Bianca Balti, la mutazione dei geni Brca1 e Brca2 aumenta dal 2% al 40 % il rischio di tumori alle ovaie. Parla l'esperta

Commenta così la vicenda della modella italiana la dottoressa Daniela Galliano, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma

di Dr. ssa Daniela Galliano

"Ancora una volta Bianca Balti è riuscita ad affrontare un argomento doloroso come un tumore alle ovaie con il sorriso sulle labbra e con uno spirito propositivo, proprio come aveva fatto quando le era stata diagnosticata la mutazione genetica BRCA1, la stessa di cui soffre Angelina Jolie. Oggi purtroppo non esistono ancora strumenti efficaci di screening o di diagnosi precoce come esistono per il tumore della cervice uterina e della mammella e quindi diventa fondamentale sottoporsi periodicamente a visita ginecologica ed ecografia transvaginale”.

Come Angelina Jolie

Quando si è di fronte alla mutazione dei geni Brca1 e Brca2, il rischio di sviluppare un tumore ovarico passa dall’1-2% per la popolazione femminile generale al 40% e spesso la chirurgia preventiva rimane l'unica strada percorribile. Da poco la Balti si era infatti sottoposta a mastectomia bilaterale preventiva, intervento a cui si sottopose anche Angelina Jolie nel 2013 sempre per la stessa mutazione genetica, che consiste nell'asportazione di entrambi i seni. Fu in quella occasione che dichiarò che avrebbe voluto sottoporsi anche alla rimozione preventiva di ovaie e tube per evitare lo sviluppo di un tumore ovarico, ponendo l'accento su un concetto di fondamentale importanza in medicina: la prevenzione".

La prevenzione estrema della rimozione

"La chirurgia preventiva, nelle donne portatrici di una mutazione genetica, può davvero fare la differenza anche se l'idea di intervenire ai seni o alle ovaie può creare fortissimi disagi, soprattutto a livello psicologico. Fondamentale, quindi, il ruolo di noi medici per comprendere, sostenere e informare nel modo giusto e repentino le pazienti".