Storia di Taisia, bullizzata al liceo. Oggi il suo riscatto: "Ma sono finita in psichiatria"
La giovane artista di Cassino ha dato vita a una mostra fotografica per raccontare le sofferenze patite sui banchi di scuola.
"Uno stillicidio quotidiano che mi ha portato all’esasperazione". Lo ha definito così il periodo più buio della sua vita Taisia Fedele, artista di 26 anni, con un passato terribile da vittima di bullismo. “I vigliacchi sono loro, quelli che si nascondono dietro i cognomi altisonanti, dietro professioni importanti dei genitori, per cercare di distruggere chi ritengono possa essere migliore di loro. Perché il motivo per cui il bullo agisce è proprio quello: l’incapacità di essere come la sua vittima che casomai è piena di umanità, di progetti, di buoni sentimenti”, racconta con ancora vivo il dolore patito.
La storia
Vive a Cassino e in questi giorni si può visitare la sua mostra fotografica attraverso la quale racconta la sofferenza patita da adolescente. Studentessa del liceo classico 'Carducci' della stessa cittadina per anni è stata presa di mira dai bulli che l'hanno portata quasi da impazzire. Un tormento che è terminato con l'arrivo della maturità ma che ha lasciato segni indelebili sulla sua anima. “Il mio percorso difficile è iniziato quando i miei compagni di classe hanno scoperto la mia iscrizione ad un'app. Hanno iniziato a bersagliarmi di insulti di ogni genere in forma anonima e poi dalle parole sono passati ai fatti, ha raccontato Taisia. "Hanno iniziato a lanciarmi, mentre ero in classe seduta al mio banco, palline di carta intrise del loro sputo e poi ancora insulti, cattiverie, offese".
Il ricovero in psichiatria
"Talmente tanta la cattiveria sopportata per mesi che qualche settimana prima della maturità, sono esplosa. Ho trascorso tanti giorni nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cassino, in una sorta di limbo dove riflettevo e studiavo perché vedevo nella maturità la fine di un incubo. Non ho proseguito gli studi ma ho voluto coltivare la mia più grande passione: mi sono iscritta a una corso biennale universitario di fotografia ed oggi sono qui e attraverso le migliaia di foto che ho scattato in tutta Europa, girando e raccontando la mia storia, cerco di trasmettere un messaggio di speranza, di coraggio, di forza”.