Esteticamente molto diversa la Purple Ruffles, varietà dalle foglie viola. Più delicato l'Anise, che sa di anice e in fine la varietà Crispum, quella usata in Italia.
Miti e leggende
L’etimologia lascia supporre quanto si riteneva importante questa pianta, infatti ha origine dal latino medievale “basilicum” e questo dal greco “βασιλικόν” (basilikón), “regio” e cioè “erba regale”. Alcune interpretazioni lasciano intendere che sia stato chiamato così perché veniva usato per produrre profumi per il re.
Tra gli antichi Egizi e i Greci, il basilico conservò una simbologia legata alla morte: ritenuto di buon auspicio per l’aldilà, si usava per le imbalsamature, mentre i crociati ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori. Secondo un’altra leggenda il basilico era l’antidoto contro il veleno del basilisco, il mostro a forma di serpente della mitologia greca. La storia che colpisce di più proviene dai Greci, i quali pensavano che per un buon raccolto della pianta occorresse pronunciare ad alta voce, una serie di imprecazioni nel momento in cui si seminava.
Secondo un'altra leggenda il basilico era l'antidoto contro il veleno del basilisco, il mostro a forma di serpente della mitologia greca. La profumata piantina diventa protagonista anche nel Decamerone del Boccaccio, dove l'eroina Elisabetta da Messina seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico, annaffiandolo con le sue lacrime. In Italia invece era segno di amore e un coccio di basilico appoggiato sul balcone stava a indicare che la donna era pronta a ricevere il suo amato.