Carie, la malattia che tortura i denti: cause e rimedi
Mentre la ricerca odontoiatrica cerca nuove soluzioni contro la carie, s’è scoperto che anche dormire a bocca aperta o consumare energy drink fa male
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Dormire a bocca aperta favorisce la carie e consumare energy drink, bibite gassate, frutta e verdure acide compromette lo smalto dei denti, salute della bocca, sorriso. Sono alcune delle ultime novità sul benessere orale. Se, si consideri il primo caso, mentre si dorme, si respira a bocca aperta, diminuisce il pH e aumenta di conseguenza l’acidità, ciò che favorisce l’erosione dello smalto e, di conseguenza, la carie. Un problema che riguarda adulti e bambini che soffrono, in particolare, di disturbi del sonno come le apnee ostruttive notturne o che sono soliti dormire a bocca aperta a causa di allergie o raffreddore. “Il nostro organismo” spiega il professor Lorenzo Breschi, docente a Bologna e già presidente della Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa “è strutturato in modo che la respirazione avvenga dal naso, quando non succede nell’ambiente del cavo orale si crea uno squilibrio pericoloso. Infatti, il fisiologico pH del cavo orale cala in modo significativo portando ad un netto aumento dell’acidità della bocca: un ambiente più acido e un pH basso favoriscono l’erosione e l’indebolimento dello smalto, anticamera dello sviluppo della carie”.
Respirare a bocca aperta asciuga, inoltre, il cavo orale, creando un habitat ideale per la comparsa della carie. “Il continuo passaggio di aria all’interno della bocca” spiega il professor Breschi “secca le mucose facendo evaporare il sottile strato protettivo di saliva che, grazie a enzimi antibatterici, anticorpi e sali minerali in essa contenuti assicura con il suo flusso regolare una buona detersione delle superfici dentali, il bilanciamento del pH e, di conseguenza, la rimineralizzazione dello smalto. La saliva, inoltre, ha il compito di contrastare i batteri che producono gli acidi: la secchezza orale, quindi, contribuisce a far salire i livelli di acidità e parallelamente altera la flora batterica orale, favorendo, oltre alle carie, anche la comparsa di irritazioni, stomatiti, afte e infiammazioni gengivali”.
SALIVA
Per il benessere della bocca una buona salivazione è, infatti, fondamentale, questo perché la saliva contiene ioni calcio, fluoro, fosfato, da qui la sua fama come agente remineralizzante. Per una buona salivazione consigliati una costante idratazione, una dieta povera di caffeina, teina, sale, spezie, nonché gel sostitutivi della saliva, spray artificiali umettanti. Favoriscono, invece, la bocca secca o xerostomia anche tabacco e alcolici, nonché, spiega il Ministero della Salute, farmaci come analgesici, antiasmatici, anticolinergici, antielmintici, antiemetici, antimalarici, antiprotozoari, antipsicotici, broncodiladatori, diuretici, mucolitici, narcotici, neurolettici, sali di litio, sedativi della tosse.
ALIMENTAZIONE
Si consideri, invece, il secondo caso. Recenti indagini su acidi e cavo orale hanno dato risultati interessanti su abitudini alimentari e modalità di consumo di cibi e bevande: “Gli acidi” spiega il professor Breschi “possono trovarsi nel cavo orale a causa di varie patologie dell’apparato digerente come il reflusso gastro-esofageo o disturbi alimentari, ma più spesso sono dovuti al consumo frequente di cibi e bevande molto acidi come energy drink, bibite gassate e spremute di agrumi soprattutto se vengono sorseggiate a lungo senza lasciare tempo alla saliva di riportare il pH orale a un livello di sicurezza: per bere senza rischi anche un centrifugato o un estratto che contenga agrumi, frutta o verdure acide può bastare l’uso di una cannuccia, in modo che il contatto con i denti sia minimo”. Quanto alle diete, tipiche di vegani e vegeteriani, caratterizzate dall’eccessivo consumo di vegetali, “meglio” spiega il professor Breschi “optare per ortaggi poco acidi e fibrosi come sedano, broccoli, verdura a foglia, che aiutano anche a spazzolare i denti durante la masticazione”.
Non aumentano, invece, il rischio di erosione dentale i chewing-gum, purché, spiega il professor Breschi, senza zucchero o a base di xilitolo. Questi chewing-gum, infatti, spiega ancora, “incrementano la produzione di saliva fino a 10 volte il normale flusso ma devono essere quelli giusti senza zucchero o a base di xilitolo”. Lo xilotolo, considerato un valido sostituto del saccarosio, aiuta, infatti, a ridurre l’incidenza della carie. Estratto dal legno di betulla, lo xilotolo viene ricavato anche da fragole, lamponi, prugne, grano.
Tra i cibi nemici dello smalto l’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa ricorda anche pomodori, fragole, sottaceti, mentre fra cibi e bevande amici acqua, latte, legumi, mele verdi, mandorle, noci, semi. Per la salute dei denti il Ministero della Salute consiglia a sua volta di consumare alimenti contenenti vitamine A, C, D, nonché sali minerali come calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro, magnesio.
FLUORO
Favoriscono la carie, oltre a una dieta erronea e salivazione insufficiente, anche placca e tartaro, recessione gengivale, carenza di fluoro. Perché è così importante il fluoro? È importante perché è un grande alleato dello smalto tanto che contro la carie indicata è la fluoroprofilassi, che prevede l’utilizzo di dentifrici e collutori fluorati, gel, compresse, gocce, latte in formula, acqua fluorata, sale, vernici al fluoro, vernici, spiega il Ministero della Salute, con componente resinosa e che, stese sulla superficie del dente, dopo l’essiccazione formano una “pellicola trasparente, sottile, a rilascio di fluoro”. Se il fluoro grazie al suo potere remineralizzante è fondamentale per lo smalto dei denti, un uso eccessivo può, tuttavia, causare fluorosi dentaria, nota anche come smalto screziato o denti scritti, che si manifesta con macchie che vanno dal bianco al marrone, le prime da non confondere con le white spot, piccole zone opache presenti sullo smalto, segno, invece, di demineralizzazione.
IGIENE ORALE
Spia della carie è l’alitosi, sintomo, ad esempio, di scarsa igiene orale, da qui l’importanza di una costante pulizia utilizzando, oltre a spazzolino e dentifricio, anche collutorio, scovolino, filo interdentale. Per la pulizia dei denti consigliati lo spazzolino elettrico o a ultrasuoni e il dentifricio al fluoro. Nel caso si utilizzi un dentifricio al fluoro, spiega il Ministero della Salute, per non disperdere gli effetti del prezioso minerale, dopo lo spazzolamento il risciacquo va ridotto al minimo. Le paste denfifricie fluorate aiutano, infatti, a ridurre l’incidenza della carie. Per una perfetta salute orale utile il decalogo della Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa.
RADIOTERAPIA
Tra le cause della carie c’è anche la radioterapia: “Il rischio di insorgenza di carie dentali” spiega il Ministero della Salute “aumenta entro due settimane dall’inizio della radioterapia, sostenuto dalla proliferazione dei microbi cariogeni e dalla riduzione del flusso salivare”. Durante la radioterapia ai pazienti viene allora consigliato di risciacquare la bocca dopo l’alimentazione, nonché l’uso di collutori, gel, dentifrici fluorati. Dopo la radioterapia è, comunque, previsto il restauro dentale.
GRAVIDANZA
La carie rappresenta, insieme ad altre patologie della bocca, un problema anche in gravidanza: “Denti e gengive” spiega l’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa “possono più facilmente ammalarsi a causa di modificazioni ormonali e della risposta immunitaria e, per esempio, può manifestarsi un’infiammazione delle gengive; problemi come l’iperemesi gravidica o la malattia da reflusso esofageo, invece, possono provocare l’erosione dello smalto e l’aumento del rischio di carie”. In gravidanza carie, gengive infiammate, parodontite, erosione dello smalto se non curati, spiega l’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa, possono avere “conseguenze negative” anche per il feto e il bambino.
Parlando, ad esempio, dell’iperemesi gravidica, cioè, del vomito tipico della gravidanza che può causare demineralizzazione dei denti con erosione dello smalto e aumento del rischio carie, è possibile ridurre tale rischio adottando alcuni comportamenti ad hoc: “Alimentarsi spesso” spiega l’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa “con piccole quantità di cibo nutriente. Bere abbondantemente durante l’intero arco della giornata. Dopo il vomito, risciacquare la bocca con acqua e bicarbonato (ne basta un cucchiaino): questa soluzione aiuta a neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale. Dopo mangiato, masticare chewing-gum senza zucchero o con xilitolo. Utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi: in questo modo si evitano danni alle superfici dei denti rese più delicate dalla demineralizzazione (lasciar passare una mezz’ora dal pasto prima di lavarsi i denti)”.
BIBERON
Si chiama sindrome da biberon ed è la comparsa di carie precoce di incisivi e molari di quei neonati cui vengono somministrate con il biberono bevande zuccherine e/o acide. Gli esperti di odontostamatologia pediatrica sconsigliano, infatti, di riempire il biberon con tè, camomilla, succhi di frutta, tisane, nonché di addolcire il succhiotto con zucchero o miele. Un altro errore da evitare, oltre a quello di condividere i piatti, è di mettere in bocca succhiotto, posate, tettarelle, bicchieri dei più piccoli con il rischio di trasmettere batteri cariogeni, che possono essere veicolati anche con un bacio. La salute orale, spiega il Ministero della Salute, va garantita sin dai primi mesi di vita, ad esempio detergendo e strofinando delicatamente dopo i pasti le gengive con una garza umida e di utilizzare, con la comparsa dei primi dentini, uno spazzolino piccolo e morbido inumidito con acqua.
PREVENZIONE
Per prevenire la carie, oltre a una buona igiene orale, dieta sana, fluoroprofilassi, una soluzione sono i sigillanti e la terapia antibatterica. I sigillanti, indicati, in particolare, per i denti posteriori, vengono applicati in forma inizialmente liquida su solchi e fessure dei denti, ciò che aiuta a creare una barriera contro i batteri. La terapia antibatterica prevede, invece, dopo la sigillatura di solchi e fessure, l’uso di collutori antisettici a base di clorexidina, che aiuta a uccidere i batteri causa della carie.
TRATTAMENTI
Il trattamento della carie prevede diverse soluzioni. La fluoroprofilassi è indicata nei casi in cui la carie non abbia ancora degredato lo smalto. Un’altra soluzione sono le otturazioni: in amalgama d’argento, ad esempio, per i denti posteriori; in oro; in resine composite, ideali per i denti anteriori; in vetro-ionomero, dello stesso colore dei denti. Per denti molto indeboliti si utilizzano, invece, le corone, rivestimenti che sostituiscono la parte più esterna del dente, cioè, la corona.
Se la carie, invece, arriva a toccare la polpa, l’odontoiatra esegue un canale radicolare per rimuovere la polpa e i residui batterici all’interno del dente. Il canale viene, quindi, disinfettato e riempito di guttaperca, una resina naturale che si trasforma in idrossido di calcio con il dente, ormai devitalizzato, sigillato con un’otturazione temporanea, che viene rimossa prima di procedere alla ricostruzione del dente. Nei casi più critici si procede, invece, con l’estrazione del dente.
STADI DELLA CARIE
La carie, spiega la clinica Humanitas, conosce diversi stadi: iniziale quando, presentandosi come una macchia sullo smalto, non ha ancora bucato la superficie sottostante ‒ è la carie reversibile; superficiale quando inizia a invadere la dentina, sotto lo smalto, creando una cavità; profonda se la cavità interessa gran parte del corpo dentinale; penetrante quando scatena una reazione dell’organo pulpo-dentinale; perforante quando provoca lesioni e l’esposizione della polpa.
INNOVAZIONE
Contro la carie la ricerca odontoiatrica continua a studiare soluzioni innovative come ripristinare lo smalto dentale stimolando lo sviluppo di cellule staminali attraverso taluni farmaci o, ancora, creare una proteina capace di attirare i minerali e con cui riparare i buchi dello smalto senza ricorrere alle classiche otturazioni.
Fra le novità anche un gel a base di papaina – enzima proteolitico presente nel succo della papaya – per la rimozione atraumatica della carie. Il principio attivo del gel, la papaina, agisce solo sui tessuti necrotici, risparmiando quelli sani. Questo gel, ch’è anche antibatterico, antisettico, antinfiammatorio, è utilizzato nella tecnica ART, acronimo di Atraumatic Restorative Treatment, una tecnica che riduce l’applicazione di fresa e turbina. Il gel è stato, infatti, pensato per trattamenti “veloci, indolori e minamente invasivi”.
RIMEDI NATURALI
Contro la carie c’è chi consiglia anche i rimedi naturali, oltre a quelli per l’alito fresco o denti bianchi, per rinforzare le gengive, contro bocca e gola infiammate, per proteggere le mucose della bocca, contro ascessi, gengiviti, afte, stomatiti, nevralgie dentarie. Tra i rimedi contro la carie l’equiseto, il succo di mela, il lichene islandico, il timo, la bardana.
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