Questo matrimonio non s'ha da fare. Il vescovo: “Dove c'è violenza io non sposo“
Monsignor Simone Giusti, in un’intervista al Tirreno, spiega che quando uno non sa amare si litiga e si degenera quindi è meglio, dove c’è violenza, impedire il matrimonio”
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'Dove c'è violenza io non sposo. Quando si vede che il rapporto è di soggezione mi fermo: si vede da come il fidanzato parla alla fidanzata, la rimprovera'. E' il pensiero di monsignor Simone Giusti, vescovo di Livorno che ammette di non aver unito in matrimonio coppie proprio per questo motivo e spiega che la Chiesa impone un anno di preparazione al sacramento per educare all’affettività.
'Io voi due non vi sposo”
In un'intervista rilasciata a Il Tirreno, Giusti fa un passo indietro con la memoria e ricorda quando, da prete del pisano, disse a una giovane coppia: 'Io voi due non vi sposo' e, la vista fu lunga in quanto due anni dopo trovarono la sposina pestata a sangue dallo sposo in casa di lei. Ma non è l'unico caso, in altre occasioni, infatti, il vescovo disse 'voi siete matti ad andare avanti così'.
L’appello del vescovo
Inoltre monsignor Giusti, in una lettera datata 22 febbraio scorso, alla comunità livornese di Nibbiaia, quella di Francesca Citi assassinata dall'ex marito, ha lanciato un appello: 'Si chiedano nuove leggi che impediscano ad altre donne di avere occhi ricolmi di dolore e di paura per sé e per i propri figli. Si intervenga subito appena insediato il nuovo parlamento'.
Servono nuove leggi
Per rimarcare l’urgenza di nuove leggi sulla violenza sulle donne il vescovo ricorda un fatto accaduto proprio nei giorni dell’uccisione di Francesca. Un’altra donna, separata, con due figli, si presenta da me: era stata appena picchiata dall’ex. Era piena di lividi, era scappata di casa, impaurita per la sorte dei figli. Mentre era venuta a chiedere consiglio su come comportarsi, il suo ex era andato al pronto soccorso a farsi refertare e a sporgere denuncia. Sosteneva che lei lo aveva graffiato e che lui l’aveva pestata per difendersi. Lei era disperata: non c’erano testimoni e rischiava di essere anche rispondere della violenza che, invece, aveva subito”.
L'arte di amare
Infine il vescovo ha sottolineato che la Curia sta preparando una campagna televisiva sull'educazione sessuale. 'Non c'è da meravigliarsi. Anche quest'anno ho incontrato centinaia di giovani che devono sposarsi e nei nostri colloqui ho insistito sull'arte di amare citando Erich Fromm. Perché se tu non sai amare, allora si litiga e se si litiga allora si degenera. E' questo che dovrebbero insegnare nelle scuole', ha concluso.