Come uscire dalle dipendenze affettive e imparare ad amare se stessi per amare gli altri
Chi non si ama non si dà il giusto valore, ma ricerca in continuazione la conferma di esso negli altri, cadendo in rapporti di subordinazione
Il tema delle dipendenze affettive è un argomento talmente vasto e diffuso che potrei passare mesi a discuterne. Sono le donne quelle più colpite, o meglio, quelle più disposte a domandare un aiuto, ma spesso la richiesta che fanno è fuorviante rispetto al vero problema, perché chiedono di essere supportate per poter resistere nel mentre che aiutano l’altro a cambiare. Già dire loro che il cambiamento da attuare è personale e non altrui risulta spesso scioccante e doloroso.
Chi rimane in terapia dopo questa prima rivelazione dimostra un forte impegno verso il cambiamento, chi va via invece non è ancora pronta a mettersi davvero in gioco.
Apparteniamo ad una società in cui uno degli insegnamenti più antichi è quello dell’amare e rispettare gli altri. In alcuni casi ciò avviene solo per obbedienza, o perché “così si fa”. Ma non a tutti viene insegnato l’amore verso se stessi.
L'amore come un dovere
Una cosa che mi colpisce parecchio è quando i bambini vengono obbligati a baciare le persone per salutarle, anche se loro non sono d’accordo. Se si chiede ai genitori il motivo di tale obbligo rispondono che è una forma di rispetto è che sia “giusto” che bacino per salutare. Ma giusto per chi? Io personalmente, ho dei ricordi e delle sensazioni negative rispetto a tale costrizione. Quanti bambini sono d’accordo nel baciare gli adulti? E quanti perdono di vista la spontaneità e il piacere che potrebbero trarre da un bacio?
Se l’amare ed essere affettuosi diventa un dovere e un’imposizione come faremmo a distinguere chi vorremmo amare davvero e come impareremmo ad amare prima di tutto noi stessi? E’ un po’ complicato come argomento, mi rendo conto, ma parimenti importante.
L'amore come merce di scambio
L’amare come dovere implica in un certo senso che l’amore stesso diventi una sorta di merce di scambio e perda di spontaneità. E se ci si convince di dover amare gli altri, obbligatoriamente ci convinciamo che anche gli altri debbano amare noi. Tutto un dovere che rischia solo di creare frustrazione e dipendenza.
Se ai bambini si insegna a dover amare gli altri ma non ad amare innanzi tutto se stessi, cresceranno con la convinzione di non poter fare a meno delle persone per stare bene. Convinzione che in età infantile, non essendo autonomi, è utile alla sopravvivenza stessa, ma che da adulti tende ad inchiodare in dinamiche malate e frustranti.
Amare se stessi non è egoismo
Occorre imparare quindi ad amarsi, nonostante questo per molti sia solo una forma di egoismo nei confronti altrui. Amare se stessi invece significa ascoltarsi, tenere conto dei propri bisogni e desideri, progettare per vivere meglio, non accontentare sempre gli altri a proprio discapito.
Chi non si ama infatti non si dà il giusto valore, ma ricerca in continuazione la conferma di esso negli altri, cadendo in rapporti di dipendenza e subordinazione. Se ci si ama, per forza di cose, ci si circonderà in modo spontaneo di persone che a loro volta amano se stesse e che possono amare gli altri in modo sano. Amare se stessi è la forma più grande di rispetto che si possa avere nei propri confronti e la fortuna di chi ci sta accanto che riceve in dono un amore maturo e sano.