Una nuova professione per aiutare le mamme: cosa fa l'assistente materna
Avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto
Nel 2024 si attende una nuova professione molto utile in ambito familiare, anche alla luce dei sempre più frequenti casi di cronaca che raccontano quanto sia sempre più difficile per una donna affrontare i primi mesi di vita del neonato. Questo perché nella nostra società si fanno pochi bambini, e le madri si ritrovano a vivere in solitudine, senza una stretta condivisione con altre mamme, coetanee o più mature, il proprio vissuto. Uniamo tutto questo a congedi di paternità ancora inadeguati e a una comune sindrome post partum (leggi qui) per trasformare una esperienza importante e bella in un incubo.
Parliamo dell'assistente materna
Il Governo della premier Giorgia Meloni che a parole afferma di voler a tutti i costi sostenere la maternità in ogni modo, ha deciso di stanziare tra i 100 ed i 150 milioni per la formazione di questa figura.
Cosa fa una assistente materna? Avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto: telefonate, videocall, ma anche visite a domicilio per sostenere le donne in questa prima fase della maternità. Il sostegno è previsto per i primi 3-6 mesi. Dai dubbi più piccoli fino alle domande più complesse, come l’educazione alle pratiche comportamentali da tenere nei primi mesi di vita dei piccoli. Si tratta quindi di una figura che dovrà saper riconoscere e trattare la sindrome post partum.
Questa professione dovrebbe vedere la luce o in legge di bilancio o nel collegato alla legge di bilancio.
La rete parentale che oggi non è più in grado di aiutare
Oggi i bambini arrivano tardi, i nonni sono anziani e anche zii e zie scarseggiano. L’obiettivo dunque è anche quello di poter contare su una rete che non sia solo parentale, ma di Stato, perché di fatto si hanno sempre meno parenti, quindi di spostare il tutto nelle mani di “professioniste”.
La figura in Europa esiste già, in Francia e in svariati altri Paesi del Nord Europa.
Ecco dove è più difficile fare la madre nel nostro Paese
La professione e dunque la formazione
Non sarà una professione sanitaria. Una nuova opportunità di lavoro dunque per chi non ha concluso gli studi universitari. Infatti per diventare assistente materna non sarà necessario seguire un lungo percorso di studio ma il corso avrà una durata tra i 6 e i 9 mesi. Questo corso fornirà le competenze per la gestione delle primissime attenzioni necessarie ai più piccoli, per un totale di 20-40 ore massimo di supporto a casa.
Il numero di assistenti materne dovrebbe aggirarsi su quota 3 ogni 20 mila abitanti. Il numero è previsto su tutto il territorio e non è ancora noto se saranno fatte ulteriori distinzioni geografiche.
Ma non era compito dei consultori?
Sono già arrivate le critiche alla proposta perché le donne andrebbero seguite anche in altri ambiti legati ai loro diritti sessuali e riproduttivi.
Scrive Ilenia Malavasi, deputata Pd, su X: “In Italia ci sono circa 1.800 consultori familiari, il 60% in meno di quanto stabilito dalla Legge 34/1996. Intere zone dove le donne sono lasciate completamente sole su maternità e contraccezione. Per non parlare dello stato di applicazione della 194 sul diritto all’interruzione di gravidanza. In tutto questo il Governo trova 150 milioni per l’assistente materna. Le ‘giuste’ priorità”.
(Ovviamente non è chiaro se possa svolgere questa attività anche un uomo. Non sarebbe anticostituzionale e discriminatorio vietare un'opportunità di lavoro solo a causa del genere? Lo scopriremo presto)
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