Noi e gli altri, le strategie per gestire e comunicare le emozioni

Le emozioni non sono problematiche, lo è l’incapacità delle persone di gestirle

Noi e gli altri le strategie per gestire e comunicare le emozioni
di Orietta Matteucci

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Molte persone litigano ogni giorno anche per motivi futili e, a volte, si possono verificare atti di violenza, degrado, corruzione anche gravissimi. Quali siano le cause di questo fenomeno non è facile poterle dire, anche perché non si tratta mai di una sola causa, ma di una pluralità di cause.

 

Nel Documento WHO’93 diffuso, in tal senso, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in 96 Paesi, sono indicate le competenze per la vita emotive, sociali e cognitive, di cui ciascun individuo dovrebbe essere dotato, in quanto, funzionali all’adeguata comprensione di se stessi e all’utilizzo delle regole di interazione sociale. Tali competenze, indica, altresì, l’O.M.S., devono essere trasmesse alle nuove generazioni tramite gli adulti e apprese attraverso “la pratica e l’allenamento continuo”, così come si fa quando si vuole imparare a svolgere, con capacità e senso di responsabilità, una professione e una qualunque attività sia questa genitoriale, didattica, ospedaliera, di aiuto, aziendale, istituzionale, politica, ecc.

 

Tra le competenze emotive, quella che riveste un’importanza fondamentale per Comunicare PositivaMente con gli altri, è la capacità empatica, vale a dire quella capacità di utilizzare sinergicamente cuore e mente al fine di conoscere le proprie emozioni, riconoscere quelle dell’altro, ascoltarlo, sostenerlo e dare aiuto se richiesto. In altre parole si tratta di sviluppare l’intelligenza emotiva.

 

Per molti uomini la mente femminile è qualche cosa di totalmente misterioso e illogico. Non è che le donne non seguono la logica, non seguono la stessa logica maschile. Inoltre, molte donne sono da sempre più propense degli uomini a parlare di emozioni e ad esprimere i propri sentimenti. Molti uomini, invece, sono stati educati perfino a reprimerli.

 

Tanto per fare un esempio, le bambine giocando, per lo più, con le bambole si inseriscono nel mondo creato attorno ad esse, esprimono emozioni, desideri e fanno progetti di tipo affettivo. In questo modo si allenano di fatto alla comunicazione empatica. I bambini invece, di solito, giocano con i soldatini, le macchine, le costruzioni, ecc., ponendosi in competizione, e non parlano di ciò che provano e sentono. In questo modo si allenano al mutismo affettivo.

 

Inoltre, il cervello di un uomo è capace, più facilmente di quello di una donna, di isolare in compartimenti stagni l’amore e il sesso, così che l’amore è amore e il sesso è solo sesso. Invece, per molte donne è più complicato e, spesso, il sesso equivale all’amore.

 

Come Comunicare PositivaMente?

 

Il mancato riconoscimento e la mancata espressione verbale delle emozioni rende incompleta la comunicazione e ostacola, di fatto, la creazione, il mantenimento dell’amore e la buona condizione in ogni tipo di relazione interpersonale. Le emozioni non sono problematiche, lo è l’incapacità delle persone di gestirle. Le emozioni ci preparano e ci guidano per agire in funzione dei nostri bisogni e rappresentano una delle migliori opportunità dell’essere umano per sviluppare adeguatamente la personalità e favorire il benessere psico-fisico personale e sociale.

 

Non meraviglia, dunque, che l’argomento emozioni sia da innumerevoli anni oggetto di molteplici studi internazionali. Ad oggi, l’intervento che ha prodotto, per di più in tempi rapidi, i migliori risultati, è l’EFT Emotional Focused Therapy, sviluppato dalla dr.ssa Sue Johnson* in 50 anni di ricerca sul legame umano attorno alla Teoria dell’Attaccamento.

20/11/2018
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