Basta confondere l'amore con lo stalking o il love bombing: ecco come riconoscerli e perché scappare

Ne è convinta Maria Beatrice Alonzi che ha appena pubblicato un libro proprio per fornire le coordinate di una relazione che abbia davvero senso

di Redazione

Maria Beatrice Alonzi è scrittrice, speaker di TEDx, relatrice per l'Università Sapienza di Roma e divulgatrice scientifica con focus sulla salute mentale ha scritto un nuovo saggio impedibile: Perché finisce. Impara ad amare e a lasciarti amare (Sperling & Kupfer, 240 pagine, 18,90 euro, in libreria il 15 ottobre). "Inizia tutto dalle bugie, intese come maschere. Non parlo solo di mentire o tradire. Si tratta delle bugie più sottili che iniziamo a raccontarci e a raccontare fin dall’inizio. Perché quando cominci a relazionarti con l'altro non mostri il tuo vero io; al contrario, presenti una versione riveduta e corretta di te. Vuoi apparire come pensi che l'altra persona ti desideri. Per esempio, se all’altra persona interessa un determinato sport o hobby potresti fingere di appassionarti a quelle stesse esperienze, anche se non lo sei. Ti cucirai addosso queste maschere e fingerai di essere altro. Finché a un certo punto, desidererai ardentemente che l'altro ti voglia per chi sei realmente. E qui inizia un gioco terribile, nel quale anche il partner si sentirà costretto a mentire". Nel libro scrive “Nella relazione dove tu giochi a fare la bambola, il tuo partner vedrà sempre e solo un giocattolo".

Educazione sentimentale non pervenuta

Spiega a Vanity Fair: "Insomma: siamo del tutto privi di un'educazione sentimentale che ci renda possibile riconoscere le nostre emozioni, accogliere quelle dell'altro, evitare le trappole. L'obiettivo è proprio quello di "un approccio scientifico. Per esempio: perché certi comportamenti che oggi i giovani chiamano red flags, segnali d’allarme in una relazione, spesso invece di farci scappare ci attraggono? Nel libro spiego chiaramente cosa succeda a livello chimico, biologico e psicologico: quali dinamiche si creano. Tutto in realtà è legato alle nostre esperienze, alle difese che abbiamo sviluppato durante la crescita e al modo nel quale ci relazioniamo agli altri, influenzato da sempre dal rapporto e dall’esempio delle nostre figure genitoriali, qualunque esse siano state".

La nostra idea di romanticismo 

L'idea che abbiamo di romanticismo, per come è ancora raccontata nei libri e nei film, ci confonde e fa sbagliare: "Molto di ciò che viene spacciato per romantico è in realtà love bombing o addirittura stalking. La Gen Z, per fortuna, inizia a guardare cose diverse. Penso per esempio alla serie Ginny & Georgia, che affronta temi come la salute mentale e l'inclusività in modo brillante. O Prisma, una serie italiana meravigliosa che purtroppo, nonostante il successo, è stata cancellata dopo la seconda stagione. O, ancora, Euphoria, che già a partire dal 2019 esplora l'intero spettro della fragilità psichica, della sessualità e dell'amore, mostrandoli in tutta la loro frammentazione e difficoltà. Non si cerca di normalizzare nulla, ma si raccontano le complessità, il dolore, la “tossicità” e le dipendenze emotive. In questa serie vediamo adolescenti che vivono l'amore in modo disperato, ma che, nonostante tutto, trovano una speranza".

L'obiettivo del libro

"Smontare completamente il concetto posticcio che, in modo totalmente incolpevole, scambiamo per amore. Quello che abbiamo pensato fosse amore, e con cui siamo stati nutriti, si intreccia pericolosamente con una delle malattie del nostro tempo: la performance. Dobbiamo ricordare che viviamo in un mondo completamente integrato, digitale e organico. Gran parte del tempo trascorso nella nostra sfera digitale viene impiegato credendo di dover “comprare per migliorare” - siamo costantemente sollecitati a farlo - dimentichiamo che il mondo digitale è questo: una sfera metropolitana pubblicitaria che spinge all'acquisto, dentro la quale abbiamo costruito luoghi che crediamo siano case ma in realtà sono vetrine. Ci mostrano “vite” che altro non sono che sfilate di prodotti e servizi, e fanno in modo che quei prodotti e servizi siano il nostro desiderio. Come ci riescono? Ci fanno sentire immeritevoli, sbagliati, da migliorare, da mettere a posto, pigri, incapaci di fare di più; in una parola: soli. Come? Attraverso i paragoni. Guardiamo gli altri e pensiamo: "Non sono così bella", "Non sono così di successo", "Non sono così brava", “Non sono così ricco”. Capire questo significa rendersi conto che questa dinamica si intreccia mortalmente con la nostra idea di amore. Per avere successo, devo essere performativo; per vivere, devo essere performativo; per non deludere, devo essere performativo. E così, anche l'amore diventa performativo: se non sarò abbastanza nessuno mi amerà. Devo allora trovare la la persona che… E qui si apre il secondo obiettivo del libro".

Un consiglio

"La parola che voglio dirti è: respira. Nel libro ti insegno a farlo per riportarti a zero e “leggere” ciò che stai provando, fornendoti una mappa vera e propria, un compendio, su tutte le emozioni che provi, come riconoscerle e poi riconoscerle negli altri. Respirare lo diamo per scontato, ma se lo facciamo con un minimo di consapevolezza, ci radica nel presente, ci regala un minuto e un minuto fa la differenza fra uno scoppio di rabbia (che si chiama “disregolazione emotiva” e nel libro spiego anche questo) e una scelta giusta per noi che ci porta ad affrontare i pericoli per quello che sono, le maschere per quello che sono. Se non respiri non possiamo parlare di nulla; senza respiro, c’è solo dolore, paura e morte. Respira, te lo meriti, poi dammi la mano e da lì iniziamo a lavorare. Non per renderti migliore, ma per renderti libera".