Il bisogno di essere uguali alle altre e l’abuso di chirurgia estetica: perché tutte vogliono lo stesso naso e le stesse labbra?
I social espongono tutti noi, le donne in primis, a corpi "perfetti" o almeno così definiti dall'idea sociale di bellezza e perfezione che cambia di epoca in epoca
Se fino a una decina di anni fa la chirurgia estetica era prevalentemente fruita da donne dello spettacolo, oggi - complice anche l'abbassamento dei prezzi e i nuovi metodi meno invasivi come i fillers - già dall'adolescenza viene richiesto ai genitori come regalo di compleanno un naso nuovo o delle labbra più carnose, fino a un seno più grande. Nessun giudizio sul voler cambiare una parte del proprio corpo. Se un difetto può renderci la vita più difficile, privarci della sicurezza e non farci stare bene col nostro caso, ben venga un miglioramento del proprio aspetto.
Tutte uguali
Le cose cambiano quando invece a spingere le giovanissime a cambiarsi alcuni tratti del viso è la necessità di omologarsi. Essere convinte che l'unico naso giusto è quello alla francese e che le labbra se non sono carnose siano inaccettabili, difettose come i denti storti che hanno bisogno di un apparecchio. Insomma il problema non è la medicina estetica ma il motivo recente per cui sempre più donne ne fanno uso. E cioè un bisogno di omologarsi per sentirsi belle. Dimenticando che la bellezza sta proprio in quello che è raro. Insomma un po' come quando da adolescenti volevi il paio di scarpe o occhiali che avevano tutti, ora le figlie chiedono un viso il più simile possibile alle influencer che seguono.
Almeno 18 anni
Una recente nota del ministero della Salute ha ribadito che “l’impianto di protesi mammarie a fini estetici è consentito solo a persone maggiorenni”. La precisazione viene fatta proprio conseguentemente alla frequenza crescente con cui si ricorre, come detto sopra, a interventi di natura estetica già età liceale. In adolescenza infatti ancora non si ha piena consapevolezza di sé e delle proprie scelte. Ciò che si decide a quell'età può essere dettato più da insicurezza e dal bisogno di essere accettati dai coetanei che da un ragionamento libero e consapevole, frutto di un'analisi dei pro e contro senza l'influenza del giudizio esterno che si presume un adulto possa fare di se stesso.
Uguale non significa bello e quindi perfetto
I social espongono tutti noi, le donne in primis, a corpi "perfetti" o almeno così definiti dall'idea sociale attuale di bellezza e perfezione che cambia di epoca in epoca. Gli attuali canoni estetici sono per la maggior parte delle donne inarrivabili in quanto richiedono misure in altezza e peso, muscolatura e pelle frutto, per prima cosa, di una fortunata genetica e in secondo luogo di una costante cura del corpo che se non sei una persona dello spettacolo o una donna che guadagna postando foto sui social non avresti materialmente il tempo di praticare.
Il bisturi come cura dell'insicurezza
E' così che il ricorso alla chirurgia estetica, sdoganata ormai anche da un bombardamento pubblicitario sui social, sta diventando la risposta più facile per sentirsi meglio col proprio corpo. Ciò che di questo fenomeno risulta essere il problema è la convinzione che sociale che se una donna non è fatta in un certo modo non è bella. Essere giudicate sbagliate significa vivere una vita zoppe, cioè prive di quella sicurezza necessaria per affrontare la vita. Ancora una volta un problema femminile. A nessun bel ragazzo viene chiesto un solo tipo di naso. La bellezza maschile è ancora al riparo dal fascino. Quella delle donne a misure e paragoni impossibili.
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