Condizionatore, come scegliere il migliore, come pulirlo e come usarlo
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Il caldo e l’afa di questi giorni stanno mettendo a dura prova la resistenza fisica di milioni di persone. Per molti è scattata la corsa all’acquisto di condizionatori da installare in casa, così da avere un po’ di refrigerio fra le mura domestiche.
Qual è l’apparecchio migliore? La scelta va fatta considerando le dimensioni della casa o delle singole stanze che si vogliono rinfrescare, i costi e i consumi.
In commercio ci sono due tipologie di condizionatori: a parete e portatili. Questi ultimi sono costituiti da un monoblocco, che si può spostare da una stanza all’altra in base alle necessità, i cui prezzi variano da 300 euro a 500 euro circa, a seconda dei modelli.
“Tra i punti deboli spicca la bassa capacità refrigerante che non supera i 12mila btu - british termal unit – e raffresca al massimo locali fino a 45 mq; a ciò si aggiunge la rumorosità (intorno ai 70 dB), e in molti casi non è presente la modalità di funzionamento silenzioso. Un altro aspetto scomodo è il dover installare il tubo di scarico dell’aria calda, realizzando un foro ad hoc in una o più finestre, oppure attrezzarsi con un’apposita intercapedine da installare alla finestra socchiusa”, si legge sulla guida dell’Unc, Unione nazionale consumatori.
Il condizionatore a parete è fisso e richiede il lavoro di un installatore professionista per essere installato. Ha il vantaggio di non essere ingombrante, è più silenzioso rispetto a un portatile e ha un’ottima capacità refrigerante, infatti supera le 18.000 btu, raffrescando fino a 75 mq; quanto ai prezzi si va dai 300 euro per la fascia bassa ai 1000 euro.
Quale tipologie di condizionatore conviene di più
“I prezzi all’acquisto, a parità di potenza refrigerante, sono sbilanciati a favore dei condizionatori portatili, che costano in media meno rispetto a un condizionatore a parete e a cui non bisogna aggiungere il costo dell’installazione come per gli split. Per quanto riguarda i consumi, in generale si trovano modelli più efficienti tra i condizionatori a parete, con gli apparecchi in classe energetica più alta che costano di più rispetto a quelli di classe inferiore”, spiegano dall’Unc.
È importante considerare i btu e il tipo di motore: maggiore è il numero di btu, maggiore sarà la superficie che un condizionatore può raffrescare efficacemente. Ma per produrre un elevato numero di btu è richiesta molta potenza, per cui i condizionatori più potenti pesano un po’ di più in bolletta.
Oltre alla potenza refrigerante, incide sui consumi di un condizionatore anche il tipo di motore, che può essere “on/off” oppure inverter. I motori “on/off” funzionano portando l’ambiente alla temperatura desiderata e spegnendosi una volta raggiunta. I motori inverter, invece, rimangono accesi anche al raggiungimento della temperatura, ma si regolano in modo da non farla risalire, il che si traduce in un minore consumo energetico e in meno oscillazioni della temperatura ambiente.
Infine, è da tener presente che un nuovo condizionatore di classe A consuma all’anno circa il 30% in meno rispetto a un vecchio modello di classe C, con una conseguente riduzione di emissioni di CO2.
Come usare i condizionatori
Se si opta per un condizionatore fisso, è importante collocarlo nella parte alta della parete perché l’aria fredda tende a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che tende a salire. Sono da evitare spazi chiusi, come dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.
Non bisogna esagerare con la temperatura, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono sufficienti, tra l’altro per allontanare la sensazione di caldo opprimente spesso basta l’attivazione della funzione “deumidificazione”, perché l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura più elevata di quella reale.
“Ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore - si legge in una nota dell’Enea -. Installare un condizionatore potente in corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione è inutile e dannoso: si rischia di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio andando da una stanza all’altra, in quanto sarà il solo ambiente a essere raffrescato. Quando il condizionare è acceso bisogna chiudere porte finestre perché l’ingresso nella stanza di “nuova” aria calda fa compiere all’apparecchio un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia. Infine, è utile di usare il timer e la funzione ‘notte’, per ridurre al minimo il tempo di accensione”.
Manutenzione
I filtri dell’aria e le ventole devono essere ripuliti alla prima accensione stagionale e almeno ogni due settimane, perché costituiscono il luogo dove si annidano muffe e batteri dannosi per la salute.
“Il motore esterno - consiglia Altroconsumo, associazione di consumatori- si può spazzolare prima con una scopa e poi lavare bene con un panno umido e un sapone, come lo sgrassatore universale. Se le grate sono molto sporche e otturate si può usare l’aspirapolvere per liberarle: il motore deve lavorare senza ostacoli per mantenere l’impianto efficiente nel tempo”.
Altro step importante è la pulizia degli split. Con l’aiuto del libretto di istruzioni, vanno individuati i filtri del climatizzatore (sono delle griglie di plastica), lavati in acqua tiepida, asciugati per bene e rimontati.
Abbiamo parlato di:
Unione nazionale consumatori: website facebook
Enea: website facebook
Altroconsumo: website facebook