Cereali, carne e pesce non basteranno per tutti, ecco l’alternativa proposta da uno studio italiano
Tra i cibi del futuro non soltanto gli insetti, che non sembrano esser riusciti ancora a conquistare l’Occidente, ma anche una particolare medusa ricca di proteine ma povere di grassi. Per il commercio si attende il via libera dell’Efsa
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In un futuro ormai prossimo, con un mondo sovraffollato e con risorse sempre meno abbondanti, l’uomo dovrà cambiare radicalmente le proprie abitudini alimentari. Le produzioni agricole, gli allevamenti di bestiame, e anche gli stock ittici, non saranno più in grado di soddisfare le esigenze della popolazione. Per far fronte a quella che sarà una vera e propria emergenza globale ci si dovrà adattare, volgendo l'attenzione verso dei cibi “alternativi” che la maggior parte di noi guarda ancora con scetticismo, e anche con un po’ di… ribrezzo.
Sono un cibo anticancro
Da anni si parla sempre più insistentemente dell’uso degli insetti come cibo del futuro, ma questi non sono l’unica alternativa. Una ricerca condotta da Stefano Piraino, docente di Zoologia e Biologia marina presso l’ Università del Salento, propone di sfruttare le meduse, fonte di proteine e povere di grassi. Piraino, che studia le meduse da ormai trent'anni, negli ultimi tempi si è concentrato sulle proprietà nutritive di queste affascinanti creature. 'Sono un'ottima fonte di proteine - spiega il ricercatore - povere di grassi e con quasi tutti gli aminoacidi di cui abbiamo bisogno', e potrebbero avere persino delle 'proprietà anticancro'. Senza patogeni associati, 'la medusa 'polmone di mare' Rhizostoma Pulmo, abbondantissima in alcuni tratti ionici delle coste pugliesi, è commestibile'.
In arrivo anche le ricette degli chef
Il biologo, che ha collaborato gomito a gomito con la ricercatrice dell' Ispa-Cnr Antonella Leone, ha dovuto risolvere ovviamente dei problemi. La medusa in questione non può esser semplicemente pescata e consumata, ma va prima trasformata, così da evitare l’assunzione di 'elevate concentrazioni tossiche di sali come l' allume', usato in Asia. E' partita poi 'una collaborazione con chef come Gennaro Esposito di Vico Equense o Fabiano Viva di Lecce', anche se le ricette restano top secret 'in attesa che l'Agenzia europea per la Sicurezza alimentare dia il via libera alle meduse mediterranee, dopo averlo fatto con le asiatiche'.
Il consumo di “cibi alternativi” viene promosso anche dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), che ha stimato che l’entomofagia, cioè il consumo di insetti da parte dell’uomo, sia pratica alimentare seguita già oggi da circa 2 miliardi di persone in tutto il mondo.
Gli insetti sono sempre stati una fonte alimentare tradizionale in molti Paesi dell’Asia, dell’America Centrale e dell’Africa, con oltre 2mila specie riconosciute commestibili per il consumo umano. Nei paesi occidentali la situazione è ben diversa.
La maggior parte delle persone rifiuta, tassativamente, l’idea di adottare un’alimentazione a base di insetti. I perché dell’avversione sono diversi e vanno ricercati dal classico disgusto, dovuto al gusto non certamente eccelso e alla “consistenza” degli insetti. Ma gli scienziati sono convinti sarà soltanto una questione di tempo. Le preferenze alimentari non sono infatti permanenti e, come avvenne molti anni fa con l’accettazione del sushi giapponese, anche questi nuovi cibi potrebbero pian piano conquistare fette di mercato sempre più interessanti. Un modo per stimolare la volontà di consumare nuovi alimenti di origine animale potrebbe esser quello di diminuire la percezione di disgusto, ma per riuscire in questa vera e propria impresa servono delle ricerche mirate che ancora oggi risultano inesistenti.