La moda dei cibi etnici: ma fanno bene o male? Ecco i vero nemici della salute

Gli alimenti cinesi e giapponesi hanno dei punti di forza e debolezza per l’aspetto della salute, vediamo quali

di Anna Simone

Se mangiare etnico era una vera novità negli anni ’90, oggi il cibo etnico è quasi all’ordine del giorno da nord a sud del nostro Paese: dal sushi al tofu, senza dimenticare l’onnipresente seitan. Sapori che possono piacere o lasciare un po’ perplessi, ma tutti noi almeno una volta ci siamo lasciati incuriosire dai colori e profumi di questi piatti. Fanno bene o male alla salute?

Seitan

Il seitan è un alimento vegetale di origine orientale ottenuto dalla componente proteica del frumento, ossia il glutine. Si trova in commercio in tutte le forme: panetti, tocchetti, wurstel e a fette. Può essere affumicato o aromatizzato, cucinato alla piastra o in umido ed è un’alternativa alla carne per coloro che non sono onnivori. Ha dalla sua un alto contenuto di proteine vegetali, è ricco di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, nonché di potassio e magnesio, mentre è privo di grassi saturi e colesterolo. Occhio però alle quantità: le proteine del seitan contengono anche gli aminoacidi solforati, che possono acidificare l’organismo e provocare perdita di calcio dall’osso, quindi le linee guida di dietetica vegetariana ne consigliano un consumo massimo di due-tre volte alla settimana, anche perché è un prodotto molto ricco di sale. Attenzione anche al ferro, che nel seitan si trova nella forma meno facilmente assorbibile.

Tofu

Il tofu è la cagliata ricavata dalla bevanda di soia, ha un sapore neutro e una consistenza molle che lo rende versatile in cucina, non caso è utilizzato nella preparazione di secondi piatti, ma anche di salse e numerosi dolci: si può cuocere alla griglia, versarlo a pezzetti nelle minestre, farlo bollire o friggere.
Questo alimento vegetale, che rimanda al formaggio per aspetto e consistenza, è una rilevante fonte di proteine vegetali e ha una discreta presenza di sali minerali come magnesio, fosforo, ferro e in particolare calcio, qualità che lo rende un ottimo cibo anche per rinforzare le ossa. Inoltre, il tofu è una fonte di lecitina, di acido linoeico e linolenico utili contro le malattie cardiovascolari, oltre a essere privo di grassi saturi ed avere poche calorie. Altro punto di forza è la presenza di fitoestrogeni, sostanze simili agli ormoni femminili, con una potenziale azione protettiva nei confronti dei disturbi legati a menopausa, malattie cardiovascolari e osteoporosi.
Mangiare tofu non ha controindicazioni, ma viene sconsigliato se si è allergici alla soia o se si soffre di ipotiroidismo, considerando che potrebbe interferire con i farmaci per la cura della tiroide. Inoltre anche se è un’ottima fonte proteica il quantitativo è comunque inferiore alle proteine contenute nella carne, nel pesce e nei formaggi, quindi pensare di integrare il fabbisogno di proteine solo con il tofu è sbagliato perché si rischia di causare carenze nutrizionali.

Sushi e sashimi

Che piaccia o meno, il sushi è sempre più mangiato anche in Italia, dai ristoranti stellati all’asporto sono numerosi i locali che lo hanno inserito nel proprio menù. Il sushi, piatto tipico della cucina giapponese, è a base a base di riso che viene cotto in una miscela di aceto, sale e zucchero e per poi essere accostato a pesce crudo, uova e verdure arrotolate in una striscia di alga attorno al riso stesso. Si tratta di un alimento sano, che contiene proteine, carboidrati, fibre, è ricco degli importanti acidi grassi omega 3, di sali minerali, di vitamina D, oltre che di vitamina E, di vitamine del gruppo B e di taurina. Quest’ultima è un amminoacido che regola il metabolismo, favorendo il mantenimento del peso corporeo. Di contro il sushi ha un alto indice glicemico e siccome vengono utilizzate anche le alghe va ricordato che sarebbero da evitare in caso di ipertiroidismo.

Il sashimi, invece, è a base di pesce crudo tagliato in modo sottile, senza zuccheri aggiunti. Di solito viene servito sotto forma di fette molto sottili di salmone o tonno. Il sashimi può essere composto da molti tipi di pesce, come salmone, sgombro, orata, tonno, gamberetti e granchio, quindi le sue proprietà nutrizionali variano a seconda del pesce utilizzato. In linea generale però fa parte del gruppo di cibi ricchi di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali specifici, quindi un cibo sano e nutriente.

Sia il sushi sia il sashimi sono a base di pesce crudo che può rappresentare un rischio per la salute se non adeguatamente conservato. Il pericolo maggiore è che possa contenere parassiti come l'anisakis, che scatena nell'uomo gastriti, allergie o anche arrivare a ulcerazioni e perforazioni della parete gastrica. È molto importante quando si mangia pesce crudo accertarsi che sia stato sottoposto a congelamento o abbattimento, come da indicazioni di legge.