Le sorelle Mussolini una contro l’altra: Rachele dice no alla maternità surrogata, Alessandra a favore di ogni tipo di famiglia
Per l'eurodeputata, gli Stati Ue devono registrare tutti gli atti di nascita anche quelli delle famiglie omogenitoriali. Di parere opposto la consigliera comunale romana di Fratelli d’Italia
Cresciuta in un contesto politico che della famiglia ha un’idea piuttosto tradizionale, con i figli che devono essere nati da un uomo e una donna, Alessandra Mussolini ha da tempo manifestato idee assai più progressiste arrivando a sottoscrivere la battaglia per la trascrizione degli atti di nascita delle famiglie omogenitoriali in tutta l'Ue. L’eurodeputata di Forza Italia ha riportato il dibattito al centro dell'Eurocamera con la presentazione di un emendamento che non farà piacere alla premier Giorgia Meloni né a tutto il centrodestra, impegnato in una battaglia contro la maternità surrogata che vuole rendere “reato universale”.
L’emendamento Mussolini
Contraria alla battaglia di Alessandra Mussolini, che nel contesto di Forza Italia e della maggioranza di governo appare solitaria, è pure sua sorella Rachele, ma vediamo cosa dice il testo dell’emendamento redatto dalla vicepresidente della delegazione di Forza Italia: "Gli Stati membri registrino gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene, sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello internazionale in uno Stato membro da uno o due genitori. Il diritto può solo lambire l'isola della famiglia ma non può inserirsi nelle famiglie, i bambini devono essere difesi da tutto e da tutti". Si tratta di un testo non vincolante presentato alla relazione conclusiva della commissione Libe il cui voto è atteso per settembre.
Equilibri precari
In questa battaglia a destra Mussolini sembra esporsi da sola ma in realtà le posizioni del suo partito, e soprattutto del suo gruppo europeo, sono eterogenee. Una visione più ampia e liberale dei diritti civili è largamente condivisa da una grossa fetta del Ppe, spiegano fonti interne che fanno sapere che l'emendamento potrebbe trovare grosso sostegno tra i popolari. Tra gli eurodeputati di Forza Italia l'iniziativa però fa storcere qualche naso, spiegano a microfoni spenti dalla delegazione, sottolineando come gli equilibri in Fi siano più spostati verso una visione tradizionale della famiglia. Gelo infine dagli alleati di governo, dalle delegazioni di Lega e Ecr infatti arriva un secco "no comment".
Rachele: "Alessandra si interroghi sull’appartenenza a centrodestra"
Chi invece commenta e la sorella di Alessandra Mussolini, consigliera comunale a Roma con Fratelli d’Italia, che, in tema di maternità surrogata, dice all'Adnkronos: "Conosco solo dagli organi di stampa le opinioni di mia sorella - cambiate, anche radicalmente su certi temi - perché purtroppo da tanti anni non abbiamo rapporti, pur volendole io sempre bene. Non entro nel merito di quello che ha espresso. Personalmente sono assolutamente contraria all'utero in affitto, sebbene sia palese che i bambini tutti abbiano sempre gli stessi diritti".
Dritta per la sua strada
La diversità di vedute con la sorella, con il governo e con parte del suo partito non turba però l'eurodeputata. "L'Italia è l'Italia - spiega Mussolini - qui siamo in Ue e il nostro compito è proprio quello di armonizzare le norme tra gli Stati membri e stimolare il raggiungimento di maggiori diritti".
Le reazioni dell’opposizione
Dall'altro lato dell'emiciclo arriva il plauso della pentastellata Ferrara: "Finalmente dalla destra si leva una voce a favore dei diritti umani, dell'uguaglianza e della libertà. Il Movimento 5 Stelle sosterrà l'emendamento". Più fredda la reazione dei colleghi della delegazione del Pd. Brando Benifei fa sapere che si tratta di "contenuti condivisibili" ma ricorda che quando venne il sindaco di Milano Beppe Sala all'Eurocamera a portare l'allarme sulle scelte del governo riguardo alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali Mussolini attaccò il primo cittadino invece che sostenerlo.
Sesso non consensuale
Sempre in materia di diritti civili dal Parlamento europeo è arrivato anche un altro segnale importante: il via libera delle commissioni Libertà civili e Diritti delle donne a una risoluzione che sottolinea come in tutta l'Ue il sesso non consensuale debba sempre essere considerato come stupro. Il testo chiede che si "aggiunga paura e intimidazione all'elenco dei fattori che precludono il libero processo decisionale" della vittima e sottolineano come "il consenso debba sembra essere valutato tenendo conto delle circostanze specifiche". La relazione, che dovrà ora essere approvata a luglio in plenaria, ha raccolto il plauso della vicepresidente Pina Picierno secondo cui "rappresenta un tassello fondamentale nella lotta contro la violenza sulle donne".