Togliersi le scarpe in casa non allontana i batteri
È igienico togliere le scarpe prima di entrare in casa, ma ogni giorno usando o toccando altri oggetti apparentemente innocui si entra in contatto con un quantitativo di batteri maggiori. Quest’ultimi sono ovunque, ci circondano letteralmente, e togliersi le scarpe per non contaminare l’ambiente casalingo è una mera rassicurazione mentale perché di fatto si evita solo la sporcizia, ma non si evitano i batteri.
Ad approfondire l’argomento è il New York Time che ha messo insieme informazioni e considerazioni scientifiche. Il punto di partenza è una ricerca di Charles P. Gerba, professore e microbiologo dell'Università dell'Arizona, che ha studiato quanti e quali tipi di batteri si trovano sulle suole delle scarpe analizzando per due settimane le calzature indossate da una decina di persone.
Dai risultati è emersa una media di 421mila batteri all’esterno delle scarpe e oltre 2.887 all’interno, tra cui l’Escherichia coli, causa d’infezioni a carico del tratto digerente, delle vie urinarie o di molte altre parti del corpo. Batteri che sebbene vengano trasportati per lunghe distanze difficilmente possono essere dannosi in individui sani, a meno che non si tocchino le scarpe con le mani e poi si portino in bocca o al viso oppure si mangi del cibo caduto per terra.
Tuttavia, nella gerarchia dei possibili rischi batterici per la salute, in casa le scarpe con cui si cammina per strada rappresentano una minaccia relativamente minore, come ha spiegato Donald W. Schaffner, microbiologo alimentare presso la Rutgers University nel New Jersey.
Sulla spugna dei piatti, infatti, si accumula il 400% di batteri in più rispetto al water; l’asciugamano è un vero e proprio ricettacolo, visto che i germi per crescere hanno bisogno di materiale organico, calore e umidità; tirando lo sciacquone con la tavoletta del wc alzata facciamo viaggiare fino a 6 metri di distanza particelle d’acqua cariche di batteri.
Fuori casa è peggio. Le banconote, ad esempio, vengono toccate da tantissime persone e si stima siano presenti in media 200 mila batteri, di contro sui tasti del bancomat vivono circa 1200 batteri.
Insomma, concentrarsi sul togliere le scarpe prima di entrare in casa è riduttivo. I batteri, inclusi quelli fecali, sono trasmessi e trasportati all’interno delle mura domestiche anche dalle calzature, ma secondo Lisa A. Cuchara, professoressa di Scienze biomediche alla Quinnipiac University di Hamden, nel Connecticut, questo non è meno disgustoso di quando si poggiano borsa o zaino sul pavimento di un bagno pubblico poi si appoggiano sul tavolo della cucina, sul letto o sulla scrivania, considerando che sul pavimento di una toilette pubblica ci sono circa due milioni di batteri per 6 centimetri quadrati, mentre sulla tavoletta del wc una media di una cinquantina di batteri per 6 centimetri quadrati.
La lista dei dieci oggetti più sporchi che tocchi quotidianamente
Cosa fare
Lavare le mani prima di mangiare è una pratica igienica che non va mai trascurata, per il resto bisogna imparare a convivere con i batteri.
Secondo Jack A. Gilbert, professore presso il Dipartimento di Pediatria e l'Istituto Oceanografico Scripps nel campus di San Diego dell'Università della California e autore del libro Dirt is Good, entrare in contatto con la sporcizia e con i batteri può essere anche utile allo sviluppo del sistema immunitario dei bambini.
Durante il primo anno di vita, l'interazione fisica con un cane può ridurre le probabilità che un bambino soffra di asma del 13 per cento, mentre le interazioni in una stalla possono ridurle del 50 per cento.
Ma attenzione. È consigliato togliersi le scarpe se in casa ci sono bambini piccoli che gattonano o stanno spesso seduti a terra, se ci sono persone che soffrono di allergie e in tutti quei casi in cui il sistema immunitario è compromesso, come le persone che hanno il cancro, che hanno avuto un trapianto di organi o hanno un'infezione in corso.