Effetti della quarantena sui bambini: dall'irritabilità alla regressione, i sintomi che devono allarmare i genitori
I risultati dello studio dell’IFOS Centro Studi per la famiglia - Sezione Stress, Traumi e Supporto psicologico per Emergenza COVID 19
Se la pandemia ha sconvolto le nostre vite di adulti, possiamo solo immaginare quali danni rischi di fare in menti in formazione come quelle dei bambini. Proprio pensando a questo pericolo è giunta alle istituzioni la richiesta “dell’ora d’aria”: brevi passeggiate periodiche per far vedere loro la luce del sole. Nel frattempo gli specialisti son all’opera per valutare le conseguenze della cattività imposta all’infanzia.
L’IFOS Centro Studi per la famiglia - Sezione Stress, Traumi e Supporto psicologico per Emergenza COVID 19, - con la collaborazione di Luca Pisano (psicologo, psicoterapeuta, Direttore IFOS Centro Studi e Master in Criminologia clinica e Psicologia Giuridica IFOS) e Luca Cerniglia (PhD, Ricercatore in Psicologia Dinamica - Università Telematica Internazionale Uninettuno) -, ha curato una ricerca che ha coinvolto 5989 genitori residenti in Sardegna. Nonostante l’indagine, come tutte le ricerche in generale, presenti alcuni limiti per quanto riguarda la significatività statistica, offre comunque uno spaccato interessante della situazione attuale e risulta utile per fornire alle famiglie spunti di riflessione per la tutela dei bambini.
Sintomi regressivi
Dall’analisi dei dati emersi durante il primo mese di quarantena, è evidente che la pandemia abbia avuto un notevole effetto sulla psiche dei bambini. Un bambino su quattro (26,48%) ha manifestato il sintomo regressivo della richiesta di vicinanza fisica ai genitori durante la notte e quasi uno su cinque (18,17%) paure che prima non aveva mai avuto.
Irritabilità e problemi del sonno
Metà dei bambini (53,53%) ha manifestato maggiore irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive, e uno su cinque cambiamenti di umore (21,17%) e problemi del sonno tra cui difficoltà di addormentamento, agitazione e frequenti risvegli (19,99%).
Stress da tv
Uno su tre (34,26%) nervosismo nei confronti della pandemia quando in casa o in TV si parla del coronavirus oppure per via delle restrizioni. Quasi uno su tre (31,38%) è sembrato più calmo e tranquillo e uno su due (49,57%) più saggio e riflessivo. Quasi tutti (92.57%) sono sembrati in grado di adattarsi alle restrizioni determinate dalla pandemia anche se uno su due (43,26%) è apparso maggiormente svogliato rispetto alle attività che svolgeva prima della pandemia tra cui giocare, studiare, ordinare i giochi.
Attenzione all’adattamento
Particolare attenzione deve essere allora prestata al comportamento di adattamento che potrebbe nascondere la presenza di vissuti depressivi o comunque di un importante malessere psicologico. Se infatti consideriamo: 1) che i bambini che sono sembrati in grado di adattarsi alle restrizioni determinate dalla pandemia (domanda 11) sono 5543 (92,57%) e che di questi 2842 hanno manifestato maggiore irritabilità (domanda 5), emerge che l’51,27% dei bambini che si è adattato ha anche manifestato maggiore irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive. Se l’adattamento fosse stato il segnale della resilience (individuale del bambino e/o familiare), non si sarebbe rilevata la presenza di sintomi di protesta per la brusca interruzione dello stile di vita; 2) quanti dei bambini che si sono adattati alla pandemia (domanda 11) e che presentano maggiore irritabilità (domanda 5), manifestano anche sintomi regressivi come la richiesta di dormire nel letto dei genitori (domanda 1), emerge che sono 912, il 32,09%. 3) quanti dei bambini che si sono adattati alla pandemia (domanda 11) e che presentano maggiore irritabilità (domanda 5), manifestano anche svogliatezza rispetto alle attività che svolgevano prima della pandemia tra cui giocare, studiare, ordinare i giochi, etc, (domanda 12), emerge che sono 1603, il 56,40%;
Spia di un disagio psicologico
Possiamo allora ipotizzare che i comportamenti di adattamento siano la spia di un disagio psicologico. Infatti un bambino su due (51,27%) che si è adattato alla pandemia ha anche manifestato maggiore irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive. Uno su tre (32,09%) che si è adattato alla pandemia e che presenta maggiore irritabilità, manifesta anche sintomi regressivi, come la richiesta di dormire nel letto dei genitori. Uno su due che si è adattato e che presenta maggiore irritabilità, manifesta anche svogliatezza rispetto alle attività che svolgeva prima della pandemia. L’ipotesi appare confermata anche dalla presenza del sintomo delle paure che prima della pandemia non si era mai manifestato nel 16.99% dei bambini che sono stati capaci di adattarsi. Infatti se consideriamo che i bambini adattati alle restrizioni determinate dalla pandemia (domanda 11) sono 5543 (92,6%) e che di questi 942 hanno iniziato a manifestare paure che prima non avevano (domanda 4), emerge che quasi un bambino su sei che appare adattato, manifesta paure e quindi un malessere psicologico.
Il malessere dei “super adattati”
Consideriamo inoltre i “super adattati”, cioè i bambini che soddisfano simultaneamente i criteri di cui alle domande 9-11: più calmi e tranquilli (domanda 9), più saggi e riflessivi (domanda 10), in grado di adattarsi alle restrizioni determinate dalla pandemia (domanda 11). Sono in totale 1426, il 23,81% del campione complessivo.
Se consideriamo quanti di questi 1426 bambini presentano maggiore irritabilità (domanda 5) o continui cambiamenti di umore (domanda 6) o problemi del sonno (domanda 7) o nervosismo nei confronti della pandemia quando in casa o in TV si parla del coronavirus oppure per via delle restrizioni (domanda 8), emerge che sono:
- alla domanda 5 (maggiore irritabilità): 407 (28,54%) • alla domanda 6 (continui cambiamenti di umore): 136 (9,53%) • alla domanda 7 (problemi del sonno): 214 (15,00%) • alla domanda 8 (nervosismo nei confronti della pandemia): 383 (26,85%).
Pertanto un bambino su 5 (19,98%), tra i “super adattati” manifesta sintomi di malessere psicologico.