Contrastare afte e herpes labiale: farmaci, prevenzione e rimedi naturali
L’herpes si cura con antibiotici o antivirali? Di cosa possono essere spia le afte tipiche di stomatiti e glossiti? Le due patologie sono trasmissibili?
Herpes labiale e afte in bocca sono disturbi molto comuni che causano disagio a causa della sgradevolezza, anche estetica. È giusto mitigare l’herpes labiale con antibiotici o cortisone? Come si curano le afte tipiche di stomatiti e glossiti? Sono patologie trasmissibili?
HERPES LABIALE
L’herpes labiale è causato dal virus Herpes simplex (HSV). Di questo virus esistono due sottotipi: il sottotipo 1 (HSV-1) e il sottotipo 2 (HSV-2). Il primo provoca infezioni nella regione della bocca e del viso, mentre il secondo, colpendo prevalentemente l’area genitale, rappresenta, spiega EpiCentro, “la più diffusa patologia ulcerativa a trasmissione sessuale nel mondo”, anche se negli ultimi anni sempre più casi d’infezione genitale sono stati ricondotti al sottotipo HSV-1. Trasmissibile è anche l’herpes labiale, anche con un semplice bacio. L’infezione è caratterizzata da vescicole rotondeggianti, piene di liquido chiaro che tendono a riunirsi a grappoli. Queste vescicole sono procedute da prurito e arrossamento e, spesso, da una sensazione dolorosa. Dopo la rottura, producono erosioni che, essiccandosi, si ricoprono di croste bruno-giallastre, che tendono in genere a scomparire in due settimane.
Un mito da sfatare: dal virus non si guarisce, perché una volta contratta l’infezione, questa rimane latente nell’organismo salvo riattivarsi con l’indebolimento delle difese immunitarie. “L’infezione, dopo il primo episodio, che può essere del tutto asintomatico” spiega Semplicemente Salute, progetto di ASSOSALUTE, l’associazione nazionale di farmaci di automedicazione di Federchimica “si ripete nel tempo perché rappresenta la riaccensione di un virus che si nasconde nei gangli delle cellule nervose, per uscirne non appena l’organismo non è al massimo della forma. Per questo l’herpes ricompare quando l’esposizione al sole, lo stress del lavoro, l’eccessiva fatica fisica, il freddo improvviso, una dieta eccessivamente povera di nutrienti o comunque disordinata, le mestruazioni, farmaci o altre malattie infettive indeboliscono a tal punto il sistema immunitario dell’organismo che questo non è più in grado di tenere rinchiuso all’interno delle cellule nervose il virus”.
L’esposizione al sole è, come s’e visto, una delle cause della ricomparsa dell’herpes labiale, così come quella a lampade e lettini abbronzanti. In natura, spiega l’ Istituto Superiore di Sanità, la neve può riflettere circa l’80% delle radiazioni ultraviolette, la sabbia asciutta della spiaggia circa il 15% e la schiuma del mare il 25%. Senza dimenticare che i livelli delle radiazioni ultraviolette sono più alti al crescere dell’altitudine e dell’altezza del sole e al diminuire della latitudine e della nuvolosità. La stessa Organi zzazione Mo ndiale de l la Sanità ha identificato nove malattie correlate all’esposizione ai raggi UV: melanoma cutaneo, carcinoma squamoso della pelle, carcinoma basocellulare, carcinoma squamoso della cornea e della congiuntiva, cheratosi, scottature, cataratta corticale, pterigio e, per l’appunto, riattivazione dell’herpes labiale.
MEDICINALI CONTRO L’HERPES LABIALE
Il trattamento dell’herpes labiale, sin dall’insorgere dei sintomi, anche per alleviare bruciore e prurito, prevede l’uso di antivirali - e, quindi, mai di antibiotici - a base di principi attivi come aciclovir, penciclovir, famciclovir, valaciclovir. Gli antivirali, spiega Semplicemente Salute, vanno assunti su prescrizione medica se si tratta di fiale o compresse, mentre l’automedicazione è ammessa per i medicinali per uso topico da applicare solo sulle lesioni di labbra e bocca e mai nel caso in cui l’infezione interessi occhi e mucose. L’applicazione di dentifricio o succo di limone sulle lesioni sono, invece, rimedi dall’attività “del tutto nulla”.
CURE NATURALI CONTRO L’HERPES LABIALE
Oltre al trattamento farmacologico, contro l’herpes labiale c’è quello fitoterapico. Ecco, ad esempio, alcuni rimedi dell’ Antica Farmacia Sant’Anna dei Frati Carmelitani Scalzi di Genova. Con l’olio di semi di cotone si possono, ad esempio, fare massaggi e frizioni delle zone doloranti.
Un buon rimedio sono anche i semi di lupino, facendo bollire 25-30 g di semi in un litro d’acqua, colando il liquido, facendolo raffreddare quindi aggiungendovi 100 g di aceto freddo. Il tutto, mescolato, può essere utilizzato per lavaggi, sciaqui e irrigazioni delle zone interessate.
Un aiuto conto l’herpes labiale è il macerato di camomilla: “Mettete a macerare 20 g di fiori secchi di camomilla in un litro di olio di mandorle per dieci giorni, scuotendo ogni tanto. Filtrate, imbottigliate e applicate più volte il giorno”.
O l’infuso di cerfoglio: “Preparate un infuso lasciando 40 g di pianta fresca in un litro d’acqua bollente per dieci minuti e bevetene tre tazze il giorno”.
Un trattamento delicato è quello al geranio: “Massaggiare delicatamente le zone doloranti con 50 ml di olio di oliva mescolati con dieci gocce di olio essenziale di Geranio e dieci gocce di olio essenziale di fior di arancio. Applicare, inoltre, sulle zone interessate impacchi e impiastri di foglie di geranio, lasciare agire per 20-30 minuti circa, quindi sciacquare con un poco di acqua tiepida”.
Una soluzione arriva anche dal pompelmo con l’estratto di semi da applicare sulle eruzioni tipiche dell’herpes 2-4 volte al giorno. Dal cetriolo in pomata o con il succo applicato direttamente sulla pelle, picchiettandola leggermente con le dita per favorirne l’assorbimento. Tra gli altri rimedi la pomata alla propoli da applicare 2-3 volte al giorno.
Contro l’herpes simplex la dottoressa Cristina Chiacchio, che opera presso una farmacia italiana, consiglia, grazie alle sue proprietà antivirali, emollienti e lenitive, la calendula sotto forma di olio essenziale o tintura madre; per le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e immunostimolanti l’aloe in gel o in stick; fermenti lattici; integratori a base di echinacea, vitamina C, dell’amminoacido L-lisina; una dieta ricca di vitamina C a base di verdure a foglie verde scuro, asparagi, kiwi, broccoli, cavoletti di Bruxelles, ma non di agrumi a causa della loro acidità. Per aiutare la rigenerazione dei tessuti la dottoressa Chiaccio consiglia, invece, noci e semi di lino, mentre per contrastare la replicazione del virus cibi ricchi di L-lisina come pollame, pesce, verdure e legumi. Da evitare, invece, arachidi, mandorle e cioccolato a causa dell’amminoacido L-arginina, che favorisce la replicazione del virus, nonché dolci e alimenti troppo raffinati che indeboliscono ancor di più il sistema immunitario.
La dottoressa Chiacchio raccomanda, infine, di non utilizzare per ridurre dolore e prurito, creme al cortisone perché favoriscono la replicazione del virus e di non schiacciare le pustole con il rischio di propagarlo favorendo la comparsa di ulteriori infezioni della pelle.
AFTE
La stomatite aftosa, chiamata comunemente stomatite, è un’infiammazione con arrossamento della mucosa che colpisce l’interno della bocca, le guance e anche la lingua, in questo caso è chiamata glossite. Disturbi caratteristici sono bruciore e dolore. Sulla mucosa lesionata compaiono afte sotto forma di abrasioni o ulcerazioni rotondeggianti. La patologia, a differenza dell’herpes, non è trasmissibile.
La comparsa delle ulcere, spiega Semplicemente Salute, a volte può essere spia di celiachia o di un deficit di vitamina B12, acido folico e ferro. La loro comparsa può anche essere dovuta all’utilizzo cronico di Fans, farmaci antinfiammatori non steroidei, per contrastare infiammazioni e dolori articolari, nonché di betabloccanti per la cura di problemi cardiovascolari. Un ruolo, spiega Semplicemente Salute, è svolto anche dalla predisposizione familiare, dai cambiamenti ormonali, dai traumi locali, dallo stress, dalla depressione, nonché dall’ipersensibilità verso alcuni alimenti o conservanti. Se le afte, continua Semplicemente Salute, sono agli esordi e ancora non particolarmente grandi il consiglio è di limitare alimenti particolarmente acidi o irritanti come cioccolato, formaggio stagionato, frutta acerba o acida, pomodori, compresa la salsa di pomodoro fresco, quindi quello di evitare aceto, vino e birra.
MEDICINALI CONTRO LE AFTE
Il trattamento prevede l’uso di medicinali per la disinfezione e per contrastare infiammazione e dolore. Per la disinfezione della bocca Semplicemente Salute consiglia l’uso di antisettici e disinfettanti del cavo orale come acido salicilico in associazione con rabarbaro, cetilpiridinio, clorexidina, alcool benzilico in associazione con sodio benzoato, alcool diclorbenzeico in associazione, povidone-iodio, tirotricina in associazione, dequalinio, tibezonio.
Contro l’infiammazione e il dolore aiuteranno, invece, benzidamina, flurbiprofene, lidocaina e triamcinolone. “Tutti questi medicinali, ampiamente sperimentati” raccomanda Semplicemente Salute “possono essere somministrati localmente: occorre ricordare che i disinfettanti non debbono essere impiegati per periodi prolungati e che i colluttori contenenti clorexidina possono causare pigmentazione dei denti. In molti casi è consigliabile anche un’integrazione con vitamina C, anche attraverso farmaci a base di acido ascorbico, che può aiutare a combattere l’infiammazione e soprattutto a limitare il rischio di recidive future”.
Importante anche la prevenzione, a cominciare dall’igiene orale lavando i denti regolarmente e pulendo la parte superiore della lingua, oltre ai controlli odontoiatrici.
CURE NATURALI CONTRO LE AFTE
Così come per l’herpes un aiuto contro afte, stomatiti e glossiti può arrivare dai metodi naturali. L’Antica Farmacia Sant’Anna dei Frati Carmelitani Scalzi di Genova consiglia la propoli in spray indicata in genere contro le infiammazioni del cavo orale come afte e gengiviti.
Contro le afte in genere un decotto di echinacea e rosa canina: “Versare un cucchiaio di radice di Echinacea e mezzo cucchiaio di bacche di Rosa canina in 200 ml di acqua fredda. Portare ad ebollizione e lasciare bollire per 5 minuti. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione per altri 10 minuti. Filtrare e aggiungere a piacere miele e succo di limone. Assumere metà del decotto a metà mattina e l’altra a metà pomeriggio, sempre lontano dai pasti”.
Contro afte e stomatiti sciacqui e gargarismi 2-3 volte al giorno con decotto tiepido di veronica: “Fare bollire a fuoco basso, per 10-15 minuti, in un litro di acqua bollente 50-60 g di pianta intera di Veronica essiccata e sminuzzata grossolanamente, togliere dal fuoco, lasciare riposare per 15-20 minuti, quindi colare e utilizzare per fare sciacqui, lavaggi, gargarismi”.
Contro la stomatite 2-3 cucchiaini di noce diluiti in un bicchiere di latte caldo dolcificato con miele o l’infuso di foglie: “Mettere in infusione, per quindici minuti circa, una manciata (30-40 g) di foglie di Noce essiccate in un litro di acqua bollente. Filtrare, conservare in un luogo asciutto, bere a digiuno almeno tre bicchieri il giorno, dolcificare se si desidera con un po’ di miele”. Contro le afte della bocca sciacqui e gargarismi più volte al giorno con il decotto di noce: “Fare bollire in un litro di acqua bollente 20-30 g di foglie essiccate di Noce, dopo 10-15 minuti dall’inizio dell’ebollizione togliere dal fuoco, lasciare riposare 5-10 minuti, quindi filtrare”.
Contro le afte alla bocca un aiuto anche dal melograno, facendo gargarismi più volte al giorno con l’infuso di fiori: “Versare, preferibilmente in un recipiente di terracotta o porcellana, un litro di acqua bollente sopra 50 g di fiori di Melograno essiccati e sminuzzati, lasciare in infusione per trenta minuti quindi colare e utilizzare per fare sciacqui e lavaggi secondo le indicazioni”.
Contro afte e stomatite sciacqui e lavaggi 2 volte al giorno con il decotto di malva: “Fare bollire in due litri di acqua, per quindici minuti, 90-120 g di fiori e foglie di Malva sminuzzati grossolanamente, togliere dal fuoco, fare riposare per dieci minuti quindi colare. Consumarne 2-3 tazze al giorno secondo le indicazioni”.
Contro i bruciori dovuti ad afte e stomatite sciaqui e gargarismi con il decotto di liquirizia, eucalipto e santoreggia: “20 g di radice di Liquirizia, 40 g di Eucalipto e 10 g di Santoreggia, bollire per dieci minuti in un litro di acqua, lasciare riposare a lungo, quindi filtrare e utilizzare più volte il giorno”.
In alternativa 2-3 cucchiaini di tintura di liquirizia pura o diluita in una bevanda calda come latte o tè, con la tintura da preparare come segue: “Mettere a macerare 20-25 g di radice sminuzzata in 60 g di alcool puro da liquori e 50 ml di acqua distillata per 10-15 giorni. Trascorso il tempo di macerazione, filtrare e conservare in una bottiglietta di vetro scuro”.
Contro la stomatite Bonomelli, la storica azienda di camomille, infusi e tisane, consiglia il decotto o l’infuso di eucalipto. Il decotto tiepido per sciacqui e gargarismi almeno 2 volte al giorno da preparare facendo bollire 25 g di foglie per 20-25 minuti aspettando 15 minuti dopo averlo tolto dal fuoco e filtrandolo. Due tazze, invece, al giorno di infuso preparato con 20 g di foglie essiccate di eucalipto e 20 g di fiori di sambuco da far riposare 5-10 minuti e filtrare.
Contro la stomatite Bonomelli consiglia anche l’infuso di rosa canina e altri rimedi, sempre alla rosa: “Preparare l’infuso di petali di rosa, lasciare i fiori in infusione per 24 ore, quindi filtrare e utilizzare il liquido per fare sciacqui e gargarismi 2-3 volte al giorno; prendere inoltre 5-6 gocce di olio essenziale su una zolletta di zucchero due volte al giorno, mattina e sera. In caso di stomatite e di affezioni alla gola e alle gengive, un ottimo rimedio è il miele rosato che si può preparare nel seguente modo: schiacciare leggermente 40 g di petali di rosa, metterli in infusione per 10 minuti in un bicchiere con poca acqua bollente, quindi raccoglierli, adagiarli sopra un tovagliolo e strizzarli su una ciotolina per farne uscire il succo. Aggiungere un cucchiaio di miele e mescolare bene. Prendere 2-3 cucchiai nel corso della giornata”.
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