Arancia, lavanda e fibra di amido: sono i nuovi pannolini ecologici

Arancia lavanda e fibra di amido sono i nuovi pannolini ecologici
di Stefania Elena Carnemolla

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Tutto è iniziato con la sua terza gravidanza, con il corpo costretto al riposo e la mente e il cuore dallo “spirito ecologista” che grazie a un “buon computer” iniziano a “spaziare, vagare, inventare”.

Dopo la nascita del suo terzo figlio, Carla Babudri che a Prato, in Toscana, ha creato Green Group Industry, inizia a produrre i primi prototipi dei suoi pannolini lavabili: “Tra una poppata e l’altra” racconta “tra coccole e ninne nanne è nato anche Agunga; e il primo a indossarli è stato proprio Samuel, anche l’aiuto di altre mamme amiche è stato fondamentale per la continuazione della sperimentazione. Allora, ho incominciato a pensarla in modo più esteso, facendo ricerche più scientifiche avvalendomi dell’aiuto dell’università, e da lì con il mio bimbo in fasce ho creato un’azienda”.

Un sogno trasformatosi in realtà: “Sono dell’idea che se si ha un sogno bisogna seguirlo, e nel mio caso era in linea con gli elementi, con la natura, con l’ecologia, con l’olistico, tutti principi a cui personalmente sono devota. Il nostro è un forte impegno di salvezza ambientale per le generazioni che verranno, e ogni genitore dovrebbe pensarci. È un po’ come lasciare la nostra eredità, ma facciamo che sia una eredità buona”.

Oggi l’azienda di Carla Babudri, che lavora e ricerca tessuti, come quelli naturali, e prodotti innovativi e che ha anche una sartoria, realizza, pensando per il futuro a una linea per l’incontinenza, Rosea Lune e Agunga, assorbenti e proteggi-slip e pannolini artigianali lavabili, dermatologicamente testati, in fibra di amido: “Gli assorbenti e i pannolini lavabili minimizzano i rischi di disturbi dermatologici come arrossamenti, pruriti e dermatiti. Perché? È molto semplice: sia lo strato a contatto con la pelle sia la parte assorbente sono realizzati in materiali naturali e questo fa sì che i meccanismi fisiologici di autoregolazione della temperatura e dell’umidità del corpo funzionino indisturbati”.

Il lavaggio di assorbenti, proteggi-slip e pannolini consente anche una significativa riduzione dei rifiuti solidi urbani, mentre alla fine del loro ciclo di vita possono essere smaltiti come indumenti usati. Il beneficio è anche nel risparmio, perchè, lontani dall’ottica usa e getta, non si acquistano frequentemente.

Per diffondere la cultura di assorbenti e pannolini lavabili l’azienda pratese organizza anche incontri rivolti in particolare a genitori e professionisti del settore medico-sanitario come pediatri, ostetriche, puericultrici, neonatologi e dermatologi.

L’ultimo nato fra i pannolini per bambini è, dopo quello alla lavanda e secondo i canoni dell’aromaterapia, il pannolino, completamente artigianale, profumato all’arancia, “un’aggiunta in più” spiega l’azienda “per coccolare i nostri bambini”. Come tutti i pannolini dell’azienda pratese, anche il pannolino all’arancia ha una mutandina esterna impermeabile e un tampone assorbente.

La mutandina, realizzata unendo con la macchina da cucire l’interno in poliestere con il tessuto esterno in cotone 100% biologico, ha due tasche dove viene inserito il tempone assorbente, il cui involucro, lato a contatto con la pelle, è in fibra di amido vegetale certificata Ingeo, e in doppia spugna nel lato a contatto con la mutandina. La fibra di origine vegetale ha un’alta tollerabilità dermatologica, ciò che aiuta contro “dermatiti da contatto, arrossamenti e prurito, disturbi ricorrenti nell’età del pannolino”. La speciale fibra, inoltre, può immagazzinare e intrappolare la pipì senza ricorrere all’uso di polveri superassorbenti tipiche dei pannolini in commercio.

Un velo monouso in cellulosa naturale ipoallergenica, da posizionare sopra il tampone, aiuta, invece, a raccogliere la pupù: una volta usato, trattandosi di materiale biodegradabile al 100%, può essere smaltito nel WC o gettato nel contenitore dell’umido.

Il pannolino, che è in tre taglie, si chiude utilizzando due morbidi velcri presenti sulle alette della mutandina, mentre questa, a sua volta, può essere utilizzata da sola come “costumino per la piscina” o “mutandina per lo spannolinamento”.

Anche il lavaggio è importante per garantire durata e sicurezza del pannolino. Prima dell’uso, per togliere i residui di lavorazione e aumentarne il potere assorbente, i tamponi vanno lavati più volte con poco detersivo e a basse temperature. Sempre prima dell’uso, la mutandina va lavata ma una sola volta, sempre a basse temperature e chiudendola con gli appositi velcri. Dopo l’uso il materiale organico non va fatto seccare sul tampone: prima del lavaggio a mano o in lavatrice mutandine e tamponi vanno, infatti, sciaquati in acqua fredda e lasciati in ammollo. Per trattare le “macchie più ostinate” ed evitare quindi che rimangano aloni il consiglio è quello di usare sapone di Marsiglia o bicarbonato, lasciandolo agire per un paio di ore, per poi risciacquare il tutto.

Per il lavaggio sia a mano che in lavatrice la temperatura dovrà essere di 40° al massimo. Il consiglio è di utilizzae un detersivo “preferibilmente ecologico” e quindi senza additivi chimici, e, come igienizzante e smacchiante, aggiunto nella vaschetta del lavaggio insieme al detersivo o direttamente nel cestello, il percarbonato di sodio, “additivo smacchiante a base di ossigeno, privo di candeggianti ottici e di materie prime classificate come allergenizzanti”. “Noi consigliamo”, così, infatti, l’azienda “di non usare la candeggina né altri sbiancanti chimici in quanto danneggiano il tessuto e non fanno bene alla salute del bambino e, tanto meno, a quella dell’ambiente”.

Per ammorbidire il tampone e la mutandina sconsigliato il classico ammorbidente poichè, cerando il tampone, ne riduce il potere assorbente. Una soluzione è, invece, l’acido citrico.

Per l’asciugatura il consiglio è di asciugare mutandina e tampone al sole: “Questa non solo è più economica ed ecologica ma è anche la più igienica: il sole, infatti, ha un miracoloso potere smacchiante e disinfettante. In casa si possono asciugare vicino al termosifone senza il contatto diretto con la fonte di calore”. L’asciugatura con asciugatrice elettrica, pur se impostata sul programma delicati, col tempo potrebbe, invece, rovinare le fibre del tessuto, accorciando di conseguenza la durata del pannolino, che a sua volta non andrà stirato.

 

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20/12/2017
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