Creare con gli scarti alimentari: ecco alcuni oggetti realizzati con eco materiali

di Anna Simone

Gusci d’uovo, fondi di caffè, sottoprodotti agricoli, funghi, latte, frutta e verdura, cereali, rifiuti alimentari, zucchero e così via: molti dei contemporanei materiali ecologici provengono dal recupero degli scarti alimentari, quindi sono riciclabili e compostabili al 100%.

In Made in food waste, recente pubblicazione frutto di una ricerca internazionale svolta da Matrec (Osservatorio internazionale per l'innovazione sostenibile di materiali e prodotti) in collaborazione con l'università di Architettura e design del Cile, sono riportati oltre 50 prodotti provenienti da 18 Paesi realizzati con i rifiuti alimentari diventati materia prima per produrre oggettistica, apparecchi di illuminazione, abbigliamento, accessori, sedie e vasi dalle forme più varie e dalla sostenibilità estrema.

A titolo di esempio, in Inghilterra la designer Ella Bulley ha ideato una collezione di ciotole realizzate con materiali provenienti dalla lavorazione dello zucchero; in Spagna il designer Raul Laurí ha creato dei lampadari sfruttando i fondi di caffè legati tra loro con una colla naturale; in Cile il marchio Karun produce degli occhiali da sole con montatura in pelle di salmone, recuperata dall’industria alimentare, e legno locale; in Cina il brand Ooobject realizza delle automobili giocattolo servendosi di gusci d’uovo, fondi di caffè, foglie di tè e bucce di mela. Tutti materiali ecologici e molto versatili.

«Negli ultimi anni abbiamo assistito a una forte spinta verso soluzioni progettuali di valorizzazione dei rifiuti, grazie a ricerche, tecnologie e sperimentazioni sempre più orientate alla sostenibilità ambientale – dichiara Marco Capellini, ceo di Matrec –. E proprio in occasione di Expo 2015 a Milano, abbiamo deciso di condurre una ricerca internazionale finalizzata a presentare una serie di prodotti Made in food waste affinché proposte e soluzioni siano da stimolo a nuove imprese per un percorso di innovazione sostenibile continuo».