Il Vangelo secondo Maria: la nascita di Gesù finalmente raccontata dall'unica vera protagonista, sua madre
Barbara Alberti ha scritto questo libro più di 40 anni fa eppure parla ancora ai giorni nostri: "Ho scritto questo libro al solo scopo di far sorridere la Madonna"
"Ho scritto questo libro nel 1979 al solo scopo di far sorridere la Madonna. Viene sempre rappresentata come una serva assoluta che per destino dovrà solo piangere e partorire senza conoscere uomo. Insomma, l'indicazione che veniva data alle donne era piangere. Credo che noi donne possiamo essere qualcosa di più di una figurina del dolore”.
Barbara Alberti ha scritto questo libro più di 40 anni fa, eppure parla ai giorni nostri. Racconta una Maria inedita ma soprattutto racconta la versione di Maria che a pensarci è l'unica vera protagonista di questa storia. Una storia che diventerà una religione non sempre amorevole con le donne.
Il libro è ora anche un film, nelle sale in primavera, regia di Paolo Zucca, prodotto da La Luna, Indigo Film, Vision Distribution e successivamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now.
La trama
Nel libro e nel film viene raccontata Maria ragazzina a Nazareth. Le è tutto proibito, non può neppure imparare a leggere e scrivere. Il suo sogno era scappare in sella a un asino come fanno i profeti per andare alla scoperta del mondo. Rifiuta tutti i pretendenti, tranne Giuseppe che si dimostra un maestro di saggezza, ma il loro matrimonio è casto, mentre lui segretamente la istruisce, preparandola alla fuga.
Scatterà l'amore tra Maria e Giuseppe ma l'angelo dell'annunciazione fermerà la passione. Il piano di Dio e quello di Maria non coincidono. "Prima di tutto questa è una storia d'amore. Un amore asimmetrico, fragile, che nasce e si evolve in circostanze imprevedibili ed inedite. Un amore così tenace da sfidare il destino, la volontà divina, la morte" ha raccontato il regista che ha girato il film in Sardegna, usando la lingua sarda.
Il Vangelo secondo Maria, è interpretato da Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann, sceneggiato insieme a Zucca dalla stessa Alberti e da Amedeo Pagani, ha scosso il Torino Film Festival.
"Abbiamo cercato di evocare - spiega Zucca - attraverso lo straordinario patrimonio archeologico e antropologico della Sardegna, la comune matrice mediterranea di civiltà agro-pastorali antichissime".