Allarme ambiente per i rifiuti dei mari: costi economici e non solo

Allarme ambiente per i rifiuti dei mari costi economici e non solo
di Alessandra Concas

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Lo ha affermato un rapporto del centro ricerche della Commissione europea

Si parla spesso del degrado ambientale nelle strade e stando ai fatti sembra che in mare la situazione non sia molto migliore. Mozziconi di sigarette, involucri di plastica per alimenti, bottiglie e tappi di plastica, sacchetti e lattine.

Sono circa 250 miliardi le micro particelle di plastica che galleggiano nel Mediterraneo e a farne le spese è spesso la fauna selvatica, con una possibilità di salvarsi pari al 20%. Inoltre i rifiuti si trasformano in grossi danni economici per le attività di pesca, turismo, acquacoltura, navigazione ed energia.

Uno scenario preoccupante che emerge dal rapporto del Centro comune di ricerca della Commissione europea sul pericolo rappresentato dai rifiuti marini nei confronti dell'ecosistema di mari e oceani e le attività economiche. La relazione conferma che gli elementi in plastica hanno il più alto impatto dannoso diretto e indiretto.

Ogni anno milioni di specie che vivono negli oceani sono debilitati, mutilati e uccisi dai rifiuti marini.

In relazione al profilo economico si stima che il danno annuale della presenza di detriti in mare per il settore della pesca nell'Ue sia intorno ai 65 milioni di euro, in termini di minore gettito di catture e per costi che vanno dalla rimozione di attrezzi da pesca alle eliche rotte.

Un altro studio olandese, ha stimato in più di 6 milioni l'anno il costo della rimozione di rifiuti marini in spiagge e coste dei Comuni situati in alcuni Paesi della macro regione Adriatico-Ionica. In media ammonterebbe al 5% del loro bilancio.

 

 



22/03/2017
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