Quando a tradirti è un amico: perché soffriamo di più e come affrontare il trauma

Il tradimento amicale coglie di sorpresa perché non ce lo si aspetta. Al contrario delle relazioni amorose in cui è più facile metterlo in conto

Quando a tradirti è un amico perché soffriamo di più e come affrontare il trauma
di Caterina Steri

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Quanto è doloroso subire un tradimento? Questa domanda me la sono posta lavorando con uno dei miei pazienti a cui ho sottoposto il metodo EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) per superare un tradimento subito da parte di quella che riteneva per anni la sua migliore amica. Un tradimento che è stato un vero e proprio trauma, infatti.

Penso che le risposte alla domanda iniziale possano essere tante e tutte valide. Sicuro è che più si investe in una relazione, di qualsiasi genere essa sia, più la delusione che può scaturire da un eventuale tradimento è profonda e dolorosa.

Il tradimento in un certo senso ci dimostra impietosamente e ci ricorda quanto le relazioni e la natura umana siano fragili.

E l’amicizia è quel tipo di relazione che si sperimenta per prima oltre quella familiare. Quella spontanea, coltivata per scelta, dove teoricamente non sono presenti secondi fini, se non quelli attinenti al desiderio di stare bene insieme. Dopo tutto si dice che gli amici sono la famiglia che ci si sceglie.

Ecco quindi giustificato il forte dolore scaturito da un tradimento amicale, inteso anche come l’ allontanarsi perché non si tollera la felicità dell’amico.

Infatti i veri amici si rivelano non solo nel momento del bisogno, ma anche in quelli che ci rendono felici. Molti non sopportano questo aspetto. Per loro è più facile consolare quando si sta male che gioire quando si sta bene. E questo può essere uno dei campanelli di allarme che aiuta a prevedere un possibile tradimento.

Sia ben chiaro che non tutte le amicizie finiscono male, anche se possono andare incontro a momenti di crisi. I rapporti amicali possono essere lunghi e subire i cambiamenti dei singoli individui, i loro momenti di crescita e le crisi. E non tutti riescono a superarli. In tali occasioni i protagonisti possono viverla come la naturale evoluzione del rapporto in cui non si ha più nulla da spartire, in altre invece si soffre e ci si chiede interrottamente come mai si sia andati alla deriva.

A volte non si è nemmeno consapevoli di tradire un amico perché troppo asserragliati sulle proprie convinzioni, negando alla relazione quel pizzico di elasticità e leggerezza di cui avrebbe bisogno. E si decide di chiudere senza spiegazioni, per chissà quali motivi. Altre invece lo si fa platealmente o attraverso piccoli gesti dolorosi, come l’esclusione, la critica, il non ascolto, la svalutazione di tutto ciò che si fa o delle persone che si frequentano.

Certo è, che in questioni di amicizia non è raro che le più grandi rotture avvengano per futili motivi.

Il tradimento amicale coglie di sorpresa, se il rapporto è ritenuto solido, non ce lo si aspetta. Al contrario delle relazioni amorose in cui è più facile metterne in conto la possibilità, il cambiamento dei sentimenti di cui il tradimento può essere il sintomo.

Ma forse, il tradimento più grave in assoluto è quello subito da chi ha scelto di metterci al mondo, da coloro che hanno cercato nei figli una nuova vita. Da coloro che dovrebbero accudire, preoccuparsi e fare di tutto per renderli felici, dai genitori. Un tradimento che inevitabilmente influenza tutte le sfere della vita, quello per antonomasia. Un po’ perché la società insegna che i genitori sono le persone di cui ci si possa fidare di più, un po’ perché il loro amore infinito e disinteressato spesso non è tale e spinge a rivelarsi nel loro aspetto più limitato e debole. Ma anche da questo si può guarire.

04/11/2019
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