Il nuovo spot Gillette è contro il bullismo, strizza l’occhio al #MeToo ma divide il web

Il video, che si esprime contro un tipo di mascolinità deleteria, ha causato critiche e boicottaggi fra quanti si sono sentiti offesi: gli uomini non sono tutti bulli e molestatori

di Claudia Mura

Avete presente “l’uomo che non deve chiedere mai”? Uno slogan tanto ridicolo da essere diventato negli anni ironico ritornello e metafora di un modo di essere maschi, becero e antiquato. Un esempio negativo messo a confronto con il nuovo spot Gillette che sposa una filosofia opposta, una scelta che però divide il web. Al centro del dibattito c'è la nuova pubblicità dell'azienda che produce rasoi e relativi accessori e fa riferimento al bullismo, critica la mascolinità “tossica” e sostiene il movimento #MeToo.

Esempi positivi e negativi

Il cortometraggio gioca sul famoso slogan di Gillette 'il meglio di un uomo', e lo sostituisce con 'il meglio che un uomo può essere', sostenendo che gli uomini debbano essere 'responsabili'. La pubblicità mette in discussione gli stereotipi legati alla mascolinità più deleteria e mostra immagini che riprendono notizie su #MeToo, bullismo, molestie sessuali, comportamenti aggressivi e sessisti, sul lavoro e nella vita. Poi mostra una serie di comportamenti positivi: ad esempio un uomo che impedisce al suo amico di molestare una donna per strada o uno che salva un bambino dai bulli coetanei.

Boicottaggio

Lo spot Gillette - che fa parte della multinazionale americana Procter & Gamble (P&G) - ha suscitato però molte critiche, soprattutto da parte di alcuni uomini che hanno annunciato il boicottaggio dei prodotti dell'azienda, o puntato il dito contro quella che hanno definito 'propaganda femminista'. I commenti sul video sono stati in gran parte negativi: l'annuncio è stato visto oltre 2 milioni di volte su YouTube in 48 ore, e per ora ha ottenuto 23.000 Mi piace e 214.000 Non mi piace.

Pareri discordanti

Per quanto mi riguarda trovo il video molto bello e condivisibile, ma io sono una donna. Quindi ho chiesto il parere dei colleghi della redazione per avere un giudizio più compiuto e il risultato è variegato: c’è chi lo ritiene un esempio bellissimo di content marketing valoriale, per altri è una pubblicità molto furba. Ma ecco le loro opinioni.

E' bello nella sostanza del messaggio, perfettamente in linea con i tempi e molto furbo nello stare sul mercato in tempi di politically correct spinto, rinato a colpi di #metoo. Ma meglio questo, molto meglio, che roba tipo 'per l'uomo che non deve chiedere mai'. 
Cristiano Sanna Martini

Mi sembra una pubblicità molto alla moda, eppure corretta. Rispettosa del diritto delle donne di poter vivere la loro femminilità senza costrizioni, senza pregiudizi e, soprattutto, senza violenze morali e fisiche. La libertà prima di tutto. Politicamente tutto molto corretto anche per quanto riguarda il bullismo. Un pizzico di ironia: mi sembra che la pubblicità strizzi l’occhio alle donne, non è che vogliono vendere le lamette anche a voi? Credo di sì! E’ pubblicità, del resto. Comunque, molto meglio questa di quelle che presentano uomini rudi con barbe impossibili che mugolano di piacere una volta rasati, uomini che non chiedono mai. E che invece dovrebbero farlo.
Paolo Salvatore Orrù

Lo trovo stupido per il semplice motivo che ripropone lo stereotipo del maschio che fischia dietro alle ragazze e da piccolo bullizzava i compagnetti di classe. Mai fatto niente di tutto ciò, come tante persone (di genere maschile ma prima di tutto persone) che conosco.
Andrea