“Vogliono solo sesso”: i centri massaggi costretti a essere vietati agli uomini. Le strategie anti molestie delle operatrici
Il caso di Cornate D'Adda è solo l’ultimo di una lunga serie che vede le massaggiatrici costrette a difendersi da uomini che in realtà non cercano un massaggio. Le esperienze al limite delle molestie
È vero che ci sono veri e propri postriboli che si camuffano da centri per massaggi per non incorrere nelle sanzioni che vietano le case di tolleranza. Ma l’altra faccia di questa medaglia si dimostra nelle difficoltà che hanno le vere massaggiatrici nel rapportarsi al pubblico maschile e il caso raccontato da Alessandra Fumagalli, titolare di un centro olistico a Cornate D'Adda, cittadina in provincia di Monza e Brianza, è solo l’ultimo di una lunga serie. Gli uomini chiedono sempre, più o meno esplicitamente, prestazioni sessuali, creando pressioni e imbarazzo. E allora il centro, come racconta Il Corriere della Sera, decide di vietare i massaggi agli uomini.
L'annuncio sulla pagina Fb
La titolare Fumagalli, 42 anni, ne ha dato l'annuncio sulla pagina Fb del centro, ricevendo solidarietà da donne ma anche da uomini. "Per fortuna non sono tutti uguali", ha detto, precisando che i vecchi clienti uomini potranno continuare ad andare perché "sono persone con cui ormai c'è fiducia". I nuovi, invece, no. "Le telefonate di solito hanno un tono piuttosto neutro. Le domande, sempre le stesse, vertono su prezzi, orari, indirizzo. E poi verso la fine la voce declina in una nota più bassa, a voler nascondere un certo imbarazzo: 'Mi scusi, ma il massaggio prevede anche le parti intime'; oppure 'durante il massaggio si può stare completamente nudi?'". "Come donna, ancora prima che come professionista - aggiunge la titolare - mi sento sminuita, è una situazione svilente, mi reputo una che fa il suo lavoro in modo serio, ma è come se una donna che pratica un massaggio debba essere per forza intesa solo in un certo modo".
Le strategie anti molestie
Ed è già qualcosa se il “maiale” si rivela al telefono, il problema è quando arriva al centro e pretende qualcosa che va al di là del massaggio rilassante, energizzante o decontratturante. Come cliente di un centro di benessere, mi è capitato di raccogliere le confidenze di operatrici del settore stanche di essere trattate come operatrici del settore erotico. Anche in questo caso la strategia adottata era stata di chiudere le prenotazioni agli uomini a meno che non fossero mariti, fratelli o comunque uomini raccomandati da clienti storiche. Ripugnanti le esperienze che mi sono state raccontate e che hanno convinto le massaggiatrici a rinunciare a una fetta di pubblico per conservare la loro dignità.
La manovra “anti-maiale”
Negli anni, mi è stato ancora raccontato, le ragazze avevano elaborato una manovra che applicavano durante i massaggi quando si rendevano conto che il soggetto era in uno stato di eccitazioni sessuale. Si trattava di una mossa poco piacevole in grado di smontare ogni eccitazione degli organi riproduttivi garantendo loro di portare a termine il massaggio per il quale il cliente aveva pagato.
Casi che gettano discredito su operatori seri
Ma ci sono anche i casi di massaggiatori che allungano le mani in parti intime delle clienti che spesso restano esterrefatte e imbarazzate trasformando magari un massaggio rilassante in un vero calvario. Ovviamente si tratta di episodi immersi in un mondo di professionisti seri e che su questi ultimi getta spesso un discredito immeritato. Resta però il fatto che farsi mettere le mani addosso da un uomo, a meno che non sia un professionista consigliato, desta allarme in molte donne. Che un massaggio possa sconfinare in qualcos’altro non è cosa che ci possa scandalizzare, purché la volontà sia reciproca. Il problema è se un cliente cerca prestazioni sessuali in un centro dove si fanno “solo” massaggi, o un massaggiatore (o anche massaggiatrice) cerchi di trasformare una seduta di manipolazioni in attenzioni non richieste fino alle vere e proprie molestie. E intanto ci si difende come si può.