Figli in vacanza da soli: a quale età, cosa vietare, le telefonate, le raccomandazioni. La guida della psicologa
Quando si parla di figli, per un genitore l'amore spesso va a braccetto con la paura, soprattutto quando i figli adolescenti chiedono maggiore indipendenza
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Quando si parla di figli, per un genitore l'amore spesso va a braccetto con la paura, soprattutto quando i figli adolescenti raggiungono la fase in cui chiedono maggiore indipendenza che in estate si traduce nell'andare in vacanza da soli. È normale per i genitori trovarsi spaesati di fronte a tale richiesta.
La vacanza senza i genitori è una tappa importante sia per i figli sia per mamma e papà. Se è vero che i ragazzi scalpitano per andare alla scoperta del mondo senza il diretto controllo degli adulti, i genitori devono fare i conti con la gestione delle loro paure e preoccupazioni. Timori che si concretizzano in continui pensieri come: si farà male, si troverà coinvolto in situazioni pericolose, saprà organizzarsi, mangerà, cosa farà se si ammala?
Provare nuove esperienze forti della fiducia dei genitori
Nonostante tutto i genitori devono lasciare andare i figli affinché possano provare nuove esperienze forti della fiducia che la famiglia ha riposto in loro. Si tratta infatti di una tappa che i giovani devono fare per la loro crescita e maturità: è un modo per confrontarsi sia con il mondo esterno sia con se stessi, per conoscere i propri limiti e le proprie risorse.
È un concetto più profondo del semplice pensiero di poter fare tutto ciò che si vuole senza controlli. Si ha l'opportunità di comprendere come si vive e si affronta la vita senza l'aiuto diretto dei genitori, ma solo attraverso ciò che loro hanno insegnato: educazione, valori, esperienza. In questa fase di distacco, anche il genitore che è sicuro della serietà e responsabilità del proprio figlio può vacillare. Forse un genitore non sarà mai davvero pronto per questo momento, in quanto i figli rimangono in modo più o meno consapevole sempre bambini da proteggere dai pericoli della vita.
Qualche consiglio per i genitori
Quali consigli dare ai genitori? Valutare le richieste dei ragazzi e indirizzarli di conseguenza. Certamente i figli non dovranno avere una libertà totale pari a quella di un adulto, ma dovranno pur sempre essere aiutati ed insieme ai genitori sarà necessario negoziare per meglio trovare il modo di affrontare il viaggio da soli.
Non esiste un'età giusta per affrontare un viaggio da soli, ma solitamente intorno ai quindici anni i giovani hanno voglia di scoprire il mondo. Questo in realtà è un aspetto positivo che, nonostante generi ansia nei genitori, è sempre meno preoccupante di un figlio che invece non ha voglia di uscire e ha pochi amici.
L'esperienza ottimale per un adolescente che affronta il primo viaggio senza la sua famiglia potrebbe essere frequentare un campus estivo, anche insieme ad alcuni amici o compagni di classe, dove alla vacanza si abbina ad esempio l'apprendimento di uno sport o di una lingua straniera oppure campi estivi incentrati sulla musica o il teatro o sull'ambiente.
A 15 anni il compromesso è il campus
Questa soluzione è un ottimo compromesso tra genitori e figli. Il viaggio da soli a quindici anni in appartamento con coetanei o con la fidanzatina rischia di far bruciare troppo in fretta tappe emotive invece importanti e rischia di non far trovare pronto il giovane.
I genitori di figli adolescenti sanno bene come l'adolescenza sia un periodo complesso e turbolento in cui può essere difficile trovare un punto di incontro, ma negoziare una soluzione è necessario. Ad esempio si può far scegliere la destinazione al proprio figlio mantenendo però la prerogativa del campus estivo. In questo caso anche la maggior parte delle spese sarà già stata pagata dai genitori, quindi il giovane avrà un budget limitato per le spese personali, quindi se i soldi finiscono si torna a casa. In questo modo i giovani avranno un approccio più oculato alle spese.
le telefonate
Riguardo alle telefonate, si può concordare di essere chiamati tutti i giorni o quasi anche solo per sapere che tutto procede bene oppure diradare il numero di telefonate ad una o due alla settimana nel caso di ragazzi più grandi, così da far provare loro una vera autonomia. Ricordiamo che si sta parlando a giovani che sono nel pieno dell'età in cui ci si approccia al sesso, per cui è fondamentale ricordare di usare il preservativo e di tenere ben presente cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili.
Sesso, alcol, droga: cosa raccomandare
Anche se l'argomento è stato toccato tante volte, è bene sottolineare gli effetti negativi e pericolosi delle droghe e dell'alcol. Diciamo che queste raccomandazioni sono in realtà solo una sintesi di un percorso educativo che i genitori dovrebbero avere già fatto insieme ai propri figli e che quindi si trovano a raccogliere ciò che hanno seminato in passato.
Una volta pronti per la partenza, è importante che i genitori salutino i loro figli senza mostrare ansia o preoccupazione, ma con fiducia e positività, incoraggiandoli a vivere nel migliore dei modi la loro esperienza.
Vorrei concludere con questa frase che racchiude in sé il senso dell'essere genitori: “Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (William Hodding Carter).