“Sogno di aiutare tutti i gatti abbandonati”, il tema della 12enne uccisa da suo padre
La madre della piccola Laura, accoltellata a morte da suo padre quattro anni fa, vorrebbe oggi realizzare i sogni di sua figlia
Rigirarsi fra le mani la lettera di una figlia perduta quattro anni prima sapendo che è una delle poche cose rimaste di lei deve essere atroce. Così doloroso che per darsi forza si può cercare sollievo nell’opera, e in particolare nel tentativo di realizzare i sogni che in quella lettera colmavano le righe incerte di bimba. Una bimba la cui vita è stata spezzata a neanche 12 ani da suo padre. Come racconta Il Corriere della Sera, Giovanna Rizzo, 48 anni, ogni tanto rilegge quel tema che Laura affidò al diario di classe. «Caro diario, ho un sogno nel cassetto... io credo che i sogni si possano realizzare, certo non tutti ma la maggior parte si avverano».
Quella terribile alba di sangue
È morta all’alba del 22 agosto 2014, a San Giovanni La Punta (Catania), per mano di suo padre, Roberto Russo, che intendeva così punire sua moglie Giovanna. Lui aveva una relazione con un’altra da anni e lei, dopo averlo scoperto, si era presa una pausa da quel matrimonio tornando a vivere da sua madre. «È colpa tua se io sto per fare questo» le ha scritto lui prima di accoltellare al petto la piccola, «perché non mi hai perdonato, perché se tu mi avessi perdonato tutto questo non sarebbe successo».
Le coltellate
Lauretta morì dissanguata nella corsa verso l’ospedale. Sua sorella Marika, che aveva 14 anni, cercò di difenderla e per questo porterà per sempre i segni delle coltellate che le inferse suo padre. Solo il fratello più grande Andrea, rimasto anche lui ferito, riuscì a disarmarlo un attimo prima che nella stanza arrivasse anche Emanuele, il quarto figlio. Quell’uomo assassino di figli oggi sconta un ergastolano in carcere. Fine pena mai, la stesa che in un certo senso è toccata a Giovanna «scontando l’ergastolo del dolore», come dice lei.
I sogni di Laura
In quel tema consegnato dalla maestra a Giovanna, Lauretta aveva confidato che sognava di «aiutare tutti i cani e i gatti maltrattati e abbandonati di tutto il mondo», oppure di «abitare in una casa in montagna» o di «cavalcare un cavallo nero che chiamerei Stella per inseguire tutti questi sogni che ho nel cuore...Non importa quando, l’importante è che si avverino». E oggi sua madre Giovanna vorrebbe realizzare almeno un po’ di quei desideri.
L’iniziativa
L’ha detto lei stessa in un incontro pubblico organizzato a Roma dall’Associazione Il giardino segreto: «La mia Lauretta aveva un sogno e io vorrei provare a realizzarlo per lei». «Sarebbe fantastico se riuscissimo a creare un luogo per accogliere animali in difficoltà e se quel luogo fosse anche un punto di ritrovo per i ragazzi che hanno qualche problema o che semplicemente non sanno dove andare e si ritrovano per strada. Parlo di ragazzi autistici o figli di famiglie disagiate, per esempio. I cani, i gatti, i cavalli o gli altri animaletti domestici creano empatia. E allora giocare con loro, prendersene cura, addestrarli, può essere una chiave d’accesso all’amore». Insomma partire da quel desiderio iniziale di Laura, il sogno può volare alto e incontrare altri giovani.