Allattamento: i cibi che cambiano il sapore del latte materno
Nello scegliere cosa mangiare, però, è utile anche fare attenzione ai cibi che si portano in tavol
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Una delle regole più importanti per le mamme che allattano è seguire una dieta il più possibile ricca e varia, per garantire al bambino tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Nello scegliere cosa mangiare, però, è utile anche fare attenzione ai cibi che si portano in tavola, perché alcuni possono modificare il gusto del latte materno.
Esistono degli alimenti, infatti, che avendo un sapore particolarmente marcato possono trasferire questa caratteristica al latte e renderlo poco gradito al bambino.
L’elenco comprende alcune verdure ed ortaggi (aglio, cipolla, broccoli, peperoni, asparagi, cavoli, broccoli, carciofi, funghi, rape, radicchio, verza, porro, melanzane), erbe aromatiche (erba cipollina), spezie (noce moscata, curry, peperoncino), latticini (brie, camembert, cheddar, gorgonzola, pecorino, provola affumicata, maionese, panna), ma anche strutto, lardo, dado da brodo e alcune salse come maionese, ketchup.
Tendenzialmente è preferibile evitare o ridurre il consumo di questi cibi se si sta allattando, ma ci sono casi in cui non è necessario eliminarli: se, infatti, la futura mamma ha mangiato questi alimenti durante la gravidanza, il bambino si sarà già abituato al loro gusto, perché attraverso il liquido amniotico avrà provato tutti i sapori dell’alimentazione della sua mamma. L’allattamento non sarà dunque compromesso o condizionato da una peperonata o un piatto di pollo al curry.
In ogni caso la strategia migliore è quella di osservare il comportamento del piccolo dopo ogni poppata: sarà lui a far capire alla mamma se un determinato cibo, e quindi sapore, gli è più o meno gradito.
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