L’arte dello stare soli
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Imparare a stare soli e a scegliere di farlo è la via principale per conoscersi e relazionarsi con gli altri nel migliore dei modi. Nonostante la società spesso ci suggerisca che la solitudine sia sinonimo di isolamento e di conseguenza faccia paura e crei imbarazzo. Ma come mai impaurisce così tanto? Perché diciamolo, per usare un termine poco ortodosso, agli occhi altrui la solitudine è da sfigati. Perché apparentemente è molto meglio accompagnarsi a delle relazioni superficiali e insoddisfacenti ma dimostrare quanto stiamo bene in gruppo che non quanto possiamo costituire noi la nostra miglior compagnia.
Stare soli inoltre ci costringe a fare i conti con i nostri limiti, che per alcuni sono più invadenti rispetto alle risorse. Certo, l’uomo è un animale sociale e ha sicuramente bisogno di interagire con gli altri. Ma ciò che ci frega è che pur di non stare con noi stessi alla fine rischiamo di accontentarci di chiunque. Manca infatti nel pensare comune la concezione secondo cui stare soli non significhi essere deficitari di qualcosa, ma persone complete e capaci di stringere relazioni che arricchiscono, non che colmino vuoti.Ma abbiamo mai pensato seriamente a quali siano davvero i vantaggi del riuscire a stare soli?
Ci sono diversi modi per vivere bene la solitudine, ad esempio passando dei momenti a leggere, dedicandosi ad attività che appassionano, viaggiando, intraprendendo qualsiasi attività che corrisponda ad un prendersi cura di se stessi dando benessere mentale e fisico.Chi non riesce a tenere spazi di solitaria autonomia è destinato a legarsi agli altri come se fossero delle stampelle.La solitudine diventa dolorosa nel momento in cui ci riteniamo incapaci di prenderci cura di noi stessi, quando ci convinciamo che gli altri siano migliori nell’aderire a questo compito.
E’ vero che avere qualcuno accanto dà sicurezza, ma la maggior fonte di tale sicurezza dovremmo essere noi. Teniamo dunque presente che esiste una grossa differenza tra stare soli e sentirsi soli. Sentirsi soli è una condizione intima che rattrista e spesso viene vissuta senza speranza poichè non si allevia nemmeno in presenza di altri. La miglior cura contro il senso di solitudine è imparare a stare soli in una vera e profonda relazione con se stessi, che spesso, pure in mezzo ai frenetici ritmi quotidiani, porti alla ricerca di una solitudine positiva, che in realtà può rivelarsi come la migliore delle compagnie.
Se quindi diamo un’accezione negativa alla solitudine, rischiamo di viverla male, di subirla e temerla, a volte al tal punto da respingerla totalmente. Questo spesso è il preludio per andare alla ricerca di compagnie compensatorie e non sane che possono sfociare in relazioni dipendenti alimentando sensi di inadeguatezza e vuoto.Ricordiamoci infatti che l’unica persona che starà sempre in nostra compagnia siamo noi, dall’inizio alla fine, proprio per questo credo tanto nel piacere e dovere di coltivare la capacità di stare soli.