Niente barba con la mascherina: ecco i tipi di peluria “tollerati”

Sui foglietti allegati ai modelli acquistabili nelle farmacie e nelle parafarmacie si legge “non usare con barba, basette o baffi che potrebbero impedire una buona tenuta del respiratore sul volto”

Niente barba con la mascherina ecco i tipi di peluria tollerati
di Redazione

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Diventata ormai moda globale, la barba lunga da hipster si trova oggi a dovere fare in conti con la pandemia da coronavirus e l’obbligo di indossare le mascherine. Un primo colpo al trend della barba e a un ritrovato amore per i baffi, appena accennati o folti, oppure abbinati alle basette, era arrivato con la chiusura delle barberie per il lockdown. Il colpo di grazia arriva invece con la notizia che le mascherine di protezione dal virus potrebbero essere meno efficaci se indossate in presenza di una folta peluria sul viso.

Le barbe bocciate

Il dibattito è entrato nel vivo, almeno Oltreoceano, quando è spuntato fuori un curioso disegno del CDC americano (Centers for disease control and prevention) che rapportava 36 diversi stili di barba, baffi e pizzetti con la capacità filtrante delle mascherine usate dal personale sanitario (ovvero i respiratori rigidi a coppa, non a fascia morbida) bocciandone ben 18 come la peluria foltissima ‘alla Verdi’ o ‘Garibaldi’, lo stile hipster, i pizzi folti e lunghi oltre il mento, i baffi alla messicana e i basettoni (stile ‘mutton chops’).

Quelle promosse

Fra le barbe promosse spiccano invece i pizzi circoscritti intorno alle labbra e i baffetti sottili, alla Zorro e a spazzolino e in stile ‘tricheco’ corto. Insomma la peluria non deve fuoriuscire dal bordo della maschera per non impedire l’adesione dei respiratori alla pelle altrimenti l’aria non viene filtrata perfettamente, dicono gli autori. Il documento, dedicato alla sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari, è stato redatto nel 2017 e perciò in epoca pre Covid-19 tanto che gli specialisti del CDC si sono affrettati a precisarlo ma gli amanti della barba hanno già iniziato accurate rasature.

I consigli

“Gli operatori sanitari dovrebbero radersi il viso in questo periodo di emergenza, - commentano nel frattempo i chirurghi americani al New York Times. Sullo stesso giornale una infettivologa del Santa Clara Medical Centers di San Jose, California, la dottoressa Supriya Narasimhan, precisa anche che se un suo familiare o un amico in questo momento le dicesse di avere deciso di farsi crescere la barba lo dissuaderebbe in via prudenziale.

I precedenti in Italia

Ai tempi dell’epidemia da Sars, anche l’Istituto Superiore della Sanità italiano (ISS) raccomandava agli operatori sanitari di sbarbarsi prima di indossare le maschere di protezione. Oggi, in piena emergenza Covid-19, sui foglietti allegati alle mascherine di protezione in stoffa morbida di tipo ffp2 acquistabili da chiunque nelle farmacie e nelle parafarmacie si legge “non usare con barba, basette o baffi che potrebbero impedire una buona tenuta del respiratore sul volto”.

Addio ai barboni

Che fare, dunque, radersi o no? Ecco come la pensa Paolo D’Ancona, medico epidemiologo e coordinatore del gruppo di lavoro su prevenzione e controllo delle infezioni all’ Istituto Superiore di Sanità. “I respiratori usati negli ospedali, ovvero le maschere di tipo ffp2 ed ffp3, devono aderire perfettamente alla pelle per evitare il rischio di contagio che, soprattutto durante alcune procedure di assistenza medica che producono aerosol, è elevato e perciò tutti gli operatori sanitari che le devono indossare non dovrebbero avere la barba. Per i cittadini che invece indossano le mascherine chirurgiche la peluria non costituisce alcun impedimento, a patto che la barba non sia troppo folta o lunga altrimenti lo schermo non è più sufficiente. In questo caso io consiglierei di accorciarla”. Con le mascherine perciò via libera alla cura della barba, che sia di media lunghezza, e ai baffetti e ai pizzi ben delineati e rasati. Sconsigliate le barbe folte alla Garibaldi, Verdi o da hipster. La moda del barbone aspetterà tempi migliori.

27/04/2020
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