Ansia, frustrazione, depressione e ossessione i pericolosi risvolti della vita social
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Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e Snapchat, tutti social network entrati a far parte ormai della quotidianità e ancora una volta nel mirino di uno studio.
L’istituto britannico Royal Society for Public Health, ha voluto indagare sui sentimenti suscitati dall’utilizzo di queste piattaforme in giovani utenti tra i 14 e i 24 anni. Ansia, frustrazione, depressione e ossessione, ma anche socializzazione e divertimento, sono solo alcuni degli elementi emersi dallo studio e, secondo tali parametri, Instagram risulterebbe essere il social con i punteggi più alti su entrambi i versanti. Sarebbe dunque il canale che, se da un lato può offrire la possibilità di rappresentare se stessi e auto celebrarsi, dall’altro espone maggiormente gli utenti al rischio di essere vittime del FOMO - Fear Of Missing Out, ossia la paura di essere esclusi perché disconnessi.
L’ansia che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante, che non si possa essere al passo con le pubblicazioni più “attraenti” e che non si riesca ad appartenere alla categoria di chi è influente e amato sul web, potrebbe generare una costante sensazione di inferiorità rispetto a quello che gli altri condividono e attivare una frenesia nel tenere sotto controllo e monitorare la vita degli altri attraverso i social, per orientare e indirizzare la propria.
Una piattaforma come Instagram, che ruota intorno alle immagini e al potere che esse hanno di fissare un momento e di raccontare e tenere memoria di attimi della propria giornata, offre la possibilità di “spiare” dal buco della serratura non solo gli amici, ma soprattutto i personaggi noti che, a loro volta, condividono pezzi della loro vita, facendo incetta di “like”, diventando sempre più “influencer” dentro e fuori dal web.
Infatti, l’elemento visivo ha un impatto molto più forte e immediato rispetto ad una riflessione o ad un pensiero scritto su un post e possiede la forza di generare una sorta di trasposizione immaginativa verso quei mondi fino ad allora solo sognati.
Entrare virtualmente nell’intimità del proprio beniamino, osservarlo mentre vive la sua vita “reale”, seguirlo negli istanti della sua giornata e pensare di “condividere” i suoi momenti salienti, come la nascita di un figlio, il matrimonio o la rottura di una relazione, crea l’illusione di un contatto esclusivo con il suo spazio “segreto”. La possibilità di aver accesso a queste finestre private, rende così il VIP più “umano” e raggiungibile e alimenta la fantasia di potersi, anche solo per un attimo, avvicinare a quello spazio privilegiato.
È proprio il sogno ad alimentare il senso di appartenenza e il desiderio di avere accesso, anche solo come spettatori, a vite così distanti dalla propria. La porta socchiusa su modi di vivere così lontani, crea l’illusione di poterne entrarne in contatto ma, laddove emerge lo scontro con una realtà e uno stile di vita non appaganti, caratterizzati da difficoltà e impedimenti, ci si sveglia bruscamente dal sogno e si sperimenta un forte senso di insoddisfazione, che genera a sua volta frustrazione e rabbia.
Non a caso, dopo Gucci, D&G e Prada, l’account più seguito e anche il più criticato, è quello di Gianluca Vacchi - Mr. Enjoy che, con oltre 10 milioni di follower, ha fatto dell’autocelebrazione e dell’ostentazione di uno stile di vita all’insegna del godimento il suo punto di forza.
“Concedendo” ai suoi seguaci la possibilità di far parte virtualmente del suo “regno”, regala loro il sogno e al tempo stesso lo distrugge duramente, proprio come quando si fa passare sotto al naso di un bambino un golosissimo gelato e lo si sottrae poco dopo alla possibilità di assaggiarlo e gustarlo.