Brain detox: cosa mangiare per rimettere in forma il cervello
Il declino cognitivo si può combattere con la ginnastica neuronale, la dieta giusta e uno stile di vita sano.
Addio tossine, bentornata memoria. Con la dieta giusta e uno stile di vita sano si può combattere il declino cognitivo che porta a ricordi vaghi, perdite di memoria e difficoltà di concentrazione anche per breve tempo. Se in passato prendersi cura dei propri neuroni non era un concetto diffuso, oggi si tende a farlo con sempre maggiore normalità per ritrovare il benessere perduto.Una sorta di mental fitness che aiuta a essere meno stressati, a dormire meglio a ritrovare la capacità di concentrazione e ad avere più energie e meno stanchezza.
L’aiuto della spermidina
In natura esiste una molecola, la spermidina, che vanta la proprietà di ripulire gli ingranaggi della memoria. Svolge un'azione anti-age perché favorisce il processo con cui il nostro organismo si libera delle tossine e ricicla i componenti cellulari danneggiati. Si tratta di un meccanismo naturale che avviene in modo automatico, ma più si avanza con l’età e più rallenta.
I cibi ricchi di spermidina non dovrebbero mancare nella nostra alimentazione: formaggi stagionati, carne di manzo, pollo, tacchino e maiale, legumi, funghi, cavolfiore, broccoli, piselli, patate, semi e prodotti a base di soia fermentata, ma anche frutta secca, soprattutto nocciole, mandorle e pistacchi.
Non ignoriamo la tirosina
La spermidina non è l’unica sostanza benefica per l’efficienza cerebrale, un ottimo aiuto arriva anche dalla tirosina, un aminoacido presente nelle proteine del latte e che, con la stagionatura, si cristallizza. Di recente si è scoperto che la tirosina aumenta la disponibilità di dopamina che, a sua volta, migliora le prestazioni cognitive, come la capacità di memoria e la prontezza mentale.
Sempre nei formaggi stagionati, come spiegano da Assolatte, si trovano altre sostanze importanti per un cervello attivo e vivace, ovvero la caseina e il siero di latte, che favoriscono la produzione di glutatione, l’antiossidante prodotto dal nostro organismo, che agisce sulle funzioni cerebrali difendendole dalle malattie neuro-degenerative.
Cibi da preferire
Sono oltre cento miliardi i neuroni collegati da una rete di 160mila chilometri di fibre nervose che si trovano nel nostro cervello e che per funzionare al meglio hanno bisogno di sostanze apportate dagli alimenti. Non possono mancare verdure, legumi, noci, semi, funghi shiitake, alghe, farine e cereali integrali, questi ultimi ricchi di quella vitamina B capace di potenziare la memoria e supportare il sistema nervoso.
Non vanno neanche tralasciati: i mirtilli, ricchi di antocianine, molecole che sono un vero concentrato di energia per il cervello perché contrastano la perdita di memoria e il declino delle abilità motorie; l’avocado, ricco di vitamina E, vitamina B6 e tirosina; il salmone che ha abbondante presenza di proteine, selenio, vitamina E e Omega-3, fondamentali per la concentrazione e per ottimizzare le trasmissioni nervose; pane e alimenti integrali perché hanno un buon contenuto di fibre, vitamine del gruppo B e zinco e una giusta quantità di colina, utile sia per la memoria sia per lo sviluppo cerebrale.
Per tenere sotto controllo il microbioma, inoltre, è utile consumare cibi fermentati come crauti, kimchi, tempeh o aceto di sidro di mele parchè ricchi di probiotici, che supportano la funzione cognitiva e aiutano la memoria.
Allenare il cervello
Via la pigrizia fisica e mentale. Bisogna allenare l’attenzione, la memoria, il linguaggio, il ragionamento e le emozioni, tutte attività del cervello. Sono molto utili, la lettura, le parole crociate, i giochi di carte, gli scacchi e i racconti di episodi lontani nel tempo. Largo spazio, poi, alle buone relazioni e ai ruoli attivi in famiglia, che aiutano a mantenere attive le strutture cognitive, favorendo la rigenerazione neuronale e attivando i centri di rilascio della dopamina, fondamentale per contrastare l’insorgenza della depressione.