Cani e gatti donatori di sangue e le banche che lo raccolgono
Cani e gatti possono donare sangue per le trasfusioni grazie alle banche del sangue. Anche l’Italia all’avanguardia
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Cani e gatti possono donare o ricevere sangue? Esistono le banche per la raccolta e la conservazione del sangue canino e felino? Buone notizie, la risposta è sì. In Italia a disciplinare il settore è la Linea guida relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario del Ministero della Salute. Sarà che non se ne parla molto, se non in ambito strettamente specialistico, cosa deve sapere il cittadino che voglia donare il sangue del proprio cane o del proprio gatto o che voglia sentirsi confortato dalla possibilità che il proprio animale possa in caso di necessità essere sottoposto a trasfusione?
Banca del sangue felino
Un’informazione chiara e agevole è quella, ad esempio, dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che dopo aver aperto una banca del sangue canino, ha di recente attivato una banca del sangue felino, cui è arrivato dopo uno studio per valutare la qualità del sangue intero felino conservato, prelevato da 8 gatti adulti di razza comune europea fra i 5 e i 7 kg con un nuovo sistema e conservato a temperatura di refrigerazione fra i 4° e i 2° C per 35 giorni. I risultati “estremamente soddisfacenti” sulla sterilità del prodotto e dei parametri qualitativi del sangue hanno, quindi, consentito all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che ha pubblicato i risultati dello studio dal titolo In vitro assessment of quality of citrate‐phosphate‐dextrose‐adenine‐1 preserved feline blood collected by a commercial closed system sul Journal of Veterinary Medicine, di avviare uno screening di donatori di sangue felino aperto a gatti di età fra i 2 e gli 8 anni, con un peso di ≥ 5kg e in regola con le vaccinazioni.
La procedura, assicura l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, è “priva di stress”, così come per il cane, per l’animale donatore, che viene sedato durante la donazione, che può durare dai 5 ai 10 minuti. Il sangue donato viene, quindi, raccolto in singole sacche, sulla cui etichetta vengono riportati giorno della donazione, data di scadenza e gruppo sanguigno del donatore. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha anche diffuso un’infografica per aiutare a orientarsi in caso di trasfusione, spiegando perché è importante conoscere gruppo sanguigno di donatore e ricevente.
Se il donatore è un cane
Nel caso che i donatori siano cani, spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, devono pesare più di 25 kg; avere un’età compresa fra i 2 e gli 8 anni; essere sani e di carattere docile; essere iscritti all’anagrafe canina, identificati, pertanto, da un microchip; essere regolarmente vaccinati contro cimurro, leptospirosi, epatite, parvovirosi, rabbia; infine, essere in regola con la profilassi per la filariasi cardio-polmonare. Con tutte queste caratteristiche un cane può partecipare alla campagna di screening per valutarne l’idoneità come donatore, con l’animale che viene sottoposto gratuitamente a una visita clinica, esame del gruppo sanguigno ed esami di laboratorio per escludere la presenza di eventuali malattie - vengono in particolare eseguiti l’esame emocromocitometrico completo, il profilo biochimico e coagulativo, gli esami sierologici per alcune malattie infettive frequenti e trasmissibili con il sangue come leishmaniosi, ehrlichiosi, rickettsiosi, borrelliosi, brucellosi, babesiosi e filariosi cardio-polmonare, quindi l’esame delle urine e delle feci, avvisando il proprietario, nel caso gli esami evidenzino “positività ai marcatori di malattia”, per poter procedere ad ulteriori accertamenti.
Il processo è in due fasi: verifica dell’idoneità e donazione. Dopo aver preso un appuntamento, il proprietario deve presentarsi con il libretto sanitario dell’animale, un campione di feci e urine del donatore raccolte in giornata e con il cane a digiuno da almeno 8 ore. Se l’animale viene giudicato idoneo alla donazione, gli viene rasato il pelo di una piccola zona del collo in corrispondenza della vena giugulare. Il cane viene, quindi, fatto adagiare sul tavolo “in decubito laterale” assistito dal personale sanitario e, volendo, anche dal proprietario. L’area privata del pelo viene, quindi, pulita con una soluzione detergente e l’ago, collegato alla sacca sterile di raccolta del sangue, inserito nella vena giugulare. Il sangue raccolto dipende dal peso del cane e, quindi, dai 350 ai 450 ml, con il prelievo che può durare dai 5 ai 10 minuti, raramente 15. Subito dopo l’ago viene rimosso dalla vena, con l’applicazione nella parte interessata di una compressione, anche con l’aiuto di una fasciatura, per ridurre il rischio di ematomi.
Dopo la donazione il cane viene trattenuto nella struttura clinica per ricevere dell’acqua e un po’ di pappa, mentre al proprietario viene consegnato un libretto del donatore per la registrazione dei dati di ciascuna donazione, ricordandogli che fra una donazione e l’altra devono passare almeno 9 settimane.
Dopo la donazione devono, comunque, essere presi alcuni accorgimenti, tanto che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha approntato un piccolo decalogo per i proprietari: il cane dovrà bere almeno 4 tazze di acqua; la fasciatura dovrà essere mantenuta per almeno 30 minuti e non più di 1 ora, ciò che eviterà la formazione di ematomi e gonfiore – in caso contraraio, occorrerà contattare la struttura; per 12 ore andrà evitato l’uso di collare a strangolo, optando, per un collare piatto e morbido; la sera della donazione il cane dovrà essere tenuto a riposo, evitandogli qualsiasi esercizio fisico e consentendogli di riposare anche il giorno dopo qualora avverta ancora stanchezza.
Casi particolari
I cani che assumono farmaci possono donare sangue? “Dipende dal tipo di farmaco e dalla patologia in atto” spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ricordando che in tal caso vanno segnalate al personale le “terapie in atto” per “valutare un’eventuale sospensione della donazione”. Non possono, invece, donare sangue gli animali in gravidanza, salvo riprendere la donazione dopo la fase di allattamento. Possono donare sangue i cani affetti da allergia o dermatiti ricorrenti ? Sì, spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, prevedendo, tuttavia, un “adeguato periodo di sospensione se in terapia farmacologica”.
Possono, quindi, donare sangue ma solo dopo un “adeguato periodo di sospensione” e se “in terapia con antinfiammatori” quelli affetti da displasia dell’anca o del gomito e solo dopo un mese dalla terapia, i cani che abbiano subito un avvelenamento da rodenticidi, in tal caso, raccomanda l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’episodio va segnalato al personale che valuterà la donazione “in funzione dei parametri del sangue del soggetto”.
Un caso particolare riguarda i cani che abbiano subito una trasfusione: “Dipende dalla patologia e dal gruppo sanguigno del cane” spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che invita comunque a informare il personale chiamato a valutare “caso per caso” la situazione.
Il sangue raccolto viene conservato a disposizione dei medici veterinari per le trasfusioni.
Abbiamo parlato di:
Linea guida relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario Documento
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